Capitolo 25

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"Pensare era per i deboli,
ed io, non dovevo esserlo"

Sabato 28 Ottobre

"dai Holly vai sotto il letto, nasconditi dentro l'armadio fai qualcosa" disse Zayn incasinato
Si diresse verso la porta portando come suo solito la mano al ciuffo
La sua "fidanzata" o meglio dire "scopamica"era qui...
Doveva aspettarselo, la ignorava da ormai tre giorni, rifiutava chiamate, non rispondeva ai messaggi, teneva addirittura il cellulare spento
" perché non rispondi eh? " la voce stridula di quella gallina inonda la casa, ero qualche stanza più in là, ma gridava così forte che la sentivo benissimo.
" oh non devo farlo per forza, adesso vai " rispose Zayn
Potevo notare una nota di nervosismo nella sua voce
" hai un'altra vero? " urlò
" rispondi "
" ti sbagli, non ho nessuno" rispose tranquillamente
"non prendermi per il culo Zay, dov'è" continuava ad urlare...
"Camilla non c'è nessuno, ora per favore vai via ho bisogno di stare da solo" chiese
"bene, vuoi questo? Allora io vado, spero trovi presto una nuova amica con cui divertirti"
"e non chiamarmi più " disse
Dopo sentì soltanto il forte tonfo della porta sbattere..

-
" ti vanno dei pop con? " chiese portando il ginocchio al petto
Può sembrare strano, ma stavamo guardando un film.. Certo non era certamente un film del mio genere ma era accettabile dai.
"mmh si" risposi
Si alzò andando verso la cucina
"con del cioccolato grazie" urlai dal salone per farmi sentire e risi immaginando la sua faccia seccata
"non sono il tuo cameriere cara" urlò in risposta e risi nuovamente
"beh non sarebbe male mio caro"
"non succederà mai mia cara, non riuscirei a sopportarti" disse entrando in cucina
"sei terribile " dissi mettendo il broncio
" oh ma no piccola, sono adorabile e tu sei pazza di me" disse sfiorandomi il naso con il dito
"preferirei essere investita da un treno piuttosto" commentai girandomi verso la TV
"si si cara" concluse prendendo una manciata di pop corn e infilandoli in bocca come un maiale
"fai schifo" commentai
"però mi ami" rispose continuando a mangiare
"sei testardo"
"beh a te piace"
"sei un modesto del cazzo"
"sei pazza di me"
"no"
"si"
"ti sbagli"
"non penso "
" si invece"
"sono sicuro"
"ti odio"
"non lo pensi davvero"
"ti detesto "
" oh beh io di più"
"voglio andare via da qui, non voglio più vederti"
"stai mentendo"
"non mento"
"oh si che lo fai, sei pazza di me"
"ti dico di no"
"si cara"
"no caro"
"ssh"
"ti od-"
Boom come un fulmine le sue labbra furono sulle mie, morbide e delicate come l'ultima volta, non era cambiato nulla, solo la mancanza...
In quel momento mi sentì completa, stavo bene, non capivo il perché, ricambiavo soltanto il bacio, assecondavo i movimenti delle sue labbra e mi godevo quel fantastico momento..

Mi staccai, abbassai lo sguardo
"tutto questo è sbagliato " affermai, non poteva andare avanti così
" cosa dici" chiese
"si Zayn non è la prima volta che accade"
"non significa niente"
"sono fidanzata Zayn, sto con David lo sai"
"DAVID DAVID DAVID, SEMPRE DAVID" urlò
"COSA C'È CHE NON VA? NON SEI FORSE TU QUELLO CHE CAMBIA RAGAZZA OGNI SETTIMANA? " urlai di rimando, non sopportavo quando urlava, quando doveva trattarmi male, non ne aveva nessun diritto
" BEH NON SEI FORSE TU QUELLA FIDANZATA CHE PERÒ SCAPPA DI CASA E ACCETTA DI RESTARE DA UN PUTTANIERE SCONOSCIUTO? EH? NON SEI FORSE TU QUELLA CHE, NONOSTANTE IL FIDANZAMENTO RICAMBIA IL BACIO? "
Quelle parole in un certo senso mi colpiscono, aveva ragione..
Qui lo sbaglio ero io.
Sentì il forte rumore della porta sbattere, dopo il motore della moto accendersi...
Era andato, chissà quando sarebbe tornato, chissà se avesse ancora intenzione di tenermi a casa sua.
Non capivo più niente, dovevo andare via, dovevo tornare a casa, staccare un pò.. Zayn mi confondeva, e questo non era il momento giusto.
Attraversai il corridoio in lacrime giungendo in camera, afferrai la borsa e i miei vestiti e a passo spedito uscì da quella casa..
Mi sentivo in colpa con me stessa, dovevo andare via, era la cosa più giusta da fare

Sarei arrivata alla stazione con un taxi, da lì come secondo i piani, avrei preso il primo treno per Holmes Chappel.
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Suonai per la terza volta quel dannato campanello ma niente, la porta non si apriva..
Avrei provato un'ultima volta, dopo sarei andata via
"che cazzo" sbruffai, mi girai per andarmene, ma in quel momento la porta si aprí
"Holly" la donna sulla porta sussurrò il mio nome come fosse qualcosa di sbagliato in quel momento
"mamma" riuscì soltanto a dire prima di lasciarmi andare in un pianto..
Mi buttai fra le sue braccia, le braccia di mamma, quelle che per 17 anni mi hanno coccolata, abbracciata, sostenuta...
Quelle braccia che, nonostante tutto, nonostante la distanza, so che mi sosterranno sempre.

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