Capitolo 9

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Reyna stava facendo la valigia.

Esatto, stava per tornare a Nuova Roma insieme a Frank, Hazel e qualcun altro.
Le sarebbe mancato quel posto, anche se poteva tornarci quando voleva.

La sera del 4 luglio era andato tutto bene.
Finiti i fuochi d'artificio aveva accompagnato lei Daniel alla bici.
-Quando parti?- aveva chiesto lui, guardandola da sotto il ciuffo biondo.
-Probabilmente dopodomani. Dobbiamo ancora...organizzare cose.

-Beh...quando sei libera dall' organizzare cose, ti và di vederci?
Lei era involontariamente andata a fuoco.
Fortuna che era buio.
-S-si. C-certo.- Perché diamine balbetto?

Lo vide sorridere anche al buio.
-Fantastico- disse, poi prese dal cestino della bici un piccolo block-notes e una penna, ci scrisse qualcosa sopra, poi strappò il foglio e lo diede a Reyna.
-Questo è il mio numero di telefono- disse sorridendo ancora-Ci si vede Reyna.

-Ehm...si, c-ciao.
Lui le sorrise un ultima volta prima di girarsi e slegare la bici dalla catena, per poi montarci e andarsene.
Ma prima si era girato verso di lei è la aveva salutata con la mano.

Reyna sorrise al ricordo. Era molto gentile quel ragazzo.
Tirò fuori dalla tasca il foglietto e lo rilesse.
Era scritto con una penna verde e in una calligrafia precisa.
Bé, mancano ancora due ore prima che io parta...potrei chiedergli di andare a prendere un gelato...

Chiuse il trolley viola, a fatica.
Prese in mano il telefono. Era uno smartphone piccolo, con il vetro scheggiato e i bordi consumati e smossi.

Dai lo chiamo.
Ma se ha un impegno?
Ma se ha sbagliato a scriverlo? Dopotuutto era buio...
Ma se mi ha voluto fare solo un brutto scherzo e questo è il numero di un ristorante cinese?
Io odio il cinese...

Sospirò.
O la và o la spacca.

Digitò il numero sulla tastiera e schiacciò il pulsante verde.

Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
-Pronto?- rispose una voce femminile.
-Oh, ehm, mi scusi, credo di...di aver sbagliato numero. Stavo cercando Daniel Bruns-
Non fece in tempo a finire che la ragazza urlò:-DAAAN! UNA RAGAZZA AL TELEFONO TI VUOLEE!!

Ci fu un urlo di risposta che somigliava molto a un "Arrivo!" Poi la ragazza si rivolse di nuovo a lei.
-Dan arriva tra un attimo...intanto...chi sei?Perché vuoi parlare con Dan? Uscite insieme? Ommiodio! Panino  ha una relazione segreta!

Panino?

-Eh?- Questa fu l'unica cosa che riuscì a dire perché sentì la voce di Daniel che le diceva: -Reyna, non ascoltare!Mia sorella è pazza!

Fiuuh, è la sorella.
Aspetta...ho pensato "Fiuuh"??

-Hey, ti sei fatta sentire alla fine eh?

La voce di Daniel la riscosse dai suoi pensieri.
-Si, volevo chiedere ti se oggi pomeriggio sei libero, sai tra tre ore circa parto e...volevo ehm...
-Prendere un gelato?-suggerì lui.
-Prendere un gelato!
-Va bene tra dieci minuti da "Gelati di Peppino"?
-Ok, ci vediamo lì.

-Allooora...Perché tua sorella ti chiama Panino?
Erano seduti su una panchina, con due frappe in mano.
-È perché mia madre da piccolo mi chiamava Danino e lei lo ha trasformato in Panino.

Lei rise.
-Non ridere! -Disse lui, fintamente offeso- Non sai cosa devo sopportare in questa misera vita!

Sapessi io...

Reyna decise di cambiare discorso.
Parlarono di amici fastidiosi, si raccontarono a vicenda aneddoti divertenti.

In un battito di ciglia era passata un'ora è mezza.

-Mi sa che devo andare- disse la mora dopo aver controllato l'ora- tra valigie il resto...
-Oh...si, si certo.

Lei lo salutò con un sorriso e un "Ciao".
Stava per andarsene quando lui le picchiettò la spalla con le dita.
Reyna si girò e, velocemente, le diede un bacio sulla guancia.
Lei era bordeaux.
Lui porpora.
-Ci si vede Rey.

E, con il sorriso fra le labbra, la ragazza con la treccia si incamminò.

)N.d.A(
Mi scuso tantissimo per il ritardo!
Ho avuto il blocco dello scrittore ed ero anche andata in vacanza.
Sorry.

Per il compleanno di Percy gli ho scritto una poesia, so che non vi interessa ma ci tenevo a scriverla.
(È il riassunto più riassuntivo del mondo emerso dei suoi libri)

Questa è la storia emozionante
del figlio del re delle acque.
Era un ragazzo dagli occhi di mare,
che profumava sempre di sale.
Egli compì molte imprese,
ma vincerle non fu sempre palese.
Il ragazzo dagli occhi di mare
da un arguta bionda si fece aiutare.
E in compagnia del ciclope e dell' Angelo nero,
alla fine furono felici per davvero.

 Di Come Reyna sì rifece una vita sentimentale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora