EVELINE.
La mattina seguente mi alzai al solito orario ma ansiosa di sapere cosa avrebbe detto Colton dopo aver letto ciò che avevo scritto, Mar non sapeva niente dell'idea di scrivere una lettera come sfogo personale, non gliene avevo parlato e se l'avessi fatto probabilmente avrebbe voluto che la portassi direttamente a Josh.
Cercai di prepararmi il più veloce possibile, quel giorno sarei dovuta andare a prendere io Colton che mi aspettava a casa sua, quindi una volta che mi vestii e mi truccai presi le chiavi del motorino e mi diressi da lui.
Quando arrivai, bussai alla porta e ad aprirmi fu Josh, lui e la sua maledetta bellezza mattutina. Indossava un paio di converse nere, jeans neri e aderenti con alcuni strappi e una t-shirt bianca, che faceva risaltare i pettorali.
-Ah, sei tu.- disse guardandomi dalla testa ai piedi, come se mi stesse esaminando.
-Si, chi ti aspettavi che fosse a quest'ora del mattino? Una delle tue puttanelle?-
-Io non porto le mie "puttanelle" a casa mia.- disse facendo il gesto delle virgolette e avvicinandosi pericolosamente a me.
-Non toccarmi.- provai ad indietreggiare ma..qualcosa alle mie spalle mi bloccò. Il motorino.
-Cosa c'è? Hai paura?-
-Josh perchè mai dovrei avere paura di te? Piuttosto mi fai schifo.- rise, e cavolo che risata, era bellissima.
-Tesoro se ti faccio tanto schifo perchè scrivi ancora lettere per me?- come faceva lui a sapere della lettera? Era impossibile, Colton non gli avrebbe mai parlato di tutto questo.
-Pensi di essere al centro del mondo per ogni persona che esiste? Beh, ti stai sbagliando.-
-Oh credimi, sono essenziale per molte persone, più di quanto tu creda.- disse ridendo, era ormai a meno di due centimetri dal mio viso e il mio autocontrollo stava andando a farsi fottere, letteralmente.
-Non ho chiesto i dettagli della tua vita schifosa, adesso levati e dì a Colton che se tra meno di due secondi non è qui, potrà andare a scuola a piedi.- lo allontanai e feci per salire sul motorino, ma quello che disse mi fece bloccare.
-Mio fratello non è a casa, è uscito stamattina presto, molto presto.- detto ciò, girò i tacchi ed entrò di nuovo in casa. Non poteva lasciarmi lì, doveva darmi almeno una spiegazione, dicendomi magari perchè Colton non si era degnato di inviarmi un semplice messaggio.
Prima di bussare di nuovo alla porta, controllai il cellulare ma non trovai nè una chiamata nè un messaggio, niente di niente, perciò bussai di nuovo.
All'inizio non mi apriva nessuno, ma sapevo che dentro c'era soltanto Josh e sapevo anche che mi stava ignorando, quindi presi la chiave che la signora Colfer lasciava sotto la pianta ed entrai.
Iniziai a chiamare Colton ma non rispondeva, perciò salii al piano di sopra dritta alla stanza di Josh. Conoscevo bene quella casa e da quando Colton rimase chiuso dentro casa dimenticandosi le chiavi nella mia borsa, sua madre mi diede il permesso di entrare con la chiave di riserva in caso qualcosa non andasse.
Quando arrivai nella stanza ed entrai, trovai Josh disteso sul letto con solo i jeans addosso, perchè non aveva più la t-shirt? Perchè era ancora sdraiato sul letto? E soprattutto, perchè non si stava preparando per andare a scuola?
-Josh dov'è Colton?- stavo perdendo la pazienza, ma dovevo restare calma.
-Sai che nessuno puo' entrare in questo modo nella mia stanza, vero?-
-Non te lo chiederò un'altra volta, dov'è Colton?- si alzò dal letto e venne verso di me, stranamente in un anno diventò più alto e possente ma non era quello che mi preoccupava, eravamo da soli e questo non andava affatto bene.
-Senti, non so dove si trova il tuo amichetto del cuore, nonchè mio fratello ma penso sia abbastanza grande da poter andare dove vuole. Qual è il tuo problema, sei gelosa?- ad ogni parola che diceva era un passo avanti ed io non facevo altro che indietreggiare, fino a quando non andai a sbattere contro la porta, che si chiuse completamente.
-Josh smettila, io non sono Caroline.-
-Oh certo che lo so, tu infatti mi piaci molto di più.- mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mi accarezzò la guancia e mi tirò a sè, stringendomi.
-Lasciami.- dissi, ma non ero spaventata, ero nervosa.
-Perchè? Non posso baciarti?- si stava avvicinando al letto e questa cosa non mi piaceva.
-Non stiamo più insieme,ricordi? Sei stato tu a lasciarmi.-
-Certo che lo ricordo.- si era seduto e di conseguenza aveva fatto sedere me sulle sue gambe.
Quando mi lasciò i fianchi provai ad alzarmi ma lui mi prese il viso tra le mani e mi baciò, sembrò che qualcosa gli avesse bruciato le labbra perchè si alzò di scatto e corse in bagno, io invece ne approfittai per andarmene da quella casa. Immediatamente.
Andai dritta a scuola, sperando che Colton fosse già lì e quando lo vidi scherzare con Brandon e gli altri, mi infuriai. Andai da lui per chiedergli una spiegazione e l'unica che fece fu guardarmi come se io stessi dicendo assurdità, mi prendeva in giro per caso? Dov'era stato tutta la mattina? Perchè non mi aveva detto che sarebbe andato a scuola da solo?-Eve pensi di alzarti stamattina? Farai tardi a scuola!- le urla di mio fratello Michael mi svegliarono e guardai subito l'orologio, erano le otto del mattino, ciò significava che ero in ritardo di un'ora. Mi preparai in fretta e mi feci accompagnare da quel deficente con la moto, almeno sarei arrivata puntuale per la seconda ora.
Michael era mio fratello maggiore, frequentava l'università per diventare insegnante di spagnolo e in amore era più sfigato di me, pur essendo un ragazzo bellissimo. Era alto e pieno di muscoli, aveva dei tatuaggi sulle braccia e alcuni sul petto, occhi azzurri e i capelli neri come la pece. Insomma, sembrava uscito da una rivista di modelli, al contrario di me.
Quando arrivammo a scuola era appena suonata la campana della seconda ora, stalutai Michael abbracciandolo e tutte le ragazze che erano fuori mi guardarono con una certa invidia.
Mi precipitai dentro cercando Mar e Colton, li trovai entrambi in classe per la lezione di storia, da come mi guardavano dedussi che sembravo uno zombie e potevo capirli benissimo, soprattutto dopo il sogno che feci quella notte.
Il professore per mia fortuna era in ritardo, mi sedetti accanto a Colt e gli diedi la lettera, la lesse durante l'ora senza farsi beccare dal professore e quando finì la lezione mi abbracciò.
-Non pensavo che fosse questo ciò che provi, quando ne parliamo non dici mai cose del genere, forse dovresti continuare a scrivere questa lettera.-
-Pensi che sia una buona idea?-
-Si, alla fine solo tu ed io sappiamo di questa cosa.- mi fece l'occhiolino e uscì dalla classe.
Rimasì lì, ad osservare quella lettera senza sapere cosa fare, la notte mi torturava con sogni assurdi e i miei sentimenti verso Josh mi mangiavano viva.

STAI LEGGENDO
TI RIMARRO' SEMPRE ACCANTO (Storia momentaneamente sospesa.)
RomanceEveline Gray è una ragazza come tutte le altre che frequenta il liceo insieme ai suoi due migliori amici, Margaret Harris e Colton Colfer. Eveline è follemente innamorata di un ragazzo da ormai un anno, ma lui finge che lei non esiste e questo la fe...