Capitolo 3

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Stavamo in quel locale, musica scadente, non mi sorprendeva che costava poco l'entrata, avevo voglia di bere un po'.
- chi vuole da bere?- chiesi a tutti e 3.
- io no.- disse con voce odiosa la bionda.
- io ioo!- rispose urlando Sofia.
- anche io.- aggiunse Matteo.
- allora vado a comprare qualcosa.- dissi mentre mi incamminai verso il bancone.
Andai lí e ordinai, il barista mi disse il totale, non avevo abbastanza soldi. Dal nulla spuntó Matteo.
- quanto ti manca? Dai pago io.- disse allungando i soldi.
Lo ringraziai e pagammo tornando dalle altre due.
Sofia dopo una birretta giá era fusa, cosí tanto che sembra che si era dimenticata che era fidanzata e si stava strusciando su altri uomini. Io ovviamente dovevo fare la "mamma" a farla sedere e non fargli fare le solite cazzate che si fanno da ubriachi.
- è messa male la tua amica eh? Ahaha.- continuava a prendere in giro la bionda.
- stará messa meglio di te se non la smetti okay?!- dissi arrabbiata.
- peró non ti scaldare...- disse finalmente smettendola di fare la gallina.
Matteo si limitó a ridere vedendo me litigare co la bionda che se ne andó poco dopo perchè l'aveva chiamata il padre.
- come fa a starti simpatica?!- chiesi sorpresa a Matteo.
- ma con me non è cosí, forse gli state sul cazzo.- mi rispose Matteo.
- stesse tranquillissima che il sentimento è reciproco.- dissi ridecchiando.
- la tua amica sta sempre cosí dopo una birretta?- la guardava.
- non sempre, dipende se cena o no, forse è meglio se la riporto a casa.- dissi.
- se vuoi vi accompagno.- disse subito dopo.
- no tranquillo, non sembra ma ho 20 anni e so guidare.- dissi mentre cercavo di far alzare Sofia.
- davvero?! Wow sembri una 16!!- mi disse sorpreso.
Io feci la mia reazione di sempre, quella che fa ogni persona che viene giudicata piú piccola della sua etá, continuavo a chiedermi quando finirà questa storia del cazzo che sembro una 16.
- dai ti aiuto almeno a portarla in macchina.- disse prendendo l'altro braccio di Sofia.
- glashie raga... siet la ma salvezz.- disse in una lingua quasi incomprensibile.
- si peró sta zitta che sennó la gente ti prende per drogata e non ubriaca...- gli dissi.
Arrivammo in macchina e Matteo mi aiutó a far sedere Sofia in macchina. Una fatica abnorme, a peso morto Sofia sembrava che pesava 100 kg!!
- comunque... mhhh.- disse cercando di ricordare il mio nome.
- Martina.- dissi ridecchiando.
- eh si Martina, sei simpatica, ti andrebbe se ci scambiamo i numeri?- mi chiese accennando un sorriso.
- per me va bene.- presi un foglio e glielo scrissi.
- ah ma come mai usavate "nomi in codice" in discoteca tu e Sofia?- mi chiese ridendo.
- ah nulla... lunga storia, magari te la racconto su whatsapp appena torno a casa.- risposi ridendo come una mongola anche io.
- ahahah bene... allora ci si ribecca sicuramente questa volta, bella!- mi salutó col bacio sulla guancia.- CIAO SOFIAAA- disse gridandogli nell'orecchio.
-AHHHH COSA PERCHÈ?! em ciao matteo.- disse imbarazzanta.
- dai ora ragiona di piú.- rise.- alla prossima.- se ne andó di nuovo nel locale.
- come fa a stare nella disco da solo?- mi chiese Sofia.
- non lo so ma... forse abbiamo un nuovo amico.- dissi con faccia perversa a Sofia.
- cos'è quella faccia?! Fai schifo!!- disse ridendo Sofia.
Accesi la macchina e accompagnai prima Sofia a casa, per fortuna non avevo bevuto molto, quasi per nulla, quindi guidai senza alcun problema. Dopo aver aiutato la mamma di Sofia a metterla a letto (visto che si era addormentata i macchina...) ritornai finalmente a casa, erano le 4 di notte. Non avevo sonno, e nella noia scrissi all'unica persona sveglia a quell'ora. Matteo.

Dread -Matteo Picarazzi-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora