-Chapter 5

3K 165 29
                                    

A volte non bisognerebbe mostrare i propri punti deboli. Soprattutto se si ha a che fare con un giovane folle come Peter Pan, che non si lascia sfuggire nulla.
Mettersi contro di lui avrebbe portato alla morte, o come minimo alla tortura per l'eternità.
Ma a me non poteva importare nulla di cosa mi avrebbe atteso dopo gli scontri con quel demone, io non potevo permettere di essere umiliata, usata e trattata in quel modo. E soprattutto, non potevo permettere che Pan scaricasse tutti i sensi di colpa su di me per avermi fatto uccidere persone innocenti.
Ricordo ancora il primo omicidio. Gli occhi di quell'uomo che mi imploravano di lasciarlo andare e la mia pistola puntata contro il suo petto. Sapevo chi era, era uno dei marinai più famosi della zona, era il capitano di una nave di famiglia, dopo l'inspiegabile scomparsa del fratello. Si chiamava Liam Jones.

Pan era di nuovo scomparso sotto al mio naso. Odiavo quel comportamento, quella pressione.
Mi aveva lasciata in balia del vento nella giungla, ancora armata e con una lepre morta a qualche passo da me. Be', io avevo fame e non esitai a fiondarmi contro quello scricciolo.
Dopo aver pulito la pelle, accesi un rudimentale fuoco e iniziai a cuocerlo meglio che potevo, una specie di Bear Grylls versione femminile, con l'unica differenza di essere in conflitto con Peter Pan.
Mangiai e ricaricai la mia roba in spalla.
Mi incamminai senza una meta ben definita, sperando come minimo di trovare dell'acqua e magari una via d'uscita. Le piante, le liane e i rami secchi sul terreno caratterizzavano il paesaggio attorno a me, uccelli che cantavano e apparentemente nessun'anima viva alle mie spalle, ringraziando il cielo. Dopo qualche passo, vidi una cascata dietro a dei cespugli.
"DIO TI RINGRAZIO!" Esclamai felice. Mi precipitai lì e scoprii che vi era una gigantesca piscina naturale alla fine della cascata che si connetteva al mare, un panorama meraviglioso, la luce del sole che si rifletteva sulle acque pure e limpide come diamanti, fiori e piante ovunque. Un paesaggio di cui ti innamoreresti in un istante.

L'acqua era fresca e subito la bevvi. Poi decisi di farmi un bagno, mi spogliai e mi immersi nell'acqua. Che sollievo, mi serviva un po' di tranquillità.
Improvvisamente e senza che me ne accorgessi, il sole sparì facendo spazio alla luce della luna.
"Ma come diamine è possibile, mi sono svegliata da poco!" esclamai.

"Qui il tempo segue il volere di lui."

Una voce mi fece sussultare, voltandomi.
Non credevo ai miei occhi. Una sirena mi stava a pochi metri di distanza.

"Oh santo cielo...t-tu sei una sirena...!"

"Non dovresti stupirti se sei sull'Isola che non c'è. Qui ogni cosa è possibile."

"Stavi dicendo qualcosa prima...cosa segue il tempo?" chiesi.

"Il volere di Pan. Quando vuole che il sole tramonti, ecco che il tempo obbedisce. Decide lui quando è giorno, quando piove...dipende dal suo umore."

Rimasi in silenzio, stupefatta.
"Come ti chiami? Non ti ho mai vista qui." mi chiese lei dolcemente.

"Jane...e tu?"

"Nadiria."
Improvvisamente il suo volto si fece cupo e si avvicinò a me, minacciosa.
Merda.
Uscii dall'acqua di scatto, ma prima di toccare terra, le sue braccia mi afferrarono le gambe trascinandomi in acqua.
Scalciai più forte che potevo, provandomi ad aggrappare alle rocce circostanti.
L'unico risultato erano tagli profondi sulle mani e sui polsi.
Le mie forze iniziarono a venire meno, poi non vidi più nulla, se non l'oscurità di quelle acque farsi sempre più ampia.

*Writer's pov*

Le mancavano solo pochi minuti e la sirena avrebbe avuto la meglio, se Pan non fosse arrivato in tempo, buttandosi nell'acqua che nel frattempo era diventata come un mare in tempesta. Con il suo pugnale accoltellò la sirena, liberando Jane delle sue grinfie e portandola in salvo fuori dall'acqua.
Lei non respirava, era completamente nuda sotto al suo petto e Pan avvicinò il suo orecchio al petto della ragazza per ascoltare il suo cuore e si tranquillizzò di colpo quando lo sentì battere regolarmente.
La guardava come ammaliato, mentre la teneva stretta a sé. Non aveva mai visto una ragazza tanto bella, quanto tosta. Poi lei iniziò a sputare acqua tossendo e aprì gli occhi all'improvviso.
Vide negli occhi di Pan una punta di dolcezza nei suoi confronti, realizzando per un momento che avrebbe voluto baciarlo.
Poi si rese conto di essere completamente nuda in braccio a lui, bagnato allo stesso modo e si alzò di scatto per coprirsi il petto e l'intimità, arrossendo di colpo.
Lui inarcò il sopracciglio sorridendo e scrutandole il corpo nudo e ben proporzionato. Gli piacevano particolarmente i suoi lunghi capelli biondo cenere e ricci e i suoi occhioni verdi.
Si guardarono per qualche secondo.

"Grazie, Peter...-sussurrò lei abbassando lo sguardo- per avermi salvata.."

"Dovere.." rispose lui un po' riluttante, come se avesse vergogna di ammettere di aver provato un' emozione per qualcuno.
Peter Pan non provava sentimenti, se non rabbia perenne.
Jane emise un lamento toccandosi i polsi e le mani. Erano completamente pieni di sangue a causa dei tagli.

"Dobbiamo riportati all'accampamento...per medicarti e magari trovarti dei vestiti puliti.." mormorò Pan, prendendola in braccio e spiccando il volo fuori dalla laguna delle sirene.

Lei si teneva stretta a lui, tremando per il freddo, con addosso solo dei vestiti sporchi di prima, che le coprivano le zone a lei interessate.
In men che non si dica erano all'accampamento, con i bimbi sperduti attorno al fuoco a "giocare" con le armi.
Gli sguardi dei ragazzi erano tutti puntati sul corpo nudo della ragazza, ma Pan fulminò ognuno solo con uno sguardo, come se ne fosse geloso. In effetti, lei gli apparteneva. Gli apparteneva come nessun altro.

"Tieni..asciugati con questo -disse porgendole un panno-..intanto ti procurerò dei vestiti."

Lei annuì e Pan sparì di nuovo.
Era così confusa. Perche Pan avrebbe dovuto salvarla rischiando la sua stessa vita? Perché non aveva reagito a malo modo quando si trovava nuda tra le sue braccia?
Perché continuava a pensare a lui?

To be continued...

Sono tornataaa, scusate il ritardo ma sono stata più di una settimana senza internet. Spero ci piaccia, byee
Bacioniii
Laura Maria

Connected. #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora