Capitolo 9

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Ma comunque no, non gli piaccio.

La mattina seguente, ancora stordita dalla sera precedente decisi di scrivere un messaggio ad Alex, chiedendogli se voleva passare un'altra giornata con me. Erano le 8.30 del mattino, quindi non mi aspettavo subito una risposta. Sicuramente era andato a dormire tardi, anche perché il suo ultimo accesso era alle 2.02 di notte. Molto probabilmente stava ancora dormendo. Diedi uno sguardo anche all'ultimo accesso di David e di Stella. Entrami era alla stessa ora, ma a minuti un pochino differenti. Era una coincidenza, sicuro. D'un tratto mi arrivò la notifica di un nuovo messaggio da parte di Viola. Per fortuna lei era una di quelle ragazze mattiniere che fanno mille cose, specialmente andare a correre. Infatti nel messaggio mi chiese di andare a correre con lei, dato che ero l'unica, oltre a Luca, ad essere ancora sveglia. Accettai.

Mi ritrovai Viola e Luca fuori dal portone di casa mia, freschi e felici di correre. Solo loro potevano. Iniziammo a correre e solo dopo un'oretta, il mio fiato decise di abbandonarmi, come le mie forze, d'altronde. Dopo una serie di 'Sei una pappamolla' detti da Luca e dopo delle risate sghignazzanti da parte di Viola, decidemmo di sederci a risposare un po'. Bevvi un po' d'acqua frizzante dalla mia bottiglietta e Viola prese parola. «Come mai ieri sera hai trattato male Stella e David?» A quella domanda sputai il sorso d'acqua che tenevo nella bocca. «Infatti, perché? C'è rimasta così male.» Continuò Luca. «Non li ho trattati male.» Mi difesi. n realtà forse un po' male sì, alla fine si preoccupavano solo dove fossi. «Stella ci ha raccontato. Dopo il vostro pranzo al Burger King senza di noi, grazie comunque, ti sei comportata in modo strano con entrami.» Bè, in effetti. «David se lo meritava.» Sulla parte riguardante David non avevo torto. Lui la mattina precedente m'aveva trattata male, quindi perché non potevo fare la ragazza vendicativa? «E perché mai? Si preoccupa solo per te.» Luca iniziò ad inviarmi sguardi omicidi. «Vi ricordate l'altro ieri quando mi ha scritto Alex? -Fecero sì con la testa- Ecco.. ieri mattina sono uscita a correre con David e..» «Tu corri!?» Mi bloccò Luca con una faccia mista tra incredulità e divertimento. «Cosa sto facendo ora?» Risposi alterata. «Comunque, siamo andati a correre e gli ho raccontato della sera precedente. Ha iniziato a fare lo strano e mi ha abbandonata da sola su quella panchina.» La indicai. Rimasero zitti, segno che mi davano ragione. «Ok.. -continuò Viola- Ma per Stella?» «Ieri a pranzo mi ha rivelato che le piace David. Poi la sera avevo l'appuntamento con Alex e al centro commerciale ho visto David e Stella insieme e quindi... me la sono presa. Poteva dirmelo che si frequentavano.» Scoppiarono a ridere. «Solo per questo?» Mi guardò Luca. «Ti stavano solo cercando Cell. Dovresti essere felice che Stella passi del tempo con David.» Viola aveva ragione. Che cosa avevo fatto? Decisi che quando sarei tornata a casa avrei chiesto scusa a Stella e a David. Lo avrei fatto.

Dopo un'altra lunga oretta di corsa, mollai quei due pazzi dello jogging e tornai a casa esausta. Ricordate quando vi ho detto che avrei subito fatto le scuse alle due 'vittime' appena tornata a casa? Ecco, qualcuno mi aveva battuto sul tempo. Svoltato l'angolo vidi David seduto sul gradino di casa mia. Appena mi vide si alzò e mi venne incontro. «Scusami per ieri.. sia la mattina che il pomeriggio. Sono stato uno stronzo.» Si scusò. «Si lo sei stato.» Lo guardai. «Per questo sei mio amico.» Gli sorrisi e lui ricambiò, venendomi incontro per abbracciarmi. «Spiegami solo una cosa... perché?» Ero curiosa, non che credevo alle parole di Alex, però... ci poteva sempre essere un fondo di verità. «Ieri pomeriggio mi era arrivato un messaggio di Stella chiedendomi se aveva notizie su di te ecc, e preoccupati, abbiamo deciso di venirti a cercare. Ma era anche un buon motivo per..» Mi guardò intimidito e abbassò lo sguardo. «...Per stare con lei dato che... mi piace...» Quelle parole mi entrarono in un orecchio e rimbambirono per tutto il cervello. Gli occhi si riempirono di gioia e gli sorrisi, un vero sorriso e lo andai ad abbracciare. «Glielo devi dire, ti prego diglielo.» Gli sussurrai, e lui rise. «Ci penserò.» Mi staccai un po' e gli puntai il dito contro. «Se non lo fai, allora -mi guardai intorno- a correre ci vai da solo.» Lo guardai con aria di sfida. «Meglio da solo che con una pappamolla come te.» Mi avvicinò a lui e mi abbracciò. Scoppiammo entrambi a ridere.

Entrata a casa vidi il cellulare. Erano le 12.40 e avevo all'incirca 14 messaggi. 12 da parte di Stella che si scusava per la sera precedente; uno di David che diceva che passava a casa mia (cosa che non importava ora) e l'ultimo da parte di Alex, che si scusava per il fatto che oggi doveva stare con degli amici. Ah, va bene.
Decisi di stare un po' con i miei amici quel giorno quindi gli avevo chiesto se avevano qualcosa in mente per quel giorno ed era saltato fuori di vedere un film a casa di Luca. I suoi erano ricchi e gli permettevano tutto; infatti quel fine settimana avrebbe dato una festa per inaugurare l'estate, e c'era tutta la scuola, ma proprio tutta.

Arrivati a casa sua ci fece accomodare in giardino, dato che c'era un bel sole. Volevamo fare una partita di qualcosa, ma ovviamente noi ragazze volevamo giocare a pallavolo, mentre i ragazzi a calcio. Decidemmo di fare a testa o croce e, per nostra sfortuna, vinsero i ragazzi. Quindi, dato che eravamo dispari, facemmo femmine contro maschi. Vinsero loro, ovviamente. Finita la partita ci buttammo sul prato e iniziammo a parlare. Guardando il cielo da distesa, vidi una nuvola che mi faceva pensare ad Alex, perciò gli scrissi, ma non rispose. Stava con gli amici. Ovvio. Quando iniziò a fare buio iniziammo a vedere il film di paura che Luca aveva appositamente scelto per noi. Il divano di Luca era uno di quelli ad angolo, con anche il poggia piedi incorporato. Per nostra fortuna c'entravamo tutti. Io stavo tra David e Viola. Lei era sempre aggrappata al mio braccio destro per la paura, mentre David stringeva con il braccio destro me e con quello sinistro Stella.
Dalla sera della nostra lite avevano legato molto, ed ero contenta per questo.

Dopo un paio d'orette quel film finì e solo Viola ne era sconvolta. Ci diriggemmo in cucina, dove la madre di Luca ci aveva preparato dal cibo posto film. Era davvero dolce. Invece Viola restava ogni singolo minuto attaccata a me. Mi riusciva difficile anche mangiare.

Guardai il cellulare e vidi un messaggio di Alex. 'Scusa, sono impegnatoin questi giorni. Ti richiamo io.' Quasi mi caddero delle lacrime ma mi trattenni. David se ne accorse. Si avvicinò a me ed appoggiò la mia testa al suo petto, sussurrandomi 'È un coglione.' A quelle parole, qualcosa dentro me scattò, non so cosa. So solo che, alzando gli occhi vidi il sorriso di David che mi rassicurò subito.

A riportarmi con la testa in cucina fu la voce di Luca. 《Stanotte dormirete tutti qua da me.》

A Love Of Friend.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora