Prig amava le sfide, pur non avendo grandi ambizioni, ma nel suo cuore, a sua insaputa, si celava un desiderio, un meccanismo ormai arrugginito dal giudizio popolare e dalla superficialità delle parole e dei gesti della gente che l'avevano mascherata, resa diversa, imbrattata di colori che non le appartenevano.
Tutto ciò di cui aveva bisogno era solo ritrovare la sua vera "maschera", la sua vera "persona-lità".
Ignara di tutto ciò, di tutti questi pensieri che costantemente il suo inconscio elaborava, Prig era quasi giunta alla meta prefissata.
Poche ore dopo, superata l'insegna che indicava la fine del confine, la piccola fanciulla giunse al punto d'arrivo.
Era stanca, non dormiva da giorni, i suoi occhi incavati si confondevano con il blu della notte, che ora taceva ora cantava, per accompagnarla in quelle poche ore in cui il suo gracile corpo e la sua anima avrebbero trovato un piccolo ristoro.
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Tra inconscio e razionalità
Художественная прозаNon vi è alcuno di più folle di colui che ritiene di essere normale.