Capitolo 13

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«David...» Cercai di parlargli. «Non ti voglio più vedere.» Se ne andò.

15 settembre. Primo giorno di scuola. Per tutto il resto dell'estate non ho mai chiarito con David. Ho passato il resto dell'estate con Viola e Stella. Con Luca no, perché stava sempre con David. Delle volte lo vedevo proprio uscire da casa sua, altre volte incontravo David, che non mi guardava nemmeno in faccia. Ed ora è iniziato il terzo anno di scuola. Non andavamo in classe insieme, quindi per lui era più facile evitarmi.

Entrati in classe ci sistemammo sui banchi vicino  al muro. Io e Viola al secondo banco, Luca e Stella al terzo.
Luca non faceva altro che raccontarcile avventure avute quella estate con David. Parlava sempre di come una sera, in discoteca, avevano rimorchiato due belle ragazze e le avevano portate ognuno nella propria casa. Ciò che avvenne dopo ce lo fece solo immaginare. Le nostre prime due ore passarono così.

Suonò la campanella di fine scuola, per nostra fortuna, e uscimmo tutti velocemente, tranne me. Tanto quei giorni mi sarei dovuta rassegnare e tornare a casa da sola. Quando l'aula era vuota, mi accorsi che fuori, davanti alla porta, c'era David. Aspettava me? Non penso. Uscii dalla classe senza nemmeno guardarlo. 《Hai per caso visto Luca? Dovevamo tornare a casa insieme.》 Da dietro le mie spalle sentii David, dopo tanto, rivolgermi parola. Mi girai. Aveva lo sguardo fisso su di me. Era lo sguardo che più di tutti mi mancava. 《Io sapevo che tornava a casa con Viola e Stella.》 Abbassaigli occhi. Sentii i suoi passi avvicinarsi a me, mi stavo agitando. Mi passò vicino velocemente, creando un venticello vicino a me che profumava del suo profumo. 《Grazie.》 Lo sentii sbattere la porta. Io rimasi lì, pietrificata. Quasi mi veniva da piangere, ma non potevo sempre fare la bambina. Dovevo essere forte. E se non voleva essere mio amico, ok, lo avrei capito.

Essendo il primo giorno di scuola, i professori non ci avevano dato i compiti, e, dato quello che era successo con David quella mattina, non volevo uscire con nessuno, ma starmene in tranquillità in camera mia, guardando film per ragazzine e mangiando gelato come se non ci fosse un domani.
Sentii bussare alla porta della mia stanza. 《Avanti.》 Dissi mettendo il pausa il film. Si affacciò mia madre. 《C'è un amico per te.》 Alzai lo sguardo verso di lei che apriva del tutto la porta, facendo intravedere Luca.  «Grazie Signora.»  La ringraziò. «Vi lascio da soli.» Rivolse un sorriso a me, per poi rivolgerlo anche a lui. Chiuse la porta.  «E' da molto che non metto piede in questa stanza.» Da due mesi circa. Da quando io e David avevamo litigato. «Bè, ti avrei invitato in questi giorni, ma sei stato occupato co il mio ex migliore amico.» Mi girai verso il televisore. «E' proprio per lui che sono venuto..» «Oggi ti cercava.» Spostai lievemente la testa da un lato, facendo intravedere solo una parte di viso. «Mi ha raccontato. Speravo che avreste parlato di più.» Sperava male. «Comunque, passando molto tempo con lui mi ha rivelato delle cose...» Rigirai il viso verso il televisore, volgendo le spalle a lui. «Ad esempio che gli manchi, e che quel giorno che avete litigato, diciamo che, non era arrabbiato solo per la foto..» «La foto che io non ho inviato ad Alex.» Precisai a sottolineare. «Lo so, lo sa. Ma non era per quello, era per quella mattina. Cioè dai, lo hai ferito con quelle parole.» Mi girai completamente verso di lui. «Avevo sentito lui al telefono parlare con Stella e lei sembrava che stesse incazzata perché era rimasto a dormire da me quella notte.» Mi alzai andando in contro a lui con fare minaccioso. «Ed io gli ho detto, allora, che eravamo solo amici, e solo questo potevamo essere. Quindi, se sei venuto solo per questo, mi dispiace deluderti, ma ho detto solo quello che penso.» Mi girai andando verso il letto. «Se hai finito, puoi andare.» Mi girai nella parte del televisore e presi il telecomando. «Celeste...» «Puoi andare.» Accesi il televisore, come se lui non ci fosse. «No puoi fingere che non provi nulla per lui, perché lui prova qualcosa per te.» Iniziò ad alzare la voce. Io continuavo a fare come se non ci fosse. «Ma che parlo a fare con te, tanto non capisci.» Sbuffò e se andò, sbattendo la porta. Lo sentii salutare cordialmente mia madre e chiuse la porta di casa. Poco dopo entrò mia madre. «Cosa è successo?» «Nulla.» Mentii. «Cel... è da tanto che non vedo Luca, e nemmeno David. Che ne dici di fare una festa con i tuoi amici questo sabato? Puoi invitare chi vuoi, tanto io e tuo padre usciamo a mangiare fuori e Marco va dai cugini. Allora? Che ne dici? Abbiamo un giardino grande, ci stanno molte persone.» Mi girai verso di lei con le lacrime agli occhi. Lei si avvicinò a me e mi abbracciò. «Amore, che è successo?» E tra un singhiozzo e l'altro le raccontai tutto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 02, 2016 ⏰

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