Capitolo 5

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Da quando si era allontanata Sofia cadde un piccolo silenzio... abbastanza insopportabile, almeno per me. Senza quella pazzoide non sapevo che dirgli, quindi mi limitai a quelle idiote domande del cazzo.
- ma sei fidanzato?- domandai.
- no, non proprio ma mi piace una.- mi rispose guardandosi in giro.
- ah capisco, immagino che sia quella biondina.- dissi ridecchiando.
Lui si limitó a ridere. Quindi avevo immaginato che la risposta era un si. Anche se ci conosciavamo da poco mi ci aveva fatto rimanere un po' male. Non so il motivo, ma come se speravo che non gli piacesse nessuna, vabbe infondo è un bel ragazzo è normale avevo pensato.
- tu non ti senti con nessuno?- mi domandó sorridendo.
- nah, tutti teste di cazzo, che pensano solo al culo e alle tette... e come puoi vedere io non ho tutte queste forme.- risposi ridendo.
- dai non sei messa cosí male!- cercó di consolarmi -guarda il lato positivo almeno a te ti guardano in faccia! Sei bella di viso per avere 15 anni!- disse in tono molto sicuro.
- ma veramente ne ho 19...- dissi a voce un po' bassina e abbassando lo sguardo.
- ah...- disse spiazzato e imbarazzato.- cioè volevo dire 19 anni... non ti darei mai per una di 15 anni!- cercó di migliorare la sua figura di merda, ma fallí miseramente, mi dispiaceva vederlo in quella situazione cosí in difficoltá.
- dai tranquillo sono abituata a queste cose.- dissi ridendo per migliorare la situazione.
Poco dopo arrivó correndo Sofia.
- ragazziiiii, guardate cosa ho trovato!- ci allungó una carta di identitá.
- dove l'hai trovata?- chiesi mentre la presi e mentre l'aprivo.
- è di un certo David.- continuó Sofia.
- davvero? Fatemi vedere.- chiese Matteo.
Lesse il cognome e si mise a ridere.
- cosa ridi stolto!!- disse Sofia.
- È di un mio amico... il solito deficente che si perde le cose per strada, ora lo chiamo e gliela riportiamo.- prese il telefono e chiamó questo David. "A frà! Te sei perso pe strada la carta di identitá! Dimme ndo stai cosí te la riporto... come stai giá a casa?! Vabbè allora me la tengo io per ora e te la riporto domani." Attaccò.
- quindi ora sta a casa? Ma non si è accorto che se l'era persa?- chiesi con faccia stupita.
- ve l'avevo giá detto che era deficente no? Se non la trovavi te Sofí probabilmente se ne accorgeva l'anno prossimo che non ce l'aveva più.- disse ridecchiando.
- yee, visto che servo a qualcosa.- disse Sofia guardandomi aria soddisfatta.
- giusto oggi hai fatto qualcosa di utile...-
- giusto di solito ti ubriachi.- scoppiammo a ridere entrambi e la.povera Sofia fece una faccia un po' infastidita e arrabbiata.
- uff... cosa volete! Vi odio quando fate cosí.- si sedette e nè ci guardava in faccia e nè ci parlava.
Non pensavamo che se l'era presa davvero, visto che era una cazzata, e che stava facendo finta per farci sentire in colpa... ma in realtá era arrabbiata davvero...
- daii, non te la prendere per cosí poco...- provai a farla calmare.
- visto che non servo a nulla perchè state ancora qui?!- disse spostando lo sguardo.
- perchè scherzavamo scemaa.- continuó Matteo.
- si si certo.- si alzó e se ne andó, probabilmente a casa pensammo.
- dovremmo seguirla.- dissi preoccupata.
- nha è solo momentaneamente incazzata, vedrai si calmerá! Ti accompagno a casa?- mi domandó.
- si grazie!- risposi sorridendo.
Nel viaggio in macchina non facevo altro che pensare a Sofia, chissá se era ancora incazzata con noi... arrivammo a casa e lo invitai a entrare. Andai in cucina e sil frigo c'era un biglietto da parte di mia madre. "Sono fuori per lavoro, arranciati da sola. Baci Mamma❤". Spesso stavo a casa da sola, ma grazie a Dio quel giorno avrei cenato insieme a Matteo, almeno non sarei stata da sola. Iniziai a preparare la cena e intanto Matteo apparecchiava la tavola.
- mi fa strano vederti apparecchiare.- dissi ridecchiando.
- anche a me! Se lo vede mia madre di sicuro mi ammazza perchè a casa non lo faccio mai.- ride.
- ma povera mamma!! Aiutala qualchr volta.- disse anche io ridendo.
- nhaaa ce la puó fare anche senza di me!.-
Ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare a ridere e a scherzare...

Dread -Matteo Picarazzi-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora