Capitolo 12

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)N.d.A.(
Yessss, sono tornata!!
Mi dispiace di avervi fatto attendere tanto, ma mi è tornata l'ispiration!(da leggere con accento francese)

Spero vi piaccia e buona lettura!

26 Ottobre, Ore 20.50

-Stoll! Ridammi la valigia! Aurum, Argentum! All'attacco!

Connor Stoll le aveva rubato la valigia, perché?
Perché è un cleptomane?
Perché la sua valigia conteneva la lettera per Hogwarts?
No, nulla di tutto questo.

-Non ti vogliamo di nuovo nella nostra cabina! Il tuo coprifuoco è assurdo! Chi và a dormire alle 10.00?!- Questo era Travis, a cui Connor aveva appena passato il borsone, o meglio lanciato dopo essere stato circondato dai due levrieri di metallo, che gli ringhiavano contro.

-Dove dovrei dormire scusa?

Chiese lei scocciata.
Bellona non aveva una versione greca, quindi o Ares (troppo rumorosi e maneschi per i suoi gusti) o Ermes (fastidiosi ma sopportabili) .

-In mensa? Con il drago? Sbizzarrisciti MacaReyna!

Basta.
Era ora di sfoderare l'arma segreta.
Non pensava sarebbe caduta così in basso così presto, ma le stavano scassando i maroni quei due.

-PIIIPEER!

Poco dopo una Piper scocciata le si avvicinò.
-Cosa c' è?
-Stoll. Valigia. Lingua ammaliatrice.

Lei la guardò di traverso.
Reyna notò che rispetto all'ultima volta che l' aveva vista i capelli nella parte sinistra della testa erano più corti.

-Ciao comunque.
Detto questo chiese agli Stoll di lasciarla in pace e ridarle il borsone.
La mora aveva una voglia matta di lasciarsi stare.
Piper le porse la valigia, Reyna la ringraziò.

Stava per andarsene la Piper la fermò un attimo.
-Rey, a proposito, ho invitat-

-Hai invitato Daniel alla festa di Halloween? Sì lo sapevo già.

Vedendo l'espressione interrogativa della cherokee le spiegò che chiamandola glielo aveva detto.
Piper fece una risatina scema.
Reyna alzò le sopracciglia scure, chiedendo spiegazioni.

-Ti ha chiamato.
-Si?
-Io vi shippo.
-Cosa?
-Cosa?

La ragazza se ne andò, rivolgendo a Piper occhiate interrogative.
Sistemate le sue poche cose alla cabina di Ermes, era praticamente ora do cena, infatti poco dopo suonò il corno.

Reyna sospirò, guardando fuori dalla finestra.
Vide Will e Nico per mano, avviarsi verso il padiglione della mensa e subito dopo mettersi a bisticciare per chissà quale motivo.
Si sentì prendere da una strana sensazione allo stomaco.
All'improvviso si sentì sola, più sola che mai.
Lei tra i semidei non avrebbe trovato nessuno.
La dea Venere in persona glielo aveva riferito.

Lei però sentiva di avere bisogno di qualcuno al suo fianco.
Di qualcuno che la ascoltasse senza giudicarla.
Di qualcuno che le accarezzasse i capelli se fosse stata triste.
Di qualcuno che la aprezzasse così com'era.

Si riscosse dai suoi pensieri e si avviò verso la mensa.

27 Ottobre, Ore 15.56

Daniel era di fianco alla donna cinquantenne, che aveva difeso qualche mese prima, da almeno mezz'ora.

Da quella sera ogni santissimo mercoledì veniva al supermercato ad accarezzargli le guance e ronzargli attorno come una zanzara.
Una zanzara molto in carne.
E con completo rosa confetto.

Che.
Palle.

E mancavano ancora 3 e passa ore alla fine del suo turno.
Mentre la signora Ross, di cui aveva scoperto il nome circa ad Agosto, parlava dei suoi figli e nipoti, Daniel cominciò a vagare con la mente.

Come mai ho scelto questo lavoro?
Ah, giusto, chi mai assumerebbe un altro diciassettenne che sta ancora studiando?

Ebbene sì, voleva mettere da parte i soldi per il college (visto che non era esattamente un genio), quindi si era cercato un lavoro part-time, e l'unica cosa che aveva trovato era sistemare frutta e barattoli in un supermercato di periferia.
Meglio di niente però.

Si ricordò all'improvviso che il giorno dopo avrebbe avuto la verifica di epica sulla religione romana.

CASPIO!
Nononono. Non ci vuole proprio.
Devo fare tutto stasera (e stanotte)!

Sono morto.

Intanto la signora Ross continuava a parlare, ignara del fatto che Daniel non la stava minimamente ascoltando, e lui sistemava i barattoli di passata di pomodoro.

Che giorno era?
Mercoledì...27! Era il 27!
E questo significava che si avvicinava Halloween.
E questo significava...che Reyna veniva a New York!
Non ci aveva ancora pensato.

Reyna mica era tipo appassionata di mitologia romana?
Se era già arrivata avrebbe chiesto a lei.
Sarebbe stato molto più semplice.
E avrebbe evitato le urla di sua madre.

Sì, era un ottima idea.


)N.d.A.(
Siii sono tornata!
Ebbene sì, riprendo la storia.

Mi dispiace davvero molto di essere stata assente, ma mi farò perdonare.

Parlando del capitolo, ho delineato un pò il personaggio di Daniel.
E lo farò anche in altri capitoli.

Ho finito, ciao ciao!




 Di Come Reyna sì rifece una vita sentimentale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora