Oramai era calato il buio, si capiva dal civettare intorno a me, attorno al furgone, mentre viaggiava, svoltava, superava dossi e si fermava. L'interno del veicolo era quasi del tutto coperto di vernice bianca scrostata. Oltre a me nel vano di carico c'era una cassetta degli attrezzi gialla, puzzava di acquaragia. Alla mia sinistra un faretto da meccanico accesa, per cortesia, dall'autista illuminava tutto ciò. Il tettuccio era costellato da macchie di olio e ruggine mentre il pavimento in plastica era stato pulito con la candeggina da poco, si capiva dall'odore che mi annebbiava le idee. Ad un certo punto il furgone si fermò qualche minuto. Sentii parlare l'autista e infine, il rumore di un cancello che si apriva, fece marciare il catorcio ancora un po'. Finito il giretto nel furgone, le porte si aprirono, mostrandomi quello che sembrava il giardino di un dormitorio. Lo faceva notare la quantità di finestre e altrettante assi di legno sulla maggior parte di esse. Arrivò un ragazzo, sul metro e settanta, capelli corti e pettinati di lato, occhiali con montatura nera e lenti rettangolari. I suoi occhi erano verdi e trasmettevano serenità, non era muscoloso a differenza di molti che passavano dal cortile, trasportando sacchi di cemento e sbarre di ferro. La pelle rosea e curata rispetto al resto delle persone, faceva subito capire la sua importanza. Aveva dei pantaloni cachi militari e una maglietta nera, con un giubbotto antiproiettile scuro, fitto di scritte e disegni, come un'enorme tatuaggio. Il suo sorriso raggiante si faceva notare in mezzo a tutte quelle smorfie di rabbia o stanchezza. In un'altra situazione l'avrei scambiato per un semplice insegnate. Si avvicinò e prima ancora di parlare mi abbracciò. Mi prese alla sprovvista e rimasi lì, come un blocco di marmo per qualche secondo. Non ero più lo stesso da quando uccisi quella bestia, da quando mi trovavo qua e da quando vidi quegli esseri. "Benvenuto 13, sono Mike. Ora sei in uno dei rifugi della fazione del caos. Qui si vive in gruppo, in sincronia e con impegno, per rendere questo posto meno peggio. Domani mattina ti dirò tutto quello che ti serve, ma ora è meglio che tu vada a dormire, fidati. Dalla prossima alba dovrai cominciare a lavorare sodo". Arrivarono due presunte guardie che mi accompagnarono all'interno dell'edificio. Appena aperta la porta principale, non credetti al numero di persone al suo interno: donne, bambini, manovali e soprattutto la pulizia dei corridoi. Era semplicemente impressionante come riuscissero a tenere pulito così a fondo una zona così affollata. Arrivai alla mia stanza, il numero 115 spiccava, laccato in oro, sopra la porta in quercia chiara. La stanza era confortevole: c'era un camino e tre letti a castello riempivano la stanza. Un grosso armadio, fatto in modo artigianale ma curato, riempiva il vuoto tra il letto a castello di sinistra e la porta. Appena entrato fui accolto calorosamente da cinque coinquilini, che mi chiesero se stavo bene, se mi fosse servito qualcosa, se avessi sete o fame, se avessi male ai piedi o se mi servisse un ricambio. Non sapevo che cosa fare, allora mi misi a ridere, imbarazzato. Passammo ad altri discorsi, messi in cerchio con una bottiglia di aranciata in mezzo. Chiesi per curiosità come avessero superato la seconda prova dell'adattamento. Uno disse che aveva rotto la testa ad una bestia con un mattone trovato lì vicino, un'altro disse di averlo bloccato a terra con dei cavi trovati lì vicino e spinto giù, un'altro ancora disse di avergli rotto una sedia sulla schiena, lasciandolo strisciante e finendolo a calci. Infine l'ultimo, alla mia destra, disse che aprì la porta, ma trovò l'essere girato di schiena e piangente, allora lui lo spinse giù dal balcone. "Un colpo di fortuna" aggiunse. Era il momento di dormire. L'unica cosa che feci prima di coricarmi sul letto fu togliermi le scarpe, dopodiché mi persi in un sonno profondo.
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B come Bluvaganti
HorrorUna persona in una città fantasma, con un numero assegnato senza apparente criterio e una foto. Domande senza risposta e tanti, molti, troppi strani corpi senza mente che vagano per le strade. E' solo l'inizio... Follow and vote :)