12 passi avanti

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Emily

Mi svegliai tra le braccia di Ian, non eravamo nella stessa posizione di quando ci eravamo addormentati, ora eravamo a cucchiaio ma lui mi stringeva ancora forte.

La notte scorsa ero terrorizzata e lui era lì con me, mi aveva stretta e coccolata finché non sono riuscita a calmarmi, era così bello stare tra quelle forti braccia che tutt'ora mi stringevano, stranamente mi sentivo davvero protetta e così mi strinsi di più a Ian. -ben svegliata piccola- mi sussurrò con la voce ancora resa roca dal sonno -ti ho svegliato?- chiesi -non preoccuparti, ora stai bene?- -sí, scusa per ieri- -perché ti scusi? Non hai fatto niente, piuttosto potrei sapere perché i tuoni ti spaventano tanto? Sempre che ti vada di dirmelo- io abbassai gli occhi e mi voltai verso di lui -ho sentito molti tuoni la notte che mio padre morì, non so di preciso il perché ma da allora mi terrorizzano- dissi -tranquilla, ci sono io piccola mia- disse dandomi un bacio a cui io risposi accoccolandomi poi contro il suo petto. -andiamo a fare colazione?- chiese -sí, ho fame- dissi ilare, stavo morendo di fame.

Mentre mangiavamo bussarono alla porta ed andò Ian -e tu saresti...?- -mi chiamo Leonardo, c'è Emy?- disse il ragazzo di 18 anni dai capelli neri -sono qui Leo, entra pure- dissi felice, conoscevo quel ragazzo da quando frequentava ancora le scuole medie, subito venne ad abbracciarmi e Ian ringhió guardandolo malissimo, leo fissò i suoi occhi castani in quelli del mio mate -tranquillo amico, ho un mate- disse per calmarlo ma lui non cambiò la sua espressione di una virgola così mi avvicinai e gli misi una mano sul petto ottenendo subito la sua completa attenzione -Ian sta calmo, Leo ha il suo compagno- -Compagno?!- chiese notando che avevo usato il maschile -Sí, il suo compagno è un uomo- -già, quindi per quanto sia sexy la nostra Alpha non sono interessato- disse con un sorriso.

Ian si calmó subito -in questo caso... è un piacere conoscerti- disse con un sorriso ed io ridacchiai scuotendo la testa -comunque come mai sei passato?- chiesi -beh ieri ci sono stati molti tuoni, volevo sapere se stavi bene- lui era una delle pochissime persone che sapevano di questa mia paura. Improvvisamente il mio cuore batté più forte e mi trattenni dal guardare Ian nonostante sentissi il suo sguardo su di me -si tranquillo, alla fine mi sono addormentata- dissi con un piccolo e forzato sorriso, -bene, ne sono lieto... allora vi lascio, ciao- ci salutò e se ne andò.

Mi aspettavo qualche commento o battutina da parte di Ian ma niente, era silenzioso così iniziai quasi a preoccuparmi, non era da lui -tutto okay?- lui sembró ridestarsi dai suoi pensieri e mi guardò accennando un piccolo sorriso decisamente falso -si, si ero solo in sovrappensiero- non mi convinceva granché. Si alzò -quando cominciamo l'allenamento?- io lo guardai attentamente e mi sembrava... strano -oggi sono un poco stanca, facciamo riscaldamento e una decina di giri, poi di passiamo i punti deboli dei Wendigo e basta okay?- lui annuì e così facemmo.

Passai il resto della giornata a chiacchierare con Ian, assolvendo ovviamente ai miei compiti in quanto Alpha, sembrava andare tutto bene, almeno fino a quando non mi arrivò una telefonata, era Lihana -Emy dovete tornare subito, potremmo aver trovato le loro tane- -arriviamo- risposi subito per poi guardare seria Ian, aveva sentito tutto e sembrava essere del mio stesso parere... dovevamo sbrigarci e chiudere questa spiacevole questione una volta per tutte. Anche se questo non era il mio unico pensiero, e probabilmente anche Ian ci stava pensando, conclusa questa questione avrei dovuto dargli una risposta definitiva e non avrei potuto più cambiare idea dopo.

Sarei rimasta al suo fianco? O le nostre strade sarebbero diventate due parallele che mai più si sarebbero toccate se pur vicine?

Il vero problema è che ancora non lo sapevo neanche io cosa volevo.
Volevo prendere l'auto ma Ian disse che in moto avremmo fatto prima -non mi va di guidare la moto Ian- -va bene e auto sia...ma guido io o non arriviamo interi- io lo guardai male, non aveva tutti i torti però non lasciavo guidare a nessuno la mia piccola -scordatelo, ne tu ne altri toccherete quell'auto- dissi salendo, lui non rispose ma sbuffó salendo.
Appena arrivati fummo accolti da Liam e Clare, che mi abbracciò con un sorriso a trentadue denti -ciao tesorino, ciao caro- salutò poi Ian che ridacchió -ciao mamma- la salutò mentre io mi strinsi subito tra le braccia di Liam -allora piccola come va?- -bene, ma starò meglio quando elimineremo quei Wendigo- dissi dandogli un bacio sulla guancia poi lui di chinò -come è andata con quei tuoni dell'altro giorno?- mi sussurrò all'orecchio, io feci fuggire il mio sguardo su Ian -mi è stato accanto- dissi piano e mio fratello mi sorrise poi guardò Ian -hey Alpha- -si?- -dobbiamo vedere alcune cose- Ian salutò Clare e ci si avvicinò -certo, andiamo...voglio concludere questa storia- disse guardandomi ed io ricambiai lo sguardo.

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