*Writer's pov*
La giungla era stata pattugliata per quasi tutto il giorno, ma ancora nessuna traccia di Jane.
Pan era nel panico. Iniziava sul serio a preoccuparsi per lei, a chiedersi in continuazione se stesse bene e magari dove si trovasse.
Nella laguna delle sirene? No, dopo quello che era successo, non si sarebbe avvicinata di nuovo.
La giungla era stata setacciata, ma niente da fare.
Poi ebbe un lampo di genio.
La Jolly Roger, la nave di Uncino.Si levò da terra, volando il più velocemente possibile verso la nave pirata.
Il ponte, come al solito, era deserto. Solo qualche volta Spugna, il lavapiatti della nave, saliva per dare una pulita.
La ciurma di Uncino era sempre nella stiva a bere Rum e a dormire. Non era la vita da pirati che sognavano, dopotutto.Pan atterrò di fronte alla cabina personale di Uncino, decorata in oro zecchino e legno pregiato, una vera e propria stanza di lusso. Senza pensarci due volte, diede un forte calcio alla porta per spaccarla ed aprirla.
Cercò con lo sguardo il capitano e tirò fuori dal fodero il suo pugnale, gridando "UNCINO! VIENI AVANTI CODARDO"Poi il pirata si vece vivo dinanzi ai suoi occhi verdi.
Jane sentiva la sua voce e i suoi passi felpati sopra di lei. Era stata rinchiusa in una botola con le mani legate ed imbavagliata. Uncino sapeva dell'arrivo di Pan. Ma non era poi così intelligente, dato che l'aveva rinchiusa nella sala da cucina. Cucina significa coltelli.
"Che piacere rivederti Pan!- disse sarcastico il pirata allargando le braccia- sappi che se sei qui per la tua sgualdrina, fattene una ragione. Non l'avrai mai, deve pagare per ciò che ha fatto, perciò vattene."
Il ragazzo rise di gusto.
"Tu pensi davvero che io me ne vada così facilmente? Oh, mio caro Uncino, non impari dagli errori vero? -ripose Pan, sorridendo sarcastico e inarcando le sopracciglia- Pronto a perdere l'altra mano, Capitano?"
Il pirata estrasse dal fodero la sua sciabola.
"No, questa volta no!" e sganciò il primo colpo contro il ragazzo.
Il duello era iniziato.
Le lame delle due armi risuonavano ogni volta che si scontravano tra di loro."Dov'è lei?!" esclamò Pan sganciando un agile colpo verso Uncino.
"Da quando ti interessi ad una ragazza?" disse sarcastico il pirata sempre più convinto di poter avere la meglio.
"Questo non ti riguarda, capitano."
"È per lei che combatti vero? Non per le tue stupide ragioni, stavolta, vero?"
Peter iniziava ad averne abbastanza. Ma il pirata aveva tutt'altro che torto. Stava ancora una volta mettendo a repentaglio la sua vita, per salvarla.
Un colpo da parte di Uncino graffiò il petto di Pan, iniziando a fargli uscire del denso sangue nero e a macchiargli i vestiti
Il ragazzo barcollò all'indietro, cadendo a terra."È finita Peter Pan. -mormorò Uncino- lei non saprà mai cosa provi per lei."
Prima che Uncino potesse dargli il colpo di grazia, dalla botola uscì Jane puntando un grosso coltello contro la schiena del pirata e prima che potesse voltarsi, lo penetrò con la lama affilata.
"Sorpreso, capitano?" disse lei sarcastica.
Il cadavere del capitano, cadde a terra sotto i loro occhi.*Jane's pov*
Avevo di nuovo ucciso un uomo. Ma stavolta non ebbi rimpianti. Avevo ucciso per salvare una vita. La vita della persona di cui mi stavo innamorando.
Guardai Pan disteso ansimante per la ferita provocata da Uncino.
"Sta tranquillo, ti porto alla Fonte della giovinezza, lì guarirai...sta tranquillo...va tutto bene" dissi farfugliando, mentre cercavo di fermare il sangue."Ehi ehi...-mi toccò il viso con una mano sorridendo- calmati..."
Sorrisi annuendo.Con le poche forze che gli erano rimaste si alzò da terra con l'aiuto della polvere magica imbottigliata in un pendente che aveva al collo e uscimmo da quella nave.
Volammo sopra il mare che rifletteva la luce del tramonto, verso la sorgente e dopo pochi istanti la trovai, trascinando Peter verso terra.
Esausto, Pan si distese sul terreno vicino alla sorgente, mentre andavo a raccogliere qualche goccia d'acqua.
Quando tornai da lui, lo vidi senza giacca e a petto nudo, sporcato dal sangue che colava dalla ferita."Oh Signore, guarda che hai..." gli dissi, strappandomi un pezzo di stoffa dalla maglia ormai lercia che mi lasciò scoperto un fianco e lo immersi nell'acqua, per poi tamponarlo sulla ferita.
Dopo pochi secondi la ferita svanì."Grazie...-mormorò lui-...stavolta sei stata tu a salvarmi..."
Nella sua voce vi era una nota di gratitudine, ma nei suoi occhi vidi qualcosa di più profondo, un qualcosa che riconosceresti con imbarazzo, quasi stupore.
Quel qualcosa lo sentivo anch'io, dentro di me.Il respiro mi si fece lento, mentre il cuore impazziva e senza nemmeno pensare, lo baciai di colpo.
Non era uno di quei baci frenetici o a stampo. Si sentiva che era un bacio desiderato da entrambi.
Le sue labbra baciavano le mie, mentre gli accarezzavo il petto nudo e leggermente umido per via dell'acqua. Sembrava un sogno.
Quel bacio durò parecchi minuti, staccandoci solo per riprendere fiato.
Ci guardammo negli occhi increduli delle nostre stesse azioni."Chi avrebbe mai pensato che mi sarei innamorata di un demone?" dissi accarezzandogli i capelli.
"Ogni oscurità ha bisogno di una luce..."
To be continued...
Guysss, ecco un altro capitolo, spero possiate comprendere la mia voglia di farli avvicinare finalmente. Sì ho dei problemi.
Ma comunque spero che possiate risparmiare il vostro telefono dopo aver letto questa ennesima figura di merda, ma ehi Pan è stupendo.
No okay la smetto.
BacioniiiLaura Maria
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Connected. #Wattys2018
Fanfiction"A volte vorresti solo farla finita, ma non ne hai nemmeno il coraggio. Vorresti che nulla sia contro di te, ma ti sembra solo un' alibi." Jane Cassidy, 15 anni, oppressa dai crimini commessi durante la sua vita. Furti, sabotaggi, aggressioni e addi...