Dopo essere stati ancora un po' abbracciati, io e mio fratello ci dirigemmo verso la mensa per la cena.
Lì trovammo tutti i nostri amici che ci aspettavano, tutti meno Leo che doveva trovarsi ancora in infermeria. Annabeth ci raggiunse dal tavolo ti Atena, quella ragazza non era mai in ritardo! Si scambió un rapido bacio con Percy, mi salutó e tornò alla sua postazione mentre gli altri si limitarono a salutarci con un cenno della mano. Non era la stessa cosa senza Leo... al tavolo di Efesto nessuno rideva di gusto o almeno non tanto quanto, durante la cena le battute del nostro amico scaldavano l'atmosfera. Notai che Percy, invece di consumare il suo pasto guardava continuamente il tavolo di Ares.
-Che c'è?- chiesi
-bizzarro-
-cosa?-
-il fatto che Clarisse non mi manda occhiatacce, anzi a volte mi sorride addirittura!- disse incredulo
-Dai forse inizi a starle simpatico, dopo tutto io e lei siamo state grandi amiche...-
-Oppure si sta preparando una calamità naturale- scherzó lui.
Finimmo di mangiare e proprio quando ci stavamo per dirigere verso le capanne, sentimmo tremare la barriera.
- Ok, calamità naturale - definí Percy
-No, peggio.-
Il drago a guardia del vello stava combattendo contro due strane creature dal corpo che sembrava quello di un leone.
- Eroi! Mantenete la calma e tornate alle capanne, la barriera regge... No, non voi.- disse Chirone.
Si rivolse a Percy, Annabeth, Clarisse, Nico, Will, Talia e Luke. Io li guardai iniziare a risalire la collina, si avrei voluto andare con loro ma era giusto così, dopo tutto ero nuova al Campo e non potevo pretendere che Chirone si fidasse già di me tanto quanto confidava in mio fratello. Iniziai ad avviarmi verso la capanna ma Percy si girò di scatto come se avesse dimenticato qualcosa, corse giù e mj venne a prendere
-vieni con me sorellina, andiamo a ridurre in bocconcini per drago quelle cose lì, insieme.-
-insieme- ripetei io e insieme ai nostri amici continuammo a dirigerci verso il combattimento.
Mi gelai.
Quelle creature non le vedevo per la prima volta.
-Quelle non sono le creature che hai visto l'altra sera sul tuo viso?-disse Percy
-S..si sono loro- balbettai io
Andammo sulla cima dove trovammo il drago a terra e le creature avevano chiamato i rinforzi, erano in dieci! Otto mezzosangue contro una decina di mostri, notevole! Ognuno di noi aveva affrontato di peggio! La prima parte del combattimento durò circa venti minuti e si, mi sbagliavo, stavamo perdendo. Eravamo riusciti ad annientare metà dei mostri ma erano molto potenti, avevamo iniziato con i più piccoli ma quelli che rimanevano erano quasi il doppio degli altri! La parte peggiore arrivò quando scoprimmo che le code dei mostri erano velenose e che il veleno paralizzava l'area interessata. Mi girai verso Annabeth per ricevere sicurezza dal suo modo fiero di combattere ma quello che vidi fu solo una ragazzetta in difficoltà contro un orrendo mostro fatto di un paio di animali...
-Ho capito! Sono Chimere!- esclamó la figlia di Atena che nel frattempo aveva ricevuto il soccorso di Luke e Will ma non fú positivo... Le bestie li sfiorarono solamente con le viscide code, innocue pensai ma ovviamente mi sbagliavo.
La scarpa di Annabeth era liquefatta e la ragazza si era procurata un bel taglio sul piede che grondava uno strano liquido giallognolo e viscoso, lo stesso che gocciolava ferocemente dagli squarci sulla gamba di Will e sul torace di Luke. Clarisse e Nico erano già stati annientati da una zampata violenta che li aveva scaraventati a terra facendo perdere loro i sensi. A Nico era stato riservato lo stesso trattamento di Will e gli altri, solo che aveva fuori gioco un solo braccio, la parte interessata non era indispensabile in battaglia ma duró poco lo stesso. Rimanemml solo io e Percy circondati da cinque Chimere un pó malconce ma lo stesso capaci di stenderci con una zampata.
Io e mio fratello brandivamo le armi, schiena contro schiena e fu allora che scorsi il luccichio delle acque del lago delle canoe in lontananza, ebbi un idea folle, non avrebbe mai funzionato, era troppo lontano! Ma forse..
Tramutai la spada in anello e strinsi la mano di Percy il quale mi guardó sbalordito
-Ma che diamine?...-
Poi fu come se mi avesse letto nel pensiero, Anaklusmos tornó una penna e insieme evocammo le acque del lago. Ci circondammo di un possente muro d'acqua il quale ci separó dai mostri che si facevano sempre piú vicini
-tre...due....uno...-
-ora!- gridó mio fratello.
Ci ritrovammo a surfare su onde artificiali sopra dei mostri che avevano fatto muso contro muso con l' intenzione di contendersi la cena. A quel punto uno scappó verso la foresta mentre noi tagliavamo tutte le teste mostruose rimaste e trascinammo a forza i nostri amici in infermeria.
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Selen Jakson-la spada perduta
RandomPercy Jackson non é l'unico erede mezzosangue di Poseidone ancora in vita, infatti la protagonista di questo libro è proprio sua sorella, Selen Jackson che ritroverà l'amore di Percy e intraprenderà una nuova avventura con il fratello e gli amici al...