Capitolo 11

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Entriamo in questa discoteca. É davvero un bel posto. Dylan parla con una ragazza, Cate parla con un barmen e io sono rimasta qui sola come una scema. Mi avvicino al bar e decido di bere un bicchiere di vodka. Qualcuno si avvicina a me e mi accarezza la schiena.

"Tesoro, prendi un altro bicchiere. Pago io" Un uomo sui quarant'anni mi stava parlando e accarezzando. É ubriaco.

"Leva queste mani da qui, bastardo" gli ringhiai contro.

"Oh, non vuoi divertirti un po'?" Questo non è un uomo. É un pervertito, una nullità su questa terra. Stavo per parlare ma qualcuno mi precedette.

"Togli le tue fottute mani da sopra di lei" urlò Cameron. C'è l'avrei fatta anche da sola a domare questo depravato.

"Il tuo ragazzo si sta scaldando" disse l'uomo e se ne andò via. Cameron si sedette vicino a me e ordinò due bicchieri di vodka.

"Grazie" sbottai

"Prego. Sopporti l'alcol oppure sei una di quelle ragazzine che dopo due bicchieri non c'è la fa più?"

"Io non sono una ragazzina" gli dissi acidamente e presi un altro bicchiere. "E ora te lo farò vedere" dissi e Cameron scoppiò in una risata.

~~~

Aprii gli occhi e mi trovai in un letto. Un ragazzo aveva il suo braccio intorno ai miei fianchi e le sue gambe mi facevano da scudo. Mi faceva male la testa, non riuscivo nemmeno a vedere chi fosse questo ragazzo. Mi sforzai e girai la testa per vedere il misterioso ragazzo. Non ci posso credere. Mi alzai di scatto. Io stavo dormendo con Cameron. Lui aprì gli occhi e mi sorrise.

"Ieri sera mi sono ubriacata?" Domandai in imbarazzo.

"Si" Rispose Cam.

"O mio Dio! Cameron mi fai schifo. Ti sei approfittato di me. Sei un lurido maiale. Io ti uccido" Non può essere vero. Spero che tutto ciò sia un sogno, anzi, un incubo. Dopo un po' mi accorsi che stavo solo in intimo e lui aveva solo un paio di boxer. Era bellissimo. Arrossii e girai la testa per non farmi accorgere da Cam.

"Ascolta..." Iniziò ma io lo fermai.

"No, non ascolto niente, ora me ne vado!"

"Non abbiamo fatto un cazzo ieri sera. Hai capito? E poi dove vuoi andare? Stiamo a scuola e sono le nove di mattina." Gridò Cameron.

"Come? Allora come mi trovo in camera tua? E perché non mi hai alzata per andare a scuola?"

"Ieri eri ubriaca fradicia e io ti ho portata con la mia macchina in camera mia. Avevi il vestito che puzzava di alcol e fumo. Per non farmi scoprire ho dato il tuo vestito a Cate e lei stamattina lo ha portato in lavanderia. Ti ho messo una mia maglietta ma tu te la sei tolta e mi pregavi di fare sesso con te. Tu non immagini neanche quanto avrei voluto farti, ma non posso. Eri ubriaca, non posso approfittarmi di te. Ho avvisato il preside che avevi la febbre. Non devi preoccuparti..." Confessò Cameron un po' imbarazzato. Io volevo farlo con Cameron? Sto impazzendo. Io e Cameron non abbiamo niente in comune.

"Cate dov'è?" Domandai a Cam.

"In classe, perché?"

"No, niente"

La testa faceva sempre più male. Mi sdraiai vicino a Cam e lui mi abbracciò.

"Puoi levare le mani?" Sbottai acida.

"Senti smettila di fingere che mi odi. Io ti piaccio e non vuoi ammettertelo" Gridò.

"Tu non mi..." Non riuscii a finire che Cam mi baciò. Quanto mi piace baciare Cameron. Quanto mi piace Cameron. No. Non posso. Non posso amare qualcuno che mi odia e che io odio. Mi alzo e rimetto la maglia di Cam.

"Io vado in camera mia" Dissi andandomene.

Nel corridoio c'era Diana. Mi si avvicinò e iniziò a ridere.

"Davvero pensi che Cameron si metterà con te? Se lo pensi allora ti sbagli di grosso. Vuole solo scoparti, lui ama me e non lascerò che una troia come te me lo prenda! Chiaro?" Disse Diana. Quanto la odio. Non dovrebbe stare in classe a studiare o a corteggiare i professori.

"Io non voglio Cameron. É tutto tuo. Io non sono una troia. Insomma guardati e poi ne riparliamo." Dissi e me ne andai sbuffando. Le parole di Diana però mi facevano male. Il telefono squillò. Era Cameron. Non ho nessuna intenzione di rispondergli.

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