CAPITOLO 8

14 0 1
                                    

«Posso confessarti una cosa?» Tutta d'un tratto si fece seria. «Mi piace David.»

Stella e David. Insieme. Quel pensiero mi tormentò per tutto il pomeriggio. 'Hey Cel, scusa per oggi, mi ero stancato per via della corsa.' Prima David. 'Sei arrabbiata per quello che ti ho detto oggi? Non è che piace anche a te?' Dopo Stella. 'Hey, quando sei libera?❤' Infine il messaggio più bello, di Alex. Risposi solo a lui, dicendogli che giusto quel pomeriggio ero libera.

Ci incontrammo al parchetto dove David mi aveva abbandonata quella mattina. Ci mettemmo seduti su quella stessa panchina. Di colpo mi tornarono in mente le scene di quella mattina e del pranzo. Cercai di scacciarle via, per puntarmi felicemente su Alex. «Tutto apposto?» Mi chiese Alex, che ovviamente capì al volo. «Niente, è che sono successe delle cose oggi che.. mi hanno veramente spiazzata.» Cercai di non dire altro. Alla fine non lo conoscevo così bene Alex, ma sentivo che di lui potevo fidarmi. «Sono così brutte che non ti fanno concentrare su di me?» Mi girai verso di lui e vidi che mi stava sorridendo. «No, no.» E scoppiai a ridere. Quel pomeriggio era nostro. Solo nostro. Cominciammo co l'andare a vedere un film al cinema, The Conjuring. era horror, almeno dicevano. Non mi piaceva, non faceva paura per niente. Poi in sala c'erano molte copie che si sbaciucchiavano. Perché? Non potevano andare in una sala in cui trasmettevano un porno? Ste coppie le odio. Mi girai dalla parte opposta alla coppietta e ne vidi un'altra in cui quelle persone mi sembrava di conoscerle. Sembravano David e Stella. Aggrottai la fronte e scossi velocemente la testa. Impossibile. Forse era per via del buio e della luce del proiettore che facevano sembrare loro due.  «Va tutto bene?» Sentii dal mio orecchio destro quella frase. Mi girai e vidi lo sguardo di Alex preoccupato. Feci sì con la testa e mi appiccicai a lui, facendo finta di aver paura del film. Arrivai al mio obbiettivo. Alex mi mise il suo braccio sulla mia vita e mi strinse di più a lui. Aveva un profumo di cannella. Era delizioso.

Dopo il film mi portò nella pizzeria più vicina al cinema. Non c'ero mai andata, ma ne avevo sentito parlare. Tutti dicevano che la pizza era ottima. Ed infatti lo era. Parlammo del film e del fatto che faceva più ridere che paura. Usai il momento anche per chiedergli di più sulla sua famiglia e del perché s'erano trasferiti così lontano. Mi disse che era perché il padre aveva perso il lavoro e l'unico che aveva trovato era qua, mentre sua madre era una modella e, dato che amava l'Italia, no le sarebbe dispiaciuto ritornarci e diventare famosa anche qui. Mi disse anche che era figlio unico, quindi aveva tutte le attenzioni dei genitori, ma non era un viziato. Mi invitò anche ad andare a cena da lui un giorno. Già mi salì l'ansia. Lui se ne accorse e mi prese la mano. «Tranquilla -mi sorrise- sono persone normai, gli piacerai.» Mentre lo diceva mi guardava negli occhi e mi fissava. I suoi occhi erano di un azzurro ghiaccio. Magnifici. Amavo di occhi chiari. Anche quelli di David erano di un colore chiaro, precisamente di un nocciola chiaro. Ok. Non pensiamo a lui.

Finita la cena decidemmo di andare al supermercato dietro la pizzeria (più che dietro, erano attaccati.). Facemmo un giro fino ad imbatterci in una cabina per foto, e decidemmo di scattarci delle foto. Facemmo delle facce stranissime. D'un tratto mi girai verso di lui. Ci guardammo. Mi baciò. Il nostro primo bacio. Era meraviglioso. Uscimmo dalla cabina. «Vado a prendere le foto, aspettami qua.» Mi stampò un piccolo bacio sulla guancia. Gli sorrisi e, dopo che se ne andò, vidi una coppietta che rideva, formata da David e Stella. E DA QUANDO STANNO INSIEME!? Andai in contro a loro. «Da quando questa cosa?» Feci una faccia stupita incrociando le braccia. Mi riguardano co le facce alla 'Oh mio Dio. E ora?'. E ora succede che mi arrabbio. «Non ti sei fatta sentire, ed eravamo preoccupati per te.. quindi..» Cominciò Stella. «...quindi siamo venuti a cercarti.» Finì David. «Davvero? Non mi pareva che mi cercavate.» Loro due si guardarono non lo sguardo preoccupato. «Chissà, magari siete anche andati a vedere The Conjuring al cinema.» Dissi scherzosa, ma la loro risposta mi sbalordì. «Come fai a saperlo!?» Dissero all'unisono. No vabbè. Quella coppia che pensavo che fossero loro due, in realtà, erano loro due. Si stanno frequentando e non me lo hanno detto. Chiamatela amicizia questa. «Ma comunque, perché sei qui da sola?» Se ne uscì David. E' ora di parlare del perché sono sola!? Aspetta, ma sto con Alex. «No, in realtà sto con - indicai col pollice in dietro-» Non terminai la frase che si senti Alex chiamarmi.  «Cel, ecco qui le foto... Oh ciao ragazzi, guardate che belle.» Le mostrò anche a Stella e David. C'era la foto del bacio, cosa che infastidì David, e non poco. «Celeste! Ma voi -mi guardò emozionata- state insieme!» Mi venne ad abbracciare. Bel modo di cambiare discorso. Lei e Alex risero, io finsi un sorriso, David andava in escandescenza. «Voi che ci fate qui?» Chiese Alex guardando prima Stella e poi David. «Stanno insieme.» Risposi io. «Non stiamo insieme, ok!? Eravamo preoccupati per te, ma dato che non ti trovavamo abbiamo deciso di fare un'uscita tra amici.» Scoppiò David. Guardai Stella, e il suo sguardò si rattristò, David invece non mi guardò nemmeno. «Ok...» Iniziò un po' impaurito Alex. «Se è, possiamo continuare questa serata tutti insieme.» Si avvicinò a me e mi strinse la mano, tenendo lo sguardo su David, come se dovesse testare qualcosa. Vidi David che tra poco picchiava qualcuno, Quindi mi feci forza e me ne uscii con un 'Scusa, ma sono stanca, mi potresti accompagnare a casa?' Facendogli gli occhioni dolci. Sbuffò dolcemente e in modo simpatico e alla fine cedette. Salutammo gli altri due e ce ne andammo.

Un ultimo bacio davanti la porta di casa mia, prima che entrassi. Lui si bloccò un attimo. «Senti una cosa, tra te e David c'è stato qualcosa? Non so.. siete ex?» Mi sbalordì a quelle parole.  «No! Macchè! Solo ottimi amici, perché?» Era stranito. «A me pare che tu gli piaci.» Risi e lo spinsi. «E' solo geloso. E' un amico molto geloso.» Lo baciai come saluto ed entrai in casa. Andai in camera e mi misi ad ascoltare la canzone Start of Time di Gabrielle Aplin. Amavo quella canzone. Sapevo il testo a memoria e la cantavo sempre, in playback ovvio, ho una pessima voce. Quella sera però riuscii a pensare solo a quello che mi aveva detto Alex di David, ossia che gli piacevo. Non potevo piacergli, ma nemmeno in una vita lontana lontana. Era il più bello della scuola, ed io a malapena conoscevo più di tre persone. Ma comunque no, non gli piaccio.

A Love Of Friend.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora