A quel punto Prig decise di tentare, giusto per dire anche se fosse caduta nell'oblio di quel cupo baratro: "Io ci ho provato".
Stava per saltare ma d'improvviso tornó a dir la sua Razionalità:
"Vuoi davvero provare a oltrepassare questa voragine pur sapendo di cadere?
Vuoi davvero rischiare? Poi per cosa?
Sarebbe meglio se tornassimo indietro, qua non c'è nulla da prendere!"
Prig: " Chi è che parla? Chi sei?"
Razionalità: " Io sono colei che ti guida sempre per il giusto cammino senza che alcuna fiumana ti travolga nei momenti di follia.
Prig: "Follia? Che dici? Chi sei?
Sai dirmi cos'è?"
......
Il dialogo venne interrotto da un altro terrificante boato proveniente da quell'immenso baratro, quando ad un tratto una nuova figura si avvicinó.
Era una luce accecante tra il bianco panna e il blu cobalto, non aveva alcun volto,
ardeva pur non bruciandosi,
sembrava ridesse pur non scorgendo in lui alcuna emozione, non toccava il suolo
ma non cadeva.
Prig questa volta riuscì ad identificare da dove quella armonia di suoni che emetteva quella strana figura potesse venire nonostante il constante ticchettio della pioggia da poco iniziata.
Non si sentì più come la prima volta, questa volta era più a suo agio, consapevole di ciò a cui stava andando incontro, consapevole di ciò che avrebbe fatto, ma ancora non era chiaro chi fossero quella figura e quella misteriosa ma già sentita voce che le sussurrava dapprima.
Subito Prig chiese: Chi sei?
Inconscio: Io sono colui che c'è sempre stato ma tu non ti sei mai accorta di me.
Prig:"Io non ti ho mai visto nè sentito sin ora".
Inconscio:" Ti sbagli tu mi conosci, tu mi conosci , tu mi conosci meglio di quanto tu possa pensare."
Prig rimase attonita, quasi paralizzata alla risposta poi però chiese:
" Prima parlavamo di una strana parola con una voce... "Folle" ecco, forse lo sto diventando, forse è...
Ma cosa significa essere folli? Tu lo sai?
Inconscio: Essere folli significa essere se stessi, essere irrazionali, essere scostanti dalla massa, essere quel metronomo aritmato che verrà considerato dissonato e desueto, ma in verità è proprio quella melodia che governa l'intero universo. Essere folli non significa compiere atti ingiusti, come ben avrai sentito dire, l'essere folli significa essere "normali".
Tu sai cos'è la normalità Prig?
Prig:" Ehm..no , non me lo sono mai chiesto sin ora.
Inconscio:" Bhè riflettici e prova a spiegare." Prova a far uscire quell'animo di semplicità che in fondo si cela in te, la risposta è nella semplicità d'animo".
Prig provó a riflettere..:
Forse....Forse essere normali è un ottica soggettiva, un concetto astratto, un problema inspiegabile, un assioma....
una maschera che ci attribuiamo l'un l'altro senza accorgercene,uno schema da cui vorremo evadere, che vorremo infrangere ma non ne abbiamo mai il coraggio per paura del giudizio altrui.
Essere normali significa essere prigionieri di un sistema a cui si aderisce inconsapevolmente con delle regole apparentemente corrette
ma che qualcuno sempre andrà ad infrangere per imporre la sua autorità e ideologia....Forse..Forse è..."
Inconscio e Prig:"Ecco forse è questo"
STAI LEGGENDO
Tra inconscio e razionalità
General FictionNon vi è alcuno di più folle di colui che ritiene di essere normale.