La solita routine, la solita monotonia, la solita voglia di andare via.
Sono in camera mia, come sempre. D'altronde è l'unica cosa che sento davvero mia. È una stanza piccola ma a me piace proprio per questo. C'è il mio letto, una scrivania e accanto ad essa un armadio dove ripongo i miei pochi vestiti e poi una porta che accede ad un piccolo bagno azzurro tutto mio.
Ora forse dovrei presentarmi, mi chiamo Megan e ho 17 anni.
Tutti mi definiscono acida, asociale, fredda e aggressiva. Beh penso che le persone giudicano pensando di sapere tutto su una persona, ma la maggior parte delle volte è il contrario.
In realtà sono una ragazza fragile con il cuore spezzato che soffre ogni giorno di più ma che non può sfogarsi con nessuno e tenersi tutto dentro vi giuro che fa male, molto male.
Ho una sorella di nome Alison di 6 anni, lei è l'unica cosa che mi rimane e se non fosse per lei probabilmente non sarei qua. Le devo tanto, forse tutto. È solo grazie a lei che riesco ad andare avanti, sono i suoi gesti affettuosi che mi fanno tornare il sorriso.
Ora è sul mio letto che gioca con le sue bambole che un tempo erano mie. Mi ricorda tanto me quando ero piccola, quando ancora la mia vita era perfetta.
La mia vita la posso paragonare ad un frutto, uno qualsiasi, purché ci sia una parte buona e bella ed un'altra marcia con un verme dentro. Ora purtroppo mi trovo in quest'ultima parte.
Tutto iniziò due anni fa quando diagnosticarono un tumore a mio padre. I medici ci comunicarono che gli restava solo un anno di vita. Lui era l'allegria in persona, sapeva sempre come farci tornare il sorriso dopo una brutta giornata. Quell'ultimo anno della sua vita decise di farsi rilasciare e tornare a casa per passare il più bell'anno di sempre. E fu proprio così, lo passammo come fosse stata l'ultima cosa che avremmo fatto con lui ed infatti lo era. Tutto stava andando per il meglio fino a quando una sera mio padre iniziò a vomitare, svenire, stava malissimo, peggio delle altre volte. Mia madre chiamò l'ambulanza per portarla in ospedale, io sarei dovuta rimanere con mia sorella a casa. Sapevo che quella sarebbe stata ultima volta che l'avrei visto. Iniziai a piangere e a disperarmi. Lui era sempre stato il mio eroe, il mio Re. E come avrei fatto a vivere, giorno dopo giorno, senza di lui? Prima di uscire mi baciò sulla fronte e mi disse "non piangere ti prego, fammi uno dei tuoi più bei sorrisi. Ricordati che ti amo più della mia vita e ricordalo ogni giorno anche a tua sorella. Non scordarti mai di me" gli feci un debole sorriso e la vedi sparire. Come avrei mai potuto scordarmi di lui, la persona più importante della mia vita? Da quel giorno la mia vita iniziò a marcire.
Mia madre appena mio padre morì diventò un'altra persona, iniziò a bere, scompariva per giorni senza dirci nulla, alzava sempre la voce e non c'era mai se avevamo bisogno.
Non la riconobbi più. Era sempre stata una mamma affettuosa e dolce e improvvisamente era cambiata Inizialmente la capii perché aveva perso l'amore della sua vita ed era ovvio che non sarebbe stato facile, ma doveva reagire per noi e invece non lo fece.
Poi la licenziarono dal lavoro e venne così anche a mancare quel poco stipendio, che guadagnava mensilmente, che era tutto ciò che riusciva con fatica a mandarci avanti. Dopo il suo licenziamento cadde in una forte depressione. Ma pian piano grazie ad un medico/psichiatra del paesino dove abitavamo riuscì a guarire.
Così per un mese circa iniziò a tornare tutto, apparentemente, normale.
Una domenica mattina mi svegliai e scesi in cucina per fare colazione. Sentivo già dentro di me che qualcosa stava per cambiare, e non potrò mai dimenticare quel silenzio che regnava in quella casa enorme. Appena entrai in cucina vidi un biglietto appoggiato sul tavolo. Il mio cuore si strinse appena vidi la scrittura di mia mamma.
Ma no, non dovevo pensare a qualcosa di brutto, proprio ora che stavamo provando a ricominciare insieme.
Presi il biglietto tra le mani che, pur contro la mia volontà, tremavano.
Iniziai a leggere:
"Buongiorno ragazza mia,
ne abbiamo passate così tante insieme e tu sei sempre rimasta la ragazza forte che eri. E sono così dannatamente fiera di te.
Mi scuso per tutto quello che tu e tua sorella avete dovuto sopportare dopo la morte di tuo padre a causa mia. Mi scuso per tutte le volte che non ci sono stata e voi avevate bisogno di me.
So che dopo quello che leggerai mi odierai e non potrai mai perdonarmi, perché quello che sto per fare è inaccettabile e mi odio per questo, ma è l'unica cosa che posso fare perché non sopporto più questa situazione. Non riesco neppure a darvi da mangiare, figlia mia. Sono stata una madre orribile e non posso continuare a farvi passare l'inferno, perché voi meritate molto di più. Tu, meriti tanto bambina mia. Spero che troverete un madre migliore di me. Io sarò sempre accanto a voi e vi guarderò crescere dalla su.
Scusami ancora, per tutto. E non piangere, non mi merito neanche una tua lacrima.
Vi amo più di ogni altra cosa al mondo, figlie mie.
La vostra mamma."
Il foglio mi scivolò dalle mani e caddi per terra insieme ad esso.
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Scappiamo via da qui.
Genç Kurgu"Pensai di andarmene. Scappare senza lasciare traccia, abbandonare tutto e tutti. Dovevo solo trovare il coraggio di farlo."