11 ombre nella notte

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Ian

-ancora 3, muoviti- disse Emily superandomi di nuovo al cinquantasettesimo giro di corsa, io ero molto veloce ma lei... Dio quella donna correva come il vento durante una tormenta.

Dopo tutta la mattinata passata a seguire il suo esaustivo allenamento e le strategie da adottare ero a pezzi, finiti i giri mi sedetti sull'erba fresca del prato, praticamente mi ci buttai -già stanco?- chiese Emily con un sorrisetto divertito -perché non abbiamo finito?- chiesi a mia volta preoccupato -per ora si, oggi mi aiuterai con la ronda e poi domani si ricomincia- -beh almeno la ronda è solo una passeggiata- lei mi guardò con uno dei suoi sorrisetti sadici -non come la faccio io- oh ma andiamo, perché? -sei tremenda- -lo so... dai andiamo- disse entrando in casa seguita da me.

Emily

Seguita da Ian mi diressi fino al secondo piano -non so tu ma io ho davvero bisogno di una doccia... Da sola!- aggiunsi vedendo che stava per aggiungere qualcosa, lui mise il broncio ed io mi chiusi in bagno lasciando che l'acqua scivolasse sulla mia pelle, amavo questa sensazione e passai una buona mezz'ora sotto l'acqua fresca.

Una volta uscita presi un vestito corto e leggero color pesca, il mio sguardo cadde sulla felpa rossa che Ian mi aveva dato giorni prima e pensai di ridargliela prima di scordarmene. Velocemente bussai alla porta di Ian -avanti- aprii -Ian ho ancora la tua...- mi bloccai alla vista dell'uomo appena uscito dalla doccia con solo un asciugamano addosso ed inevitabilmente mi persi a fissare quelle goccie d'acqua che scivolavano piano sul suo corpo perfettamente scolpito, -hey tutto okay?- chiese Ian arrivando di fronte a me -sí, io volevo... restituirti la tua felpa- lui sorrise, poi vide che ero tesa -grazie, sicura che non vuoi nient'altro?- chiese poi con voce sensuale prendendomi la vita -no, nient'altro- lui mi tiró a sé e le mie narici furono invase dal suo odore, in un attimo il mio cervello andò in tilt.

Non so bene come, ma mi ritrovai sul letto con il corpo di Ian sopra il mio, le nostre labbra che si cercavano fameliche e le sue mani che vagavano sul mio corpo, mi staccai con il fiatone -ma che sto facendo? Devo andare- sussurrai poco convinta ma lui cominciò a lasciarmi baci su tutto il collo fino ad arrivare in un punto proprio sotto l'orecchio, lì dove ero più sensibile, gemetti e lui ringhió -non farlo se non vuoi che perda il controllo- ci guardammo un solo istante -è meglio che vada- -Sì- si spostò da sopra di me ed io uscii con il respiro affannato, mi ci volle un po' per riprendermi.

Ci evitammo fino alla ronda, eravamo al limitare del bosco -allora?- chiese -seguimi e tieni d'occhio tutto, poi risponderai a ciò che ti chiederò... serve per aumentare riflessi e velocità- detto ciò mi arrampicai veloce su un albero e Ian mi imitó. Iniziai a muovermi più veloce possibile tra i rami scuri senza fare rumore, era fantastico sentire il vento tra i capelli e la quercia sotto i piedi nudi, stare a contatto con la natura era per me come respirare.

Ad un certo punto decisi di tornare indietro aggirando un albero così da sparire dalla vista di Ian per pochi secondi, volevo vedere il suo livello d'attenzione. Tornata al punto di partenza mi sedetti su una roccia ed attesi, qualche secondo dopo mi raggiunse il lycan -sei davvero veloce- -e tu hai davvero un talento nel ribadire ciò che è ovvio- dissi giocosa -bene, quante rane hai visto?- chiesi -cosa? Ehm una su una roccia all'inizio, 2 vicino al fiume e... Altre due ai piedi dell'ultimo albero- disse pensieroso -quello sulla roccia era un rospo, non una rana, e ne hai dimenticata una sotto l'ultimo ramo dell'albero sopra il fiume- dissi tranquilla -e come facevo a vederla se era sotto un ramo?!- ribattè -era riflessa nell'acqua... comunque sei andato benino- -beh grazie- mi porse la mano ed io la presi alzandomi, il cielo era nuvoloso ed iniziava a piovere così tornammo subito a casa.

Diluvió per tutta la sera poi iniziarono i tuoni, erano molti ed io odiavo i tuoni, mi facevano paura e solitamente appena li sentivo reagivo come una bambina, mi agitavo subito moltissimo correndo nel letto di mio fratello, ma ora lui non era qui ed io portai le gambe al petto nascondendovi la testa mentre il mio cuore batteva come mai.

Ian

Menomale che eravamo tornati prima che iniziasse a piovere. Non volevo davvero fare la fine di un pulcino bagnato, però non mi dispiaceva addormentarmi con il suono della pioggia e cosí feci.

Non molto tempo dopo però il mio sonno si fece agitato, il mio lupo era irrequieto -che succede?- -è la nostra compagna, c'è qualcosa che non va-  Emily?! Subito mi alzai ed andai da lei, bussai una, due, tre volte... non rispondeva. Decisi allora di entrare comunque e la vidi rannicchiata con le gambe al petto che nascondeva la testa, sembrava terrorizzata ed il suo battito cardiaco era a mille, andai subito da lei -Emily, piccola che hai?- chiesi piano toccandole la spalla, lei sussultó e subito puntò i suoi occhioni verdi nei miei, mi strinse compulsivamente la canottiera stringendosi forte a me ed io l'abbracciai preoccupato, tremava e sembrava tremare di più ad ogni tuono che si sentiva.

Le accarezzai la schiena -piccola hai paura dei tuoni?- chiesi e lei annuì, io sospirai non sapendo che fare -vuoi che... resti con te?- lei mi guardò con gli occhioni ancora spalancati ed annuì con enfasi -sí, ti prego- disse in un sussurro ed io le feci un piccolo sorriso sdraiandomi sotto le lenzuola, lei si accoccoló tra le mie braccia ed io ci coprii entrambi con la coperta, mi faceva male vederla così ed ancora di più pensare che ciò accadeva ogni volta che pioveva così forte, sarei dovuto rimanere al suo fianco -scusa piccola, avrei dovuto proteggerti da tutto- sussurrai stringendola a me -non è colpa tua se ho paura- -lo so, ma io non ero con te- -ora ci sei- disse calmandosi un po' ed io feci un piccolo sorriso -si, e non ti lascerò mai più- dissi dandole un bacio in fronte e tenendola contro il mio petto.

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