-Chapter 2

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La finestra era sempre stata chiusa, come se fosse stato impossibile aprirla, ma quella notte si spalancò del tutto.
Mi alzai dal letto spaventata dal tonfo che echeggiò nell'ambiente, arrampicandomi su una sedia per chiudere la finestra.
Non feci in tempo a toccare la maniglia che qualcosa di oscuro e senza lineamenti mi prese bruscamente in braccio, catapultandomi fuori dall'abitacolo in un nano secondo.
Urlai fino a restare senza fiato, chiusi gli occhi, la paura prendeva il sopravvento dei miei movimenti fino a restare paralizzata, convinta di essere morta.
Ma poi, tutto ad un tratto, mi sollevai in aria, il vento notturno e gelido di quella notte mi pungeva il viso, scompigliandomi i capelli.
Stavo volando. Vedevo la terra sotto i miei piedi rimpicciolirsi sempre di più fino a diventare quasi invisibile.
Mi voltai per capire chi fosse il mio rapitore: un'ombra.
Era letteralmente un' ombra. E non capii più nulla mentre fissavo quegli occhi illuminati di una luce rossa assetata di sangue, quasi avessero il potere di ipnotizzarti senza che te ne possa accorgere.
Lasciai spazio ad una cosa positiva nel mio cuore, la bellezza della natura sotto di me e il cielo notturno nel pieno del suono splendore.

La serenità durò poco, quando quell' ombra maledetta lasciò la presa facendomi cadere in acqua ad una velocità sorprendente, precipitando in un oceano apparentemente senza fine.
Riemersi da quell'acqua gelida ed iniziai a nuotare verso la riva più vicina, nonché l'unica visibile.
Stremata, giunsi fino in quel luogo che sembrava un'isola deserta, abbandonata a se stessa, piena di sterpaglie, cespugli, alberi, liane...una vera e propria giungla.
I miei vestiti erano completamente fradici e diventati più pesanti. I pantaloni di pelle nera non erano più utilizzabili al momento e i miei stivali in pelle marrone erano pieni di sabbia e acqua.

Mi piace vestirmi di pelle, a quanto pare.
Costretta a togliermi gli abiti, cercai qualcosa di asciutto per coprirmi.
Ma cosa volevo trovare in un'isola deserta?
"Dannazione! Che darei per dei vestiti asciutti!" esclamai, mentre mi spogliavo.

Ed eccoli lì. Un paio di pantaloni di pelle nera, una canotta nera e due stivali alti e marroni pronti all'uso.
Rudimentali, ma perfetti.

"Cosa...ma che...posto è questo..?" Sussurrai a me stessa, mentre mi avvicinavo agli abiti e mi guardavo intorno.

"EHI!! C'È QUALCUNO??!!" urlai con tutto il fiato che avevo nei polmoni.
Ma nessuna risposta.
Non mi restava che camminare verso l'interno e trovare un rifugio.
Che diavolo di posto era quello.

*Writer's pov*

Dal ramo di un albero, non poco lontano, una presenza osservava attentamente ogni movimento della ragazza appena arrivata su quell'isola maledetta, con un ghigno malefico stampato sulle labbra.
Gli occhi verdi e penetranti, seguivano poco a poco ogni passo della giovane, preparando per lei uno dei suoi malvagi giochetti.
Si alzò in un volo leggero, seguendo Jane dall'alto.
La ragazza si fermò più volte nella foresta, con il presentimento di essere segretamente spiata.
Il suo sesto senso non sbagliava mai.

*Jane's pov*

Qualcosa era in giro. Qualcosa mi stava seguendo. Se non qualcuno.

"EHI!! VIENI FUORI, NON HO PAURA! FATTI AVANTI!"

Il silenzio più assoluto. Persino il rumore del mare non molto lontano, era cessato. E quell'istante mi sembrò eterno, finché non sentii dei rami muoversi.
L'aria iniziò a farsi pesante, quasi da non riuscire più a respirare.
Poi un tonfo, come se qualcuno fosse caduto giù da un'altura.

"Chi...chi sei?! FATTI VEDERE!"
Presi il bastone più grosso e più vicino a me, tenendolo stretto tra le mani, pronta a colpire.
E poi, fui io ad avere paura. Il vuoto, il nulla avvolsero tutto, facendomi stendere a terra.
E poi il buio.

Ripresi i sensi dopo non so quanto tempo, risvegliandomi in una gabbia.
Una gabbia formata da rami e liane ben stretti tra di loro.
Il panico.
Tentai di aprire la piccola cella in cui mi trovavo, dando calci e pugni, fino a farmi sanguinare le nocche.
Dove diavolo mi trovavo.
Poi di nuovo quel maledetto silenzio. Il vento si fermò d'improvviso.
Mi rannicchiai spaventata in un angolo della gabbia, quando potei intravedere una presenza davanti alle sbarre non molto distanti tra di loro.
Era un ragazzo.

"Finalmente ti sei svegliata..."-sussurrò il ragazzo, che improvvisamente si ritrovò con il viso vicino alle sbarre.
Due occhi verdi fissavano i miei, taglienti come lame e infuocati come lava- mia cara Jane..."

Cosa diamine stava succedendo.

"Chi diavolo sei e come fai a conoscermi?!" Esclamai ad alta voce.

"Oh dolcezza, io so molte cose di te. Ti ho scelta io."

Rimasi sbigottita da quella risposta. Come poteva conoscermi e cosa significava quel "Ti ho scelta io"?

"Cosa intendi dire?" Esclamai.
La gabbia si aprì e un braccio si tese verso di me.
Lo afferrai e quel ragazzo mi tirò fuori.
E davanti a me vidi quegli occhi verde smeraldo avvicinarsi sempre di più.

"Che da adesso in poi...-si avvicinò con le labbra al mio orecchio e sussurrò- sei mia."

To be continued...

Mammina mia, ho sudato sangue per trovare l'ispirazione e so che fa schifo, ma perdonatemi.
Spero vi piaccia, guys, alla prossima💪😎

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