Finita la caccia alla bandiera, io e Percy andammo alla nostra cabina per una doccia.
Dopo essermi data una rinfrescata, mentre mi vestivo, vidi il mio riflesso sul vetro della finestra ed ebbi come una visione.
I miei occhi presero l'aspetto di due teste animali, il naso divenne un busto tempestato di squame e la bocca mutó in una viscida cosa simile ad una coda di serpente.
Udii una voce, un sibilare di parole ingarbugliate delle quali riuscii a cogliere solo una:vendetta.
Feci un passo indietro.
Mi toccai il volto.
Non sentii niente di strano ma svenni e la mia caduta produsse un rumore talmente forte da allarmare Percy dalla stanza accanto.Mi svegliai in un posto che non era la mia bella cabina.
Ero in un lettino dalle coperte verde chiaro e sopra di me vi era un ventilatore bianco. Mi misi a sedere e mi guardai intorno, notai subito il volto amichevole di Leo che dormiva sereno sul lettino accanto, con la gamba fasciata e poi mi girai dall'altro lato.
Sobbalzai.
Due enormi occhi azzurro chiaro mi osservavano sotto un ciuffo di capelli biondo platino, il ragazzo scrisse qualcosa sulla sua cartella. Ero in infermeria.
-Will! Cosa ci faccio qui?-
-Percy ti ha portata ieri sera, era davvero preoccupatissimo... Ha detto che sei svenuta dopo la caccia alla bandiera, mentre eri in bagno-
-Già- disse una voce che proveniva dai piedi del letto. C'era Percy seduto per terra, appoggiato alla ringhiera. Aveva i capelli scompigliati e gli occhi quasi chiusi, immaginai che fosse rimasto tutta la notte lì a vegliare su di me e istintivamente mi venne da sorridere pensando alla dolcezza di mio fratello.
-cosa ridi? Mi hai fatto prendere uno spavento assurdo, pensavo avessi battuto la testa in modo più pericoloso del normale, per fortuna stai bene! Non farlo mai più!-
Disse in tono di rimprovero
-ookay?!- risposi.
Will intervenne.
-Bene, interessante...Sel per fortuna non hai battuto la testa, probabilmente lo svenimento è dovuto allo stress della partita-
-Impossibile lei ne fa una ogni giorno- disse Percy seccato, sembrava davvero preoccupato!
-ok ok forse un semplice calo di zuccheri-
-un calo di zuccheri- ripetei sottovoce
-proprio così- disse Will sorridente.
-e a te il piede come sta?- chiesi ricordando quanto successo il giorno prima.
- a meraviglia! Noi figli di Apollo guariamo in fretta!-
-E Leo?-
-Oh sono soltanto le 8:00, anche se fosse completamente sano, per lui sarebbe troppo presto per svegliarsi, Una vera follia!-rise Will pronunciando l'ultima frase cercando di imitare la voce del figlio di Efesto.
-Quando usciró da qui?- chiesi
-resterai sotto controllo per tutta la mattina e se non ci saranno fattori rilevanti, pranzerai regolarmente in mensa per poi recarti in cabina e riposarti per il resto della giornata. Niente allenamenti, intesi? Almeno fino a domani- concluse, e si allontanó sorridendo.
In quel momento iniziai a pensare se rivelare o meno a Percy ciò che era successo la sera prima, della mia visione e della voce. Ero molto combattuta dal momento che il fatto che Percy avesse già tanti incarichi e preoccupazioni mi frenava dal riferirgli quanto successo ma pensando a ció riflettei sul fatto che dopo tutto lui era mio fratello e quindi aveva il diritto di sapere... Decisi di non dirgli niente, forse mi ero immaginata tutto, solo paranoie inutili, forse...
-Seleeen-
La stessa voce della mattina prima, con lo stesso tono e la stessa espressione, come a voler gridare "svegliati!"
-ehm... Si Percy?- dissi stordita
-sono ben dieci minuti che ti chiamo!-
-stavo...pensando-
-a Nico?- disse divertito
-no imbecille!-
Gli diedi una pacca sul braccio e lui rise.
-ok come vuoi...ahaha.
Allora, ti senti meglio?-
Chiese.
-si ma a quanto pare quello che ha bisogno di riposo sei tu! Sembri appena uscito da un film di zombie!- risi
-sono stato sveglio tutta la notte sperando che ti svegliassi, non farmi prendere più spaventi simili eh!-
Mi abbracció. Quanto amavo i suoi abbracci!
Parlammo per un pó di quanto fosse stata fantastica la caccia alla bandiera e iniziammo già a pianificare una strategia per la prossima anche se a quest'ultima mancava ancora un mese.
Ad un tratto sentimmo uno sbadiglio degno del drago Festus, erano infatti le 10:45 e Leo si era finalmente destato dal suo lungo sonno.
-ragazzi che ci fate qui?-gracchió Leo ancora mezzo addormentato
Gli spiegammo l'accaduto e lui annuì indifferente, si alzó e nel poggiare la gamba sul pavimento emise un gridolino di dolore, a quanto pare la ferita aveva toccato i legamenti.
-Prova con quelle no?!-
Disse Percy ironico indicando le stampelle appoggiate al letto del nostro amico.
Leo ascoltó il consiglio e si diresse verso il bagno.
Tra le battute del figlio di Efesto e i controlli di Will una volta ogni venti minuti la mattinata voló, quindi salutammo Leo e ci dirigemmo verso la mensa.A pranzo venni accolta subito dai miei amici che erano già al corrente degli avvenimenti della sera prima.
Dopo mangiato, io e Percy andammo alla capanna e non appena mio fratello entró in contatto con il suo soffice materasso crolló in un sonno profondo e rumoroso... Quanto russava!
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Selen Jakson-la spada perduta
AcakPercy Jackson non é l'unico erede mezzosangue di Poseidone ancora in vita, infatti la protagonista di questo libro è proprio sua sorella, Selen Jackson che ritroverà l'amore di Percy e intraprenderà una nuova avventura con il fratello e gli amici al...