9. Camilla

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Tornata a casa, noto mia madre evidentemente nervosa.
«Tutto bene, mamma?» chiedo a voce bassa.
«Dimmelo tu, Camilla!»
«Cosa?» non capivo.
«Dove eri?» mi chiede seccata.
«Te l'ho detto, ero in giro con Lily» mento.
«Bene! Siamo arrivate a questo?! Mentire spudoratamente a tua madre...»
«Mamma, ma che ti prende?»
«Lily è qui. E' in camera tua. Con chi eri Camilla?»
«Sono qui ora, cosa importa con chi ero. Non sono affari tuoi.» sbotto. Sapevo di essere in torto, le avevo mentito. Se le avessi detto che ero con un ragazzo, sarebbe scattato automaticamente l'interrogatorio: State insieme? Quando me lo presenti? Avete intenzioni serie?
Non crede nell'amicizia tra i due sessi. Ma noi siamo amici? Questo non lo so, ma ci stiamo conoscendo.
«Non sono affari miei?! Beh adesso anche il pranzo e la cena saranno affari tuoi e non miei» urla ed esce di casa dopo aver sbattuto la porta d'ingresso.

Vado nella mia stanza e vedo Lily sul mio letto mortificata.
«Cosa vuoi, Lily? Non ho voglia di litigare anche oggi» sbotto nervosa.
«Scusa. Io non sapevo non fossi a casa. Lo sai, ti avrei coperto. Non volevo crearti problemi. Mi credi vero?» mi dice con a voce bassa guardando il pavimento.
Annuisco e mi lascio cadere sul letto.
«Con chi eri, Cami?»
«Prometti di non giudicarmi?»
«Ci posso provare» sogghigna e mi da uno spintone, «dai sto scherzando»
«Leo»
«Cosa? L'asociale?»
«Lily!» l'ammonisco.

«Si hai ragione ho promesso» mormora lei.
«Dai raccontami tutto, non ci vediamo da lunedì.»
Le racconto tutta la mia settimana nei minimi dettagli.
«Aspetta, aspetta. Leo ti ha quasi baciato?»
«Già» annuisco
«Sei andata in moto con quel deficiente di Simone? Stavi male per tuo padre, hai sfogato con Simone, dopodiché non sei andata più in accademia da martedì?»
«Esatto»
«Stamattina Leo ti ha chiamato per andare a fare colazione e vi siete ritrovati a fine mattinata nel suo letto.»
«Detto così non suona proprio bene, comunque diciamo di si»
«E ha provato a ribaciarti, ma la chiamata di tua madre vi ha interrotto» 
«Si, Lily. Sembri un pappagallo» mormoro.
«No è che... wow. Hai avuto una settimana ricca di emozioni. E tu solo ora mi racconti tutto» squittisce e mi lancia un cuscino dal letto, «non ti permettere mai più! Non puoi avere una settimana da urlo e tenermi allo scuro di tutto, Cami.»
«Non è colpa mia se ogni tanto indossi la tua toga da giudice e inizi a sentenziare cose»
Lily si acciglia e mi da un'altra cuscinata.
«Lily!!!» urlo ridendo.
«Tranquilla, io non proverò a baciarti» e scoppia a ridere.
«Sei la solita!»
«Mi sei mancata, stupida»
«Anche tu»
E finiamo con l'abbracciarci. Tutto bene quel che finisce bene.
«C'è una cosa che ho omesso».
«Cosa?» mi chiede incuriosita Lily.
«Tra due settimane andrò ad una festa con Leo, Halloween. E ho bisogno della mia fashion design preferita per creare un bel travestimento»
«Sono invidiosa. Sei andata solo i primi due giorni in accademia e hai: due ragazzi che ci provano con te e un invito ad una festa da sballo. E io?» mormora mettendo il broncio.
«E chi ha detto che non verrai anche tu alla festa?!»
«Cosa? E con chi vado? Non voglio assolutamente fare il terzo incomodo.»
«Conosco un ragazzo, molto molto carino, spagnolo, si chiama Carlos e guarda caso cerca proprio qualcuno con cui andarci» ammicco ed ometto la storia in cui Carlos ho tentato di invitarmi alla festa avanti a Leo.
«Umm, fammelo prima conoscere e poi deciderò» mi risponde con fare altezzoso.
«Affare fatto!»

Mamma torna a casa quando ormai è calato già il sole e Lily è tornata a casa sua.
La raggiungo in cucina.
«Mamma, mi dispiace» mormoro.
Non si gira nemmeno a guardarmi e continua a sistemare le cose in cucina, ma so che mi sta ascoltando, così le racconto delle conoscenze che ho fatto in accademia, omettendo ovviamente i "quasi baci" e i miei pianti.
Si gira e viene ad abbracciarmi, «oh, piccola mia! Sono così contenta che ti stia trovando bene all'università. E' vero io e tuo padre non ti abbiamo mai appoggiato su questa scelta, ma se la cosa ti rende felice, allora è la scelta giusta.»
«Grazie» le sorrido e rispondo al suo abbraccio stringendola più forte.
Ceniamo come tutte le sere in cucina avanti alla tv. Stanno trasmettendo "le pagine della nostra vita". Siamo ridicole. Nonostante abbiamo visto questo film un centinaio di volte, finiamo per piangere sempre alle stesse scene. Mamma singhiozza, io le passo i fazzoletti, poi inizio a piangere io e lei mi prende in giro. Sempre la stessa storia.
Finito il film, aiuto mia madre a sparecchiare e mi avvicino al lavandino per lavare i piatti.
«Non ti preoccupare, tesoro. Domani devi alzarti presto. Va pure a dormire, ci penso io qua» mi da un bacio e mi abbraccia forte.
«Buona notte, mamma»
«notte, tesoro.»

Metto il pigiama e mi butto sul letto. Il mio cellulare inizia a vibrare.
Era Lily.
«Ehi, senti già la mia mancanza?» ridacchio.
«Stupida! Volevo sapere se domani devo passarti a prendere»
«No, non ti preoccupare. Domani mattina ho appuntamento con Leo alla fermata dell'autobus»
«Non dirò una singola parola sulla questione» comincia a ridacchiare.
«Notte, Lily» e riaggancio.
Il telefono squilla di nuovo, esasperata rispondo pensando fosse Lily.
«Dai, ho detto ci vediamo domani. Ora lasciami dormire.»
«Scusa, non pensavo di disturbarti» sogghigna.
«Leo? ... emm ... Scusa! Io... Lily, pensavo fosse...» farfuglio imbarazzata, mentre lui ridacchia dall'altro lato del telefono.
«Comunque volevo solo assicurarmi che stessi bene. Sei quasi fuggita da casa mia. Ho aspettato mi contattassi tu, ma poi non ho resistito più.»
«Si, si, tutto bene. Solite preoccupazioni delle madri»
«Bene, allora ci vediamo domani mattina»
aspetto un po prima di rispondere.
«Cami, ci sei ancora?»
«Domani voglio venire alla casa-famiglia con te, dopo l'accademia»

«Sono contento di averti incuriosito un po. Filippo sarà felicissimo di conoscerti»
«Ottimo. Allora a domani mattina. Non tardare»
«Notte, Cami»
«Notte» e riagganciai.

Mi ritrovo  stesa a guardare le stelline fluorescenti attaccate al soffitto. La mia mente comincia a viaggiare tra i ricordi. L'arrivo di un messaggio mi riscuote dai miei pensieri:

Sconosciuto: spero non ti dispiaccia, mi sono fatto dare il tuo numero da Lily. Volevo sapere come stavi, non ci vediamo da martedì e non vederti i giorni successivi in accademia mi ha preoccupato un po. Domani comincia un'altra settimana, devi essere carica, se ne avrai bisogno io ti starò vicino. Buona notte a domani. Un bacio Simone.

Sorrido leggendo il messaggio e penso quanto sia dolce e premuroso. Salvo il suo numero e gli invio un messaggio:

Io: Non mi dispiace affatto! Comunque sto bene. Grazie ancora per martedì sei un vero amico. A domani. Notte.

Simone: Solo un amico? Peccato. LoL

Sorrido al messaggio e ridacchio tra me e me. 
Imposto la sveglia sul cellulare e mi addormento.

 

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