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Sofia Viscardi *4*

Premessa: scusate il tempo che ho lasciato passare dall'ultimo capitolo ma in questo anno sono successe moooolte cose, il mio stile di scrittura cambierà ma continuerò le storie senza riscriverle.
Ah, lo so che il ragazzo di Sofia non è più Michele ma facciamo finta che lo sia ancora.❣

UN ANNO DOPO
Oggi vado da Sofia, è da tantissimo che non la vedo, ormai quasi 6 mesi, mi manca.

Arrivo davanti a casa sua e, non so bene il motivo, la guardo, è davvero bellissima questa casa.
Suono il campanello contenta e mi apre la porta una chioma LISCIA bionda che mi stringe forte senza lasciarmi il tempo di vedere il suo bel faccino.
"Titaaaaaa, mi sei mancata da morire" piagnucola
"Tesoro, anche tu, tantissimo"

Entro in casa e saluto calorosamente tutta la sua famiglia, stringo forte suo fratello e sua sorella che adoro, amo la sua famiglia e lei, ormai è come la mia seconda casa questa.

Ci dirigiamo in camera sua.
"Sofi, ma sti capelli?"
"Visto? Ho fatto la stiratura." Dice soddisfatta.
"Stai benissimo, ma tu staresti bene anche con una cacchetta in testa!" Ride.
È davvero bellissima, ha questi occhi che personalmente penso siano ancora più belli senza trucco, ma lei si ostina a mettere questo nero attorno perchè pensa di non essere bella come in realtà è.
Ha questa bocca, queste labbra rosee che mi ricordano molto il colore delle margherite, quelle con le punte leggermente rosa, il sorriso, i denti che sono talmente bianchi da fare invidia alle nuvole, a volte penso che siano fatti di acqua anch'essi, di ghiaccio precisamente.
È stupenda.

Parlammo per un bel po' di tempo, dovevamo raccontarci tutto quello che era successo in questi mesi e che a causa della distanza non abbiamo potuto dirci.

È incredibile come io e lei ci divertiamo e stiamo bene anche senza fare nulla, possiamo stare in silenzio tutto il tempo sdraiate sul letto, non importa, siamo io e lei.

"Sofi, devo proporti una cosa." dico contenta
"Eiei, dimmi tutto bella."
"Ricordi l'anno scorso quando siamo andati in California?"
Annuisce e le spunta un enorme e curioso sorriso.
"Andiamo a Londra?"
"SIIIIIIIIII!" sbotta urlando contenta facendosi sentire in tutta la casa.
Mi si butta addosso e mi abbraccia fortissimo, oscillando da destra a sinistra ripetutamente.

Decidiamo di chiamare Matteo e Michele che arrivano velocemente da noi, ci salutano con un bacio e proponiamo loro la cosa.
Ovviamente dicono di sì e decidiamo che ci saremmo visti il giorno dopo per organizzare tutto bene, dopo aver chiesto il permesso alle varie famiglie.

Ormai era sera e dopo aver mangiato insieme e esserci salutati per bene, tornammo ognuno alla propria casa, io e Matteo insieme visto che abitiamo nella stessa via.

Appena arrivata a casa parlai ai miei genitori della vacanza e, essendo genitori molto permissivi e orgogliosi di me, mi risposero affermativamente.
Felice, li abbracciai.

Comunicai la notizia al mio fratellone e lui mi abbracciò felice per me.
Ci vogliamo un bene dell'anima, è come se fosse il mio ragazzo a volte, è il fratello perfetto, essendo più grande di me parlo sempre a lui dei miei problemi perchè lui c'è gia passato e so che può aiutarmi davvero e lo fa volentieri.
È molto protettivo e a me ci tiene più di chiunque altro, adoro questa cosa, adoro lui.

Il giorno seguente
Abbiamo deciso che oggi andiamo a casa di Matteo, per prenotare tutto il necessario.
Io vado lì prima di pranzo per stare un po io e lui soli, potete immaginare cosa abbiamo fatto: mangiato e coccolati. Niente di più, niente di meno, ma è perfetto così.

Arriva l'altra coppietta, li salutiamo e ci mettiamo subito al lavoro.

Dopo ore di ricerche Matteo fa l'ultimo click sulla tastiera del computer e sbuffa un "ce l'abbiamo fatta, ragazzi!"

Lui ci offre un gelato, lo prendiamo e ci buttiamo comodi sul divano con il ventilatore puntato addosso.
L'unica cosa che pensa Michele vedendo un ventilatore è "RAGAZZI FACCIO LA VOCE METALLICA"
Così s'avvicina, prende un bel respiro e inizia a farci ridere.

Michele è il classico pagliaccio del gruppo, da non fraintendere con il pagliaccio stupido, perchè con lui puoi fare molti ragionamenti che con altri ti sogneresti, diciamo che è il nostro pagliaccio intelligente preferito.