7 Un passo avanti e 5 indietro

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Ian

Io e Liam ci eravamo incontrati nel bosco per caso, passandomi vicino mi aveva chiesto dove stessi andando ed io gli avevo risposto semplicemente: -da Emily- ma lui mi aveva fermato ponendomisi davanti -devi lasciarla stare, le hai già fatto troppo male- aveva detto facendomi innervosire parecchio -certo che hai fegato per parlare così ad un Alpha- -sono un beta è vero ma mio padre era un Alpha e cosí mia madre e poi dopo quello che hai fatto ad Emy posso parlarti come mi pare e piace- rispose e da lì iniziammo a litigare fino a prenderci a botte.

Poi era arrivata Emily e mi aveva fermato prima che gli spaccassi la cassa toracica, aveva un potere immenso, non me lo aspettavo. Ora sicuramente mi odiava ed aveva ragione perché se non mi avesse fermato io lo avrei ucciso, non avevo più il controllo e solo una frase di Liam mi echeggiava nella mente "Tu l'hai rifiutata ed ora ti lamenti che abbia dormito con un altro?! Emy è fantastica e non ti permetteró di ferirla ancora" quando poi Emily aveva detto di stare lontano da lei ero rimasto allibito, poi però un forte senso di colpa mi aveva oppresso. Non mi ero reso conto di ciò che stavo facendo ed ero terrorizzato all'idea di poterle causare altro dolore.

Quando trovai il coraggio andai in infermeria, dove sapevo che Emily aveva portato Liam, ed appena entrato lo vidi sdraiato, addormentato forse, di spalle a me vicino a lui c'era Emily -se non hai bisogno di cure, vattene- -veramente volevo solo...- -ho detto vattene!- mi interruppé ringhiandomi contro ed io mi morsi il labbro non sapendo che fare ma non muovendomi.

-Come sta?- lei si voltò -che te ne importa?- chiese acida -so che non mi credi ma mi dispiace davvero- -ci credo, ma non conta niente, ciò che hai fatto mi dimostra che non sei cambiato. Sei sempre il solito egoista impulsivo Ian che non si rende neanche conto che le azioni hanno delle conseguenze- fisso i suoi splendidi occhi nei miei -non solo su di te ma anche e soprattutto sulle altre persone, sul tuo stesso branco ricadono tutti i tuoi sbagli. Sai? Quasi mi dispiace per questo branco, il loro Alpha è solo un ragazzo immaturo e viziato- disse fredda e atona.

In fondo aveva ragione e lo sapevo ma non me ne ero reso conto prima -spero che mi perdonerai... un giorno- dissi piano guadagnandomi un attento sguardo dei suoi splendidi occhi di giada. -Liam sta bene, deve solo riposare- disse tranquilla senza guardarmi -non mi riferivo solo a quello... so di aver sbagliato sempre tutto con te- ammisi realmente dispiaciuto fissando i miei occhi nei suoi per lunghi istanti prima di voltarmi ed andarmene.

Emily

Lo guardai uscire, ero sorpresa per le sue scuse, non credevo fosse da lui, ma non volevo perdonarlo, non potevo.

Mi voltai nuovamente verso Liam quando lo sentii muoversi leggermente, aprì gli occhi -hey sorellina- -idiota mi hai spaventata a morte, non farlo mai più... cos'è successo?- gli chiesi curiosa -ho incrociato Ian nel bosco, ti cercava ed abbiamo iniziato a discutere ed ha perso il controllo per una cosa che gli ho detto- rispose lui -e suppongo non mi dirai cosa...- dissi sospirando -no, ma non è importante. Volevo solo tenerlo lontano da te Emy- -lo so, ma non lo voglio vicino tranquillo... in realtà stavo pensando che devo tornare dal nostro branco- lui sorrise -domani andiamo a casa fino a che Jack non ci darà notizie allora- io annuii e scesi per avvertire Clare, Mark e mia madre.

Sapevo che l'Alpha non c'era e avevo chiesto di non informarlo questa sera per non dargli problemi, in realtà era per non dare problemi a me sapevo che avrebbe tentato di dissuadermi e non volevo parlarci almeno per un paio di giorni.

La mattina della nostra partenza il tempo non era dei migliori, c'era il sole ma pioveva ed io avevo optato per dei jeans scuri ed una camicetta color cipria sotto la giacca nera.

Avevo appena salutato Jack e Lihana ed ero diretta all'auto dove mi aspettavano Liam e nostra madre quando sentii la voce di Ian -Emily aspetta- mi fermai poco lontana dall'uscita -che cosa vuoi?- chiesi fredda -vai via per ciò che è successo ieri?- era davanti a me -no, devo occuparmi del mio branco- dissi sincera -anche questo branco è il tuo- -ti sbagli, non lo è mai stato realmente... e non lo sarà mai- dissi sospirando -tu sei la mia compagna e un giorno diventerai la luna di questo branco- continuó -avete già una luna- dissi leggermente acida e lui abbassò lo sguardo poi lo riportò su di me -ti giuro che risolveró il problema- -tu giuri tante cose Ian, ma sono i fatti che contano- dissi voltandomi ma lui mi prese il braccio, la sua presa era salda ma non stretta, sarei potuta sfuggirgli senza problemi, eppure ero ancora lì a specchi armi in quei pozzuoli neri -lasciami!- -io ti voglio al mio fianco e farò di tutto perché tu possa perdonarmi, ma sappi che allora sarai solo mia... e non immagini neanche il piacere che ti darò quando faremo l'amore, quando sarò dentro di te e farò mio ogni centimetro del tuo corpo caldo e sudato contro il mio mentre urlerai il mio nome ansimante... e questa è una promessa che manterró, piccola- mi disse all'orecchio per poi darmi un bacio sulla guancia mentre io avevo le labbra schiuse e la gola secca, era innegabile l'effetto che aveva su di me e dovevo allontanarmi subito prima che​ la mia lupa prendesse il controllo. -io... devo andare- sussurrai -prendi l'ombrello o ti bagnerai... - disse con un sorrisetto porgendomi l'oggetto che presi veloce uscendo ed aprendolo fino a raggiungere l'auto nervosa.
-tutto okay tesoro?- chiese mia madre -si, sono solo un po' stanca- sorrisi forzatamente per poi voltarmi verso il paesaggio che ora scorreva veloce oltre il finestrino dell'auto nera, cosa farò una volta risolto il problema se bastano le sue parole per farmi tremare le gambe? Come posso restargli ancora lontana sebbene sia ciò che desidero? Furono queste le domande che mi attanagliarono la mente durante il viaggio e che mi tennero sveglia a lungo anche quella notte prima che finalmente la stanchezza mi facesse cadere tra le braccia di Morfeo, che benevolo mi accolse nel suo regno silenzioso.

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