Capitolo 13

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Mi svegliai presto.

Cioè a confronto del mio solito era presto, mi alzai alle 11. In genere mi alzo minimo alle 13.

Scesi a fare colazione. Mia madre era uscita. Vidi giá il mio pranzo pronto sul tavolo. Forse nemmeno lei so aspettava che mi sarei svegliata cosí "presto".

Feci colazione, guardai il telefono. Non sapevo il perchè, ma aspettavo un messaggio da Matteo, o almeno, lo speravo. Nulla, nemmeno il buongiorno.

Finii di mangiare e uscii, da sola.

Mi incamminai verso la metro. Non so perchè ma volevo andare sul lungomare di Ostia. Altri posti non mi interessavano.

Non attesi molto la metro, arrivò circa dopo 5 minuti. Appena arrivò salii e stranamente trovai dei posti a sedere.

Mentre ero seduta osservavo un po' tutte le persone. Sembravo una piccola stolker.

Notai moltissimi tipi di persone. Una bambina che faceva i capricci, continuando a chiedere alla madre di andare al parco giochi, ma la madre continuava a dirgli che non avevano tempo e che dovevano tornare a casa.

Subito dopo notai "la coppietta di turno", che non poteva mancare in nessun luogo!
Continuavano a baciarsi a stringersi. Una di quelle coppie "diabete".

Vederli mi faceva stare male però. Mi ricordava i giorni in cui stavo con Matteo. Anche se lo avevo visto il giorno prima, giá mi mancava. Sapevo che molto probabilmente non sarebbe stato più uguale a prima il nostro rapporto.

Arrivai alla fermata Ostia Centro. Scesi dalla metro e mi incamminai verso il lungo mare.

Durante quel "viaggio", pensai a tutto, a Matteo e a quello che era successo e ci stavo molto male. Iniziai in un pianto quasi ridicolo. Si. Una ragazza che piangeva a caso, avrá penaato la gente. Peccato che io i motivi per piangere purtroppo ce li avevo e anche molti.

Poco prima di arrivare sul lungomare incontrai stranamente Sascha.

-ehy! Come mai qui sola?- mi domandò sorridendo.
-volevo fare una passeggiata per pensare.- risposi guardando a terra, cercando di asciugare le lacrime.

Lui non sembrava di essersi accorto che stavo piangendo un secondo prima. Forzai un falsissimo sorriso.

-ti va di andare sul lungo mare con me allora?- mi chiese gentilmente.
-perchè no? Forse così riesco a sfogarmi un po'...-

Arrivammo sul lungo mare.

Mentre camminavamo mi faceva molto strano. Su quello stesso lungomare avevo incontrato per la prima volta Matteo. Questa volta stavo con un altro ragazzo. Sascha.

Mentre facevo questi pensieri la mia faccia si riattristò. Questa volta Sascha se ne accorse...

Mi prese per le spalle. Cercò di avvicinarmi a lui. In quel momento non capivo cosa stava succedendo.

Mi ritrovai a pochi centimetri dal viso di Sascha. Quando finalmente realizzai gli diedi uno schiaffo.

- s-scusa... ma io non posso.- dissi e iniziai a correre allontanandomi da lui.

Non ci volevo credere. Stava per succedere l'immaginabile. Rimasi molto scossa da questa cosa. Cosa gli era preso a Sascha?

Mi ritrovai di nuovo sola. Mi sedetti sul muracciolo. Aprii la borsa e iniziai a bere la boccetta d'acqua che mi ero portata da casa.

Faceva molto caldo. Non riuscivo a vedere moltissimo.

Mi voltai verso sinistra. Non ci volevo credere. Vidi Matteo che si stava avvicinando.

Si fermò qui davanti a me. Poi si sedette vicino a me.

-qui ci rincontriamo eh.- disse guardando il mare.
- eggiá, stesso posto.- continuai guardandolo.
-non so perchè, ma sapevo che ti avrei trovata qui.- affermò.
-mi cercavi?- domandai un po' ingenuamente.
-si, tua madre mi ha detto che eri uscita e non sapeva dove eri andata.- sospirò.-sono contento di averti trovata.-

Rimasi in silenzio. Ero felicissima. Matteo era venuto a cercarmi a casa. Per me era un sogno.

-io sono contenta che mi hai trovata. Era ciò che volevo io.- disse abbassando la testa sorridendo.
-lo so.- sorrise anche lui.

Lui si alzò e si piazzó davanti a me. Mi accarezzó il viso e i capelli. Lì non ho più resistito. Gridai dentro di me <<fanculo l'orgoglio>>.

Mi alzai anche io, e finalmente dopo tanto tempo ci baciammo. È stato il bacio più bello di sempre. Anche più appassionato. Quel bacio sapeva di "non te ne andare, ti voglio.".

Dread -Matteo Picarazzi-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora