12.

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Quando Kureto entrò nella camera di Shinya, ad accoglierlo trovò la figura del fratello adottivo che dormiva con Guren sul letto dell'ospedale.

Il tenente colonnello stringeva a sé il corpo del biondo con fare possessivo e protettivo.

Il moro fissava le ferite del compagno, in particolar modo quella sul petto.

Lasciandogli un bacio sulla fronte si alzò e fece segno a Kureto di seguirlo in corridoio.

<<Colpiscimi>> ordinò al tizio con le strane sopracciglia.

Senza farselo ripetere due volte colpì Guren sul naso facendogli uscire del sangue.

Guren cercò di fermare il flusso tirando la testa indietro.

<<Grazie>> borbottò per poi andare in bagno.

Kureto entrò nella camera del fratello adottivo.

<<Non dovevi metterci tutta quella forza>> esclamò il biondo con ancora gli occhi chiusi.

<<Si invece>>posò il sedere sulla sedia prima occupata da Guren e smise di parlare.

Il moro rientrò in stanza pochi minuti dopo e Shinya fece di nuovo finta di dormire.

Guren si posizionò sul letto, il più vicino possibile al suo fidanzato.

<<Ti ricordo che è ferito>> gli rammentò Kureto uscendo dalla stanza.

<<Lo so, idiota>> sussurrò massaggiandosi il naso.

Guren tracciò con la punta del dito tutte le ferite visibili di Shinya.

<<Scusa>> ripeteva ad ogni taglio.

Si sdraiò del tutto mettendo un braccio attorno alla vita del biondo.

Prese a giocare con i capelli setosi e ad accarezzargli la schiena con movimenti lenti e costanti.

Infilò una mano sotto il camice beandosi del tepore della pelle di Shinya.

Appoggiò la fronte contro quella del fidanzato e i loro nasi si sfiorarono.

Avvolse le gambe dell'albino con una delle sue, come un bradipo, strisciando la sua guancia contro quella di Shinya.

<<Scusa>> ripeté ancora una volta premendoselo contro mentre il lenzuolo si attorcigliava attorno ai loro corpi: <<Ci ho messo un anno per arrivare fin qui, scusa>>

Shinya rispose all'abbraccio sorridendo sul suo petto.

<<Se le infermiere ci vedono così cosa penseranno?>>

Guren gli alzò il mento con un dito immergendo le sue ametiste negli occhi di Shinya.

<<Che si fottano le infermiere, al massimo inizieranno a fare urletti isterici>>

Detto ciò posò con gentilezza le sue labbra su quelle di Shinya.

Un bacio casto, e poi un altro e un altro ancora.

Guren non approfondì il bacio, gli bastava quel leggero contatto per essere felice.

Lo baciò ancora ,gustandosi il sapore di Shinya, poi iniziò a riempirgli il viso di baci.

Ne diede uno sul naso, due sulle palpebre, cinque sulle guance, dieci sulla fronte, venti ai lati della labbra e infiniti sulla sua bocca.

Shinya ridacchiò per tutto il tempo.

<<Allora anche tu sai essere romantico>> lo prese in giro.

<<Vedrai, diventerò così dolce che ti verrà il diabete e mi chiederai di diventare stronzo>>

Gli dedicò un bacio da togliere il fiato in cui usò un po' di lingua e poi se lo schiacciò contro, letteralmente.

<<Scusa ancora Shinya>>

<<Non è "scusa" ciò che voglio sentirmi dire>> chiarì il biondo sorridendo dolcemente.

Guren capì e, senza mai distogliere lo sguardo, gli ripeté per la seconda volta quel giorno ,quelle parole tanto agoniate :

<<Ti amo Shinya, da adesso in poi te lo dirò ogni giorno>>

Poi lo baciò di nuovo sentendo il battito del suo cuore accellerare.

Aspetta, forse non era solo il cuore di Shinya ad aver accelerato il battito.

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