Capitolo 25

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È stato abbastanza strano parlare come persone civili con Sabrina, devo ammettere.

Ma vabbe, ormai tutto sembrava passato, la sua insulsa gelosia sembrava finalmente finita e forse, potevo finalmente stare tranquilla.

Mangiammo tutto, pagammo il conto e uscimmo dal ristorante.

- dove andiamo?- domando Sascha.

-non saprei...- rispose Sofia.

- tu si che sai come divertirti.- dissi ridecchiando.

- ohh eii, non fare la stronza con me.- disse Sofia, facendo la finta offesa.

- potremmo andare a fare una passeggiata per l'eur, visto che ci stiamo già.- disse intelligentemente Sabrina.

- giusto! È un ottima idea.- continuò Sascha.

Io e Sofia ci limitammo ad annuire e accettare la proposta di Sabrina.

Uscimmo dal centro commerciale e ci incamminammo verso la palottomatica.

Lì io e Sofia eravamo andati a molti concerti, ci piaceva molto l'organizzazione che c'era.

Piano piano che camminavamo vedevo in lontananza una persona con i capelli fino alle spalle avvicinarsi.

Devo ammetterlo, inizialmente ero convintissima che era una ragazza... invece no.

Era lui, il mio "nemico". Gianmarco Tocco.

Ringraziando il Gesù, non era un mio parente, ma purtroppo è il figlio della migliore amica di mia madre, quindi lo subisco da quando ero nata.

Guardai di scatto Sofia, e lei mi guardava come per dirmi che non sapeva che fare.

Io l'ho sempre odiato e molto probabilmente il sentimento è reciproco, ma poco mi importa.

Guardai per un secondo Sascha e nemmeno lui sembrava molto contento di vederlo.

- ciao Martina... oh ciao Sascha.- ci salutò, stranamente.

- oi ciao.- disse Sascha.

- ciao Gianmarco.- mi limitai a dire.

- Martina, ho saputo che ti sei messa con Matteo Picarazzi.- disse squadrandomi.- bhe, auguri.- disse con una mezza specie di sorrisino sotto i baffi.

- grazie.- risposi freddamente.

Sofia e Sabrina capendo che la situazione si stava facendo scomoda, ci aiutarono a me e a Sascha per uscire da questo teatrino.

- vabbe andiamo! Altrimenti torno tardi a casa e mamma mi sgrida, ciao gianmarco!- disse Sofia facendo un piccolo sorriso.

- già anche io e Sascha dobbiamo andare.- disse Sabrina, prendendo per un braccio Sascha.

- non ne avevo dubbi.- rispose Gianmarco.

Così lo salutammo e ce ne andammo, io e Sofia a casa nostra e Sascha e Sabrina nel loro albergo insieme agli altri mates.

Gianmarco pov's

Li salutai anche io dopo i loro saluti.

Vidi con che velocità Martina e Sascha se ne erano andati.

Non c'ero rimasto male sia chiaro, anzi, per me era come una piccola vittoria personale.

Solo una cosa non mi andava giù.

Che Martina e Matteo stessero insieme.

Martina con Matteo non c'entrano nulla e io conosco benissimo entrambi.

Martina troppo stronza e Matteo troppo orgoglioso. Come poteva funzionare?

Probabilmente Matteo si era messo con Martina solo per scopare oppure viceversa, ma secondo me non era per niente una storia seria.

Quando vidi il video che Matteo presentava la sua ragazza rimasi veramente deluso e oggi avevo avuto la conferma che lui stesse davvero insieme a Martina.

Tornai a casa mia e chiamai Matteo.

- oh Mattè.- dissi appena rispose.

- dimme fra.- rispose.

- te prego dimme che non è vero.- ero quasi in ansia.

-fra in che senso? Non ti capisco...-

- che stai insieme a Martina porcoddio...- dissi senza girare troppo intorno a questa storia.

- non vedo dove sia il problema.- si limitò a rispondere.

- tutto fra, tutto. La conosco, non fa per te, potevi avere chi cazzo te pareva, ma perchè lei?- continuavo a chiedere cercando di farlo ragionare.

- ma tu non ti devi mettere in mezzo alla mia vita, è la mia vita, scelgo io, poi che credi? Anche io conosco Martina.-

- da quanto la conosci?- domandai.

- da qualche mese.- rispose.

- non è abbastanza.-

- senti fra, non ciò voglia ne di litigare e ne di perdere tempo su questa cosa, mi dispiace che tu non sia contento di questa cosa, ma io e lei si. Ora ti saluto, ciao.- mi attaccò.

Cocciuto come al solito.

Volevo solamente il meglio per lui. Perchè dopo tante zoccole se lo meritava una bella storia, invece di perdere tempo con quella.

Andai a dormire, visto che l'indomani sarei dovuto andare a letto presto, ma la cosa non mi andava giù, non mi andava giù per niente.

Dread -Matteo Picarazzi-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora