Capitolo 17

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Doppio aggiornamento, solo perché vi adoro!❤😏


POV di Hayes.

Che voleva dire?

Andai verso il salotto della casa, nel grande divano beige al centro della stanza c'erano seduti i Jack, Madison, Giulia, Arianna, Matt e lei, la mia bellissima lei.

Taylor mi venne accanto, mettendo una mano dietro alla mia schiena come per consolarmi.

Ancora non avevo capito che che succedeva.

Matt alzò lo sguardo e mi vide, Jaz rimase a dir poco paralizzata.

Tutti si voltarono verso di me, ma che avevano?!

Sul volto di Matthew apparve un ghigno malizioso, si girò verso Jazmin e la baciò.

Dire che il mondo mi crollò addosso, era dire poco.

Sentivo gli occhi bruciarmi, tutto il resto era sparito, nella mia mente c'era solo l'immagine del loro bacio.

Ero talmente fuori di me che non mi accorsi nemmeno di star correndo verso la porta, dovevo andarmene.

-Hayes! Dove vai?!- era Nash.
-Nash, lasciami in pace!- corsi, corsi fino a voler vomitare. Ero arrivato in una parte della cittá che conoscevo a malapena, e non sembrava una bella zona.

Girava gente strana.

Trovai un "parco" se così si poteva chiamare, e iniziai a prendere a pugni un tronco d'albero.

Vedevo rosso dalla rabbia.

Possibile che mi avesse sostituito così facilmente? Possibile che io contassi così poco? Possibile che fossi stato così idiota da farmela scappare!

Continuai a prendere a pugni quel povero albero, come se fosse stato un sacco da box.

Sentivo le nocche bruciarmi, le vedevo sanguinare leggermente, ma poco importava.

Se non avessi smaltito la rabbia, sarei esploso e avrei fatto male a qualcuno.

Quindi lei amava lui.

Mi veniva da vomitare al solo pensiero.

Se quelle fan non avessero fatto quella domanda....

Tutti sanno che il mio punto debole è proprio questo, io ho paura di poter ferire gli altri, e, strano ma vero, avevo paura che quelle fan potessero insultare Jaz.

Se le avessero detto qualcosa, non avrei saputo che fare.

Eppure sembrava strano...tra tutte le domande che potevano farmi, proprio quella....

C'erano altre ragazze intorno a me, erano dell'organizzazione, ma loro non lo sapevano.

Quindi...perchè avevano chiesto proprio chi fosse Jaz?

Qualcosa non quadrava.

Smisi di prendere a pugni il povero albero, alcune persone strane mi guardavano in modo strano.

Era ancora presto, non volevo tornare a casa.

Quel "parco" strano in quella zona piena di malviventi mi dava un po' di tranquillitá.

Mi sedetti nella poca erbetta che c'era, le mani mi facevano molto male, niente in confronto al dolore che provavo dentro.

La scena del bacio si ripeteva nella mia mente, provava le stesse cose che avevo provato io baciandola? Per lei era la stessa cosa baciare me e Matt?

Probabilmente non ero stato nemmeno il suo primo bacio.

Anzi, sicuramente non lo ero stato.

Era così bella..

***

Stare seduto in un quadrato d'erba rinsecchita per tre ore non è normale.

Non può essere normale.

Erano passate tre ore da quando avevo visto quel bacio, da quando avevo preso a pugni l'albero.

E mi sentivo comunque uno schifo.

Non so con quale forza mi alzai, tutte quelle persone malviventi mi guardavano in modo strano.

Ma non m'importava.

Il mondo non m'importava in quel momento.

Riuscii a ritrovare la strada per tornare a casa, e quando entrai, mio fratello iniziò a rompere.

-Dov'eri, cretino!-
-Dovevo schiarirmi le idee-
-Idiota! Ti ho chiamato cinquante volte! Tutti ti abbiamo chiamato cinquanta volte!-
-Avevo il telefono spento.- dissi scrollando le spalle.
-Hass, non puoi fare così ogni volta che succede qualcosa tra te e Jaz, devi reagire!- disse alzando la voce.
-PRIMO!- urlai io.
-NON CHIAMARMI HASS! SECONDO! TE PUOI ESSERE TRISTE E NON MANGIARE PER GIORNI PERCHÈ HAI LASCIATO IL TUO AMORINO PER QUALCOSA CHE NON AVEVA MAI FATTO, MA IO NO?! VERO?!!? IO NON POSSO ESSERE DEPRESSO PERCHÈ LA RAGAZZA CHE AMO MI HA LASCIATO E ORA STA CON UN ALTRO!! LASCIAMI IN PACE, NASH!- il suo sguardò sembrò ferito.

Io ci vedevo rosso dalla rabbia.

Di nuovo.

Senza dire altro me ne andai in camera mia e mi buttai sul letto.

Strano eh? Un ragazzo che riceve ogni minuto migliaia di messaggi dalle sue fan che gli dicono di amarlo e che farebbero chissá cosa per una risposta, e questo ragazzo riesce a pensare solo a una ragazza.

Ma d'altronde, sono sempre stato strano.

L'immagine di quel bacio continuava a ripetersi nella mia mente, e non sapevo come fare per cancellarla.

In quel momento la rabbia era stata sostituita dalla tristezza.

Tristezza perchè sapevo che in fondo era tutta colpa mia.

Tristezza perchè quegli occhi, che in quel ristorante, sembravano così....vivi, in quel momento erano così confusi.

Tristezza perchè io continuavo ad amarla e a tenerci a lei.

Tristezza perchè iniziavo a pensare, che forse sarebbe stato meglio se lei non fosse mai venuta a Los Angeles.

Sarebbe stato meglio per entrambi.

Lei non avrebbe sofferto, e io nemmeno.

E poi mi sentivo vuoto.

Perchè lei aveva lasciato quel vuoto.

Andandosene aveva lasciato in me un vuoto enorme, un vuoto che solo lei poteva colmare.

Avevo bisogno della persona che mi faceva stare male.

Se poi qualcuno mi avesse mai detto che sarei stato cinque ore sul letto a fissare il soffitto e a deprimermi per una ragazza, non gli avrei mai creduto.

Eppure era così che stavo.

Forse avrei dovuto reagire come diceva Nash, forse avrei dovuto andare fino a casa sua, parlarle, dirle che la amavo, farle capire quanto mi dispiacesse, forse avrei dovuto chiamarla, forse avrei dovuto essere un ragazzo migliore.

Ma in quel momento, non riuscivo a muovermi.

O forse, non volevo.

-Nash, vattene.- bussava ormai da dieci minuti.
Ovviamente, aprì la porta, mai una volta che mi lasciasse da solo.
-Hayes.-
-Nash, perfavore.- dissi con occhi supplichevoli.
-Hayes, alscolta. Sii triste quanto vuoi, okay? Stai un giorno, una settimana, un mese così, stacci tutto il tempo che vuoi. Ma lascia che ti dica una cosa: lei fra due mesi e mezzo, se ne tornerá in Italia, e tu, tu ti pentirai di essere stato a compiangerti tutto il tempo. Se la ami, se la ami veramente, lotta per lei. Non far vincere il primo che te la porta via. Riprenditela.- disse.

Poi senza dire altro, se ne andò chiudendo la porta dietro di lui.

Lei se ne sarebbe andata in Italia di nuovo.

Se ne sarebbe andata via per sempre.

Via da me.

The American Boy - Hayes GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora