Terza grande profezia

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-ehiiii- uno scossone mi destò dal sonno e mi resi conto di essere ancora sulla spiaggia con Nico al mio fianco che ancora mi abbracciava e Percy e Annabeth che si ergevano davanti a me.

-vedo che hai dormito bene- disse Percy con malizia

-Bhe credo che nemmeno voi abbiate passato una brutta notte!- rise Nico.

Notai che mio fratello aveva due zaini, lo aveva preparato anche per me, in oltre Annabeth aveva in mano degli abiti comodi, dato che ero vestita ancora come la sera prima. Mi cambiai dietro ad un albero e poi presi il mio zaino, lo aprii e ne studiai il contenuto: Qualche maglia del campo con lo stesso numero di pantaloni, una bottiglia d'acqua, due panini, una coperta e un pugnale di riserva, nel caso avessero rubato anche Tempesta. Aprii la tasca davanti e vidi che c'era una busta piena di ambrosia e una piccola bottiglia di nettare. Doveva averlo preparato Annabeth, Percy non era così ordinato! Anche Nico corse a casa a preparare lo zaino e a cambiarsi e dieci minuti dopo era già pronto con lo zaino in spalla. Ci raggiunsero anche i nostri amici ad eccezione di Grover che purtroppo non sarebbe partito con noi a causa di alcuni impegni importanti. Tutti mi fissavano come se aspettassero qualcosa, come un segnale. Mi posizionai di fronte a loro e li guardai uno per uno. Hazel, Frank, Jason, Piper, Leo, Annabeth e mio fratello Percy, coloro che erano riusciti a sconfiggere la Dea più potente di tutte, la madre Terra. Luke e Talia, i ragazzi che erano riusciti a salvare i loro amici sacrificando loro stessi. Will e Clarisse, coloro che mi avevano salvato la vita combattendo contro degli orribili mostri. Nico, il bambino spensierato che era diventato un uomo, il mio ragazzo.

-Non so se riusciremo nell'impresa-esordii spezzando il silenzio che si era creato- Non so quali pericoli ci aspettano là fuori. Non so nemmeno se ne usciremo vivi, ma di una cosa sono certa. Ho davanti a me dei guerrieri, delle persone che hanno combattuto contro dei, mostri, giganti e titani e sono ancora qui per raccontarlo, pronti a partire per una nuova battaglia contro nuovi nemici. Probabilmente non arriveremo a domani ma sappiate che qualunque cosa accada, noi saremo vincitori e anche se moriremo, ne usciremo trionfanti. Perché? Bhe perché noi moriremo con onore, per salvare chi ci sta a cuore, perché è questo che facciamo, noi salviamo il mondo. Non siamo una semplice squadra, un semplice esercito, noi siamo amici, e qualunque cosa succederà in questa impresa che potrebbe essere l'ultima, noi lo faremo insieme. Tutto andrà per il verso giusto, finché rimarremo uniti.- detto ciò ci fu un attimo di silenzio, ma poi tra le grida esultanti e gli applausi tutti si fiondarono su di me ad abbracciarmi. Ci raggiunse Chirone, il quale ci forní di soldi mortali e dracme d'oro, Rachel, Grover, Apollo e Meg ci augurarono buona fortuna e ci incamminammo per la foresta.

Non fu difficile arrivare al bosco di Dodona, perché stranamente al nostro passaggio era come se gli alberi ci aprissero il passaggio, in più nella mia testa sentivo una voce femminile con un fruscio di sottofondo che mi ricordava quello delle spighe di grano. Demetra...

Chiesi agli altri se anche loro sentissero quella voce ma nulla, nessuno udiva alcuna voce. Grazie alla dea sapevo esattamente dove andare, gli alberi mi indicavano la strada e pensai che forse era troppo semplice... Arrivammo al covo dei myrmekes, l'unica entrata per il bosco.

-ti prego dimmi che abbiamo sbagliato strada, odio questi cosi!- disse Talia

-no, é questa l'entrata per il bosco.- disse Annie

Entrammo e vedemmo la regina che si stagliava proprio davanti a noi, ma io già la conoscevo, avevo salvato uno dei suoi piccoli dalle grinfie di un mostro che lo voleva per cena.... Al quanto strano dato che quelle formiche combattevano come ghepardi! La regina si diresse verso di me e tutti sfoderarono le armi

-fermi, non fatele del male!- salii in groppa all'insetto e tutti ci seguirono sbalorditi, sotto gli occhi degli altri myrmekes altrettanto stupiti. Arrivammo all'uscita e lì ci aspettavano dei pali bruciacchiati e un ammasso di alberi massicci, più grandi di quelli del resto della foresta, più antichi. Essi si aprirono al nostro passaggio ed entrammo nel bosco.

Quei brusii ci avrebbero presto portato alla pazzia ma ebbi un idea, Apollo era il dio della profezia vero? Era stato lui a benedire quel bosco, e anche se il Dio non aveva più poteri...bhe Zeus non aveva punito anche i suoi figli!

-ehm...Will, potresti camminare di fianco a me?-

Arrivammo all'albero centrale, era davvero enorme ed emanava un'aura di potere sbalorditiva! Presi la mano a Will sotto lo sguardo contrariato di Nico, ma io sapevo cosa stavo facendo, e in qualche modo lo sapeva anche William. Posai l'altra mano sul tronco dell'albero e lo fece anche il mio amico, poi tempesta divenne un arco, presi una freccia dalla faretra del figlio di Apollo e la incoccai, si conficcò proprio al centro dell'albero e quando ci riappoggiai la mano, tutto si fermò, i brusii si unirono formando una sola, grande profezia.

La potente semidea la famiglia abbraccerà

Con i sette e il traditore, luce e ombra partirà.

Guerriera,cacciatrice e pretore aiuteranno

Tutti insieme nella Casa alla morte incontro andranno.

Il ladro e gli antenati la vendetta cercheranno

Ma le onde giù nell'ade insieme li annienteranno.

Le pene della morte uno prenderá

La benedizione del Dio l'altro riceverà.

Selen Jakson-la spada perdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora