26.

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Guren si svegliò gridando e piangendo.

Per tutta la notte si era agitato nel sonno tirando calci, pugni e schiaffi.

Poi aveva iniziato a gridare come un matto e a piangere come un disperato.

Shinya, preoccupato, aveva iniziato a scuotere il suo corpo in preda agli spasmi e lui aveva aperto gli occhi di colpo.

Con la vista appannata dalle lacrime aveva trovato Shinya, alzandosi in piedi alla velocità della luce e abbracciandolo.

Aveva controllato il suo collo e tutto il resto del suo corpo senza mai smettere di piangere.
Aveva una ferita molto profonda sul petto e altri tagli leggeri per tutto il corpo.

Shinya rispose alla stretta con ancora più forza.

<<Ero così preoccupato, la ferita ti ha fatto infezione e stavi avendo degli incubi a causa della febbre alta>> lo informò il biondo.

Ferita? Infezione? Febbre?

Guren non si ricordava assolutamente niente di quello che era successo.

<<Shinya, cos'è accaduto?>>

Il fidanzato lo guardò alzando un sopracciglio.

<<Non ricordi?>>

Guren scosse la testa.

<<Eravamo andati in missione con la squadra di Shinoa ed era apparso un nobile.
Siamo rimasti tutti feriti, anche io>> indicò il taglio sul suo petto: <<Ma quello che ora si trova in ospedale è Yuu>>

Guren sgranò gli occhi:<<Yuu?>>

<<Il nobile gli ha rotto una gamba e lo ha quasi strozzato>>

Guren posò la fronte contro quella del fidanzato.

Inspirò a pieni polmoni il suo profumo.

Si concentrò sul suo respiro.

Mise una mano sul suo cuore per sentirne il battito.

Silenziosamente, lentamente, ricominciò a piangere baciando il compagno.

Le lacrime rigarono le sue guance andando poi a bagnare il lenzuolo.

Shinya, confuso, iniziò ad accarezzargli i capelli e la schiena.

Guren incastrò il viso nell'incavo tra il collo e la spalla di Shinya.

Iniziò a premerselo contro senza mai smettere di piangere.

<<Guren?>> chiese preoccupato dal comportamento del compagno.

Lui non rispose, lo strinse solo più forte invitandolo a distendersi.

Shinya fece per togliersi i pantaloni ma il tenente colonnello lo fermò.

Guren gli avvolse nuovamente la vita con le braccia, incastrò le sue gambe con quelle dell'amante e fece sprofondare il suo viso tra le coperte e il petto del biondo.

Shinya osservò il fidanzato: era un bambino rimasto traumatizzato da un incubo.

Piangeva come un bambino.

Cercava affetto come un bambino.

Si aggrappava alla persona che amava di più come un bambino.

Shinya fece sollevare il viso a Guren.

Le lacrime scendevano copiose sulle sue guance rosse fermandosi agli angoli della bocca; il moccio colava dal suo naso; gli occhi erano rossi, lucidi e semichiusi.

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