Un mese dopo...
Londra è fantastica, ma questo lo si sa.
Sento spesso Cami. Quasi tutti i giorni. È dura essere qui senza di lei, senza poterla toccare, guardare, accarezzare...
Non abbiamo chiarito molto la situazione tra di noi. Il nostro scopo è quello di rincontrarci tra cinque mesi e poter iniziare per bene la nostra storia. Non avrei mai pensato di poter amare così tanto una persona. Vicky è stata una delle persone più importanti della mia vita. L'ho amata veramente. Ma quello che provo per Cami è totalmente differente.
A proposito di Vicky, la convivenza con lei va a gonfie vele. Nessuno dei due supera i confini dell'altro. Ci dividiamo i compiti in casa: lei fa la lavatrice e lava i piatti, mentre io faccio la spesa e cucino.
Inizialmente volevo evitare di informare Cami del mio pernottamento a casa di Vicky, ma continuare, o meglio iniziare, una relazione sulla base di altre bugie non è il massimo.
Per quanto riguarda il lavoro e lo studio sono abbastanza sfiancanti. Diciamo che mi sento po' lo schiavetto del professore. "Leo, fai questo. Leo, fai quello." Non mi aspettavo certo qualcosa di diverso, però pensavo riuscissi ad avere più tempo per me e conoscere meglio la città. Invece sono libero solo dalle sette di sera, quando ormai sono letteralmente uno zombie per fare qualsiasi cosa.
Io e Cami ci vediamo su Skype tutte le sere. Passiamo gran parte della serata nel raccontare di come abbiamo trascorso la giornata. Lei mi parla spesso di Ilaria e Max, è così innamorata di quei bambini che spesso mi ripete che li adotterebbe volentieri.
È dolce da parte sua anche solo pensare una cosa del genere, soprattutto a questa età.«Leo! Ho fame!!» grida Vicky.
«Arrivo!» affermo.
Raggiungo Vicky in cucina e con mia sorpresa la tavola è già apparecchiata e i piatti sono già pieni e fumanti. Ha cucinato per me. Un gesto davvero carino da parte sua.
«Wow!» esclamo sorpreso. «sono senza parole.»
«Spero sia anche commestibile», dichiara timidamente ironica.
«Lo mangerei lo stesso. È stato proprio un bel gesto il tuo», commento sorridendo. «A cosa devo questa sorpresa?»
«beh, oggi festeggiamo il tuo mese di permanenza qui a Londra, qui con me.» Il suo sguardo è dolce, le sue gote rosse e gli angoli della sua bocca sono piegati leggermente all'insù.
«Bene! Allora mangiamo!» grido euforico.
Sono in un momento di totale imbarazzo. Non so cosa lei si aspetti da me. Spero davvero che non voglia il cosiddetto ritorno di fiamma anche perché sto così bene qui con lei. Non voglio si rovini una così bella amicizia che sta nascendo dopo la nostra tortuosa storia.
Ci sediamo a tavola e iniziamo a mangiare. Entrambi siamo nervosi e stranamente silenziosi. Solitamente tutte le sere a tavola passiamo il nostro tempo raccontandoci a vicenda la nostra giornata. E, nonostante adesso siamo amici, l'argomento "Camilla" per il momento è ancora un taboo.
«Leo, ascolta» interrompe il silenzio. «c'è qualcosa che vorrei dirti...»
«So cosa vuoi dirmi.»
«Davvero?» chiede Vicky sorpresa diventando bordeaux.
«Si. Sono onorato. Davvero. Solo il fatto che tu prova per me dei sentimenti così forti è così ... come dire? Piacevole. Ma, Vicky, io tengo molto all'amicizia che sta nascendo tra di noi...»
Mi fissa incredula per qualche istante. Mi dispiace se ha pensato solo per un attimo che potesse esserci di nuovi qualcosa tra noi. Non vorrei averla ferita.
Improvvisamente, Vicky scoppia in una fragorosa risata. Non riesce a smettere. Le lacrime le escono ricadendo sulle guance. Ma non sono lacrime tristi, sono lacrime dovute alla risata.
Ricambio il suo sguardo rivolto a me poco prima scoppiasse a ridere.
Non riesco a capire questa sua reazione strana.
«Va tutto bene?» chiedo cauto.
«Si, si» risponde cercando di riprendersi asciugandosi le lacrime agli occhi. «tu pensavi davvero che...no Leo» continua la sua risata. Questo sì che è imbarazzante. «Sai quanto io ti voglia bene, sai che farei di tutto per te e sai anche che adoro questa nostra nuova amicizia. Ma credimi, non tornerei di nuovo con te» spiega calma.
Ok! Non so più se devo sentirmi offeso o sollevato.
«Ah!» è l'unica esclamazione che esce dalla mia bocca.
«Leo, volevo solo informarti che ho ripreso ad uscire con quel ragazzo che ho conosciuto all'erasmus. Presto verrà a Londra a trovarmi. Credo tra tre mesi purtroppo. È impegnato con il lavoro. È stato qui la settimana scorsa... non te l'ho detto perché non sapevo davvero come l'avresti presa.»
Probabilmente non l'avrei presa bene in un altro momento. È pur sempre il ragazzo con cui mi ha tradito. Ma questo non è altro che un discorso del tutto egoistico.
«Come avrei dovuto reagire secondo te?» mi fingo arrabbiato.
«Leo, lo so. Mi dispiace...»
Questa volta sono io a scoppiare in una sonora risata e lei a guardarmi come se io fossi matto.
«Ascolta! Mi rode solo il fatto che sia colui con il quale mi hai tradito, ma per il resto anche tu come me hai trovato la persona giusta e ne sono davvero felice» le confesso con un sorriso.
«Quindi mi stai dicendo che tra te e Cami ...» non termina la frase che si alza e viene ad abbracciarmi. «Sono così contenta che tra voi le cose vadano bene», confessa con occhi dolci.
«Che ne sai che sto parlando di lei? Potrebbe essere chiunque...» le dico con fare altezzoso.
«Ma per favore! A parte il fatto che ho sbirciato il tuo album da disegno e ci sono solo ritratti suoi...»
«Tu hai fatto cosa?»
«Non è colpa mia. Hai lasciato il tuo album sul tavolo», si giustifica.
«Sei una ficcanaso», affermo fingendomi offeso. «Comunque il tuo amico può anche alloggiare qui, quando verrà. Tanto tornerò in Italia per le vacanze di Pasqua.»
«Perfetto!»Dopo aver sparecchiato la tavola e aver fatto compagnia a Vicky con qualche chiacchiera mentre lei lavava i piatti, ci siamo dati la buona notte e ci siamo chiusi nelle nostre stanze.
Appena steso sul letto, il mio primo pensiero va a Cami. Decido così di mandarle un messaggio, uno di quelli che le faccia capire quanto io ci tenga davvero a lei.Sono passati 4 mesi... ogni mese abbiamo legato sempre di più, in un modo o nell'altro. Mi manca da morire la tua presenza, mi manca il poterti abbracciare ogni santo giorno. Mi manca la nostra amicizia, il nostro rapporto... mi manca...
Mi dispiace non poter essere lì con te, ma io non mi arrendo e lotterò sempre per noi due.
Sei importante per me, forse non sai quanto vali per me, sei una delle pochissime persone che ha subito colto e soprattutto accettato molti lati del mio carattere forse non normali alla vista degli altri.
Sei quella che mi ascolta, che mi sopporta, sei quella giusta.
La distanza mi fa male. Il solo fatto di non poter stare a stretto contatto con te mi distrugge. Ho provato ad esserti comunque vicino, nonostante i chilometri che ci separano. Spero di esserci riuscito. Spero che nemmeno tu ti fermerai davanti a questa distanza, e che lotterai sempre per noi.
Noi non ci possiamo perdere. Siamo legati da quel filo rosso immaginario che narra tanto una leggenda.
Ci tengo davvero tanto a te.
Ti voglio bene piccola.
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Il Filo Rosso Che Ci Unisce
ChickLitNon so cosa ci impedì di stare insieme. Forse il nostro amore non era così forte come credevamo che fosse, ma ci amavamo davvero: che fosse amore o una semplice amicizia, questo non lo sapremo mai. Una cosa è certa, non potevamo fare a meno l'uno de...