Impossible is nothing

Capitolo 4

Charlotte
Faccio per entrare nell'aula quando il professore apre bruscamente la porta cacciando e spingendo fuori un ragazzo dai capelli biondi,con una maglia nera dalla quale si intravedono i meravigliosi tatuaggi.
Ho detto meravigliosi? Avrò sicuramente sbagliato..
Il professore inizia a urlare contro il ragazzo "esci subito da qui, buono a nulla,non hai rispettato la consegna del compito ciò non porta rispetto ne a me né ai tuoi compagni ingrato"
Dopo la sua predica al quanto cruda,mi vede:
"E tu stupida ragazzina? Dove sei stata fino ad adesso? Ti lascio divertire ancora un po fuori dall'aula" e sbatte la porta,
Rimango per un po davanti alla porta ancora basita,per poi sedermi affianco ad una finestra,guardando le gocciole d'acqua piovana scendere lentamente sul vetro.
Distolgo lo sguardo,e finisco per guardare quel ragazzo che è seduto esattamente davanti a me e tiene la testa fra le mani e le ginocchia,tirando forte i capelli.
Dopo pochi istanti alza il capo e decide di prendere una sigaretta e di accenderla,e intravedo nei suoi occhi una tristezza amara,un sentimento indescrivibile che non ho mai visto negli occhi di qualcuno prima d'ora.
Decido di alzarmi e sedermi di fronte a lui,seguita dal suo sguardo ad ogni mio passo.
Mi siedo e gli prendo il volto fra le mani il più dolcemente possibile,forse non abbastanza data la sua reazione.
Il suo sguardo cambia: all'inizio sembrava più tranquillo ma poi le sue pupille hanno iniziato ad appannarsi nuovamente.
Josh: "chi sei te?"
Charlotte: "mi chiamo charlotte"
I nostri sguardi non si distolgono nemmeno per un attimo dal volto l'uno dell'altra.
Cala un silenzio imbarazzante e deduco che il suo nome sua Josh,dato che il professore urlava questo appellativo.
Josh: "beh che vuoi da me?" Dice in modo piuttosto brusco e continuando a fumare.
Charlotte :" beh volevo solo sapere come stavi"
Josh rimane sorpreso da ciò che dico.
Josh:"non mi conosci,e ora levati immediatamente"
Si alza e torna in classe
Josh
Mi alzo ancora scosso e apro la porta dell'aula non badando alle parole del professore e mi siedo nell'ultimo banco in fondo.
Ripenso alle parole della ragazza dai capelli rossi,e dio,nessuno si era mai preoccupato di queste cose.,men che meno un'estranea.
Ehi ma cosa sto pensando? Tanto sarà come le altre puttane che ho conosciuto in passato.
I miei pensieri terminano al suono della porta che si apre,la vedo entrare e...