10. Chi la fa l'aspetti.

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Io e Sam siamo stati tutta la notte a perfezionare il nostro piano, da perfetti Compagni Criminali.
Per orgoglio, non sono nemmeno scesa la sera a cenare, io e Carissa non ci siamo per niente rivolte la parola.
Ora è mattina presto, ma sinceramente non ho proprio sonno.
Preferisco cazzeggiare con il telefono e aspettare che mia sorella vada a lavorare per poi sgranocchiare qualcosa e tornare in camera.
Sam oggi per farmi "compagnia" non è nemmeno andato a scuola...non so sinceramente che scusa abbia utilizzato, ma non penso abbia finto di andarci, non è proprio il tipo.
Mi sa che più tardi lo inviterò a casa, tanto non ho niente da fare.
Ma nel frattempo, apro i messaggi.
2 da Whatsapp.
Uno è di Elvis, come ormai immaginavo.
E un'altro è di qualcuno che non ho segnato in rubrica.
Guardando l'immagine del profilo mi rendo conto che è Brandon.
Mi sa che pure lui si era stancato di messaggiare su Facebook.
Non so come l'abbia ottenuto, ma almeno questa volta cerco di non farmi troppe domande.

Elvis K: Lo so che sono stato uno stronzo, ma per favore non trattarmi così, sono stato costretto. Tanto per te non sarà né la prima né l'ultima sospensione.

Certo che sto tizio sa molto bene come mostrarsi pentito alle persone eh.
Gli rispondo semplicemente di lasciarmi in pace.

Brandon B: Perfetto, ci vediamo lunedì pomeriggio a casa mia, la via te la invio fra poco.❤

A casa sua? Ma perché?

Carol H: Perché lì?

Brandon B: Hai altre opzioni? E comunque tranquilla, non ti mangio, ci sarà anche un'altra persona con noi.

Carol H: Chi?

Brandon B: È una sorpresa, lo scoprirai quel giorno.

Non so se fidarmi o meno, ma se ci sta qualcun'altro già sto più tranquilla. Dopo quello che mi ha detto Sam sul suo conto, non voglio diventare la sua ennesima conquista.
Ma può anche darsi che sia cambiato e che non abbia queste intenzioni con  me (?).
Non lo so, spero veramente non voglia solo usarmi, a parte tutto io mi ero un pochino affezionata a lui...
Ma anche se fosse, non soffrire di certo per un cretino se si dimostrasse appunto tale.
Ora però non pensiamoci più.
Dopo un po' finalmente sento la porta di casa chiudersi, cioè Carissa che si toglie dalle palle.
Scendo in punta di piedi le scale, dato il pavimento un po' freddo, prendo del succo di frutta al mango, due merendine a caso e riempio il mio pancino.
Sono tentata a farmi anche un panino, ma non vorrei esagerare.
Adesso sono quasi le 11, do la via di casa a Sam e arriva.
Non mi sono preparata per niente.
Sono struccata,capelli arruffati e ancora in pigiama.
Ma non mi interessa di apparire bella ai suoi occhi, quindi.
"Buongiorno principessa!" Esclama energico.
"Buongiorno." Dico roteando gli occhi al suono di quel nomignolo e, a causa di ciò, lui non riesce a trattenere una piccola risata divertita.
"Allora, hai portato tutto il materiale?" Domando.
"Certo, eccolo qui."
Mi mostra il suo cellulare e un registratore.
"Perfetto, è quasi tutto pronto."
"Ricordi cosa dire?"
"Ovvio, non sono rincoglionita."
"Okay, okay." Dice sorridendo e guardandomi.
"Da quando ci siamo conosciuti non ti si è proprio tolto il vizio di fissarmi, vero?"
"Probabile."
Piomba un silenzio assordante tra noi due, mischiato ad una leggera linea di imbarazzo. Che lui però rompe molto velocemente.
"Se vogliamo che fili tutto liscio, dovresti prepararti." Dice, ed effettivamente ha ragione.
"Va bene, vado. Vuoi rimanere qui in cucina tutto solo o salire su con me?"
"La seconda opzione dai."
Una volta in camera mia, Sam si siede sul letto e dopodiché preparo i vestiti da indossare.
Decido di mettermi oggi una maglia nera con un disegno strano sopra.
Dei pantaloncini abbastanza stretti neri
Le mie vans nere
E infine i miei soliti bracciali, orecchini e collane, che non tolgo quasi mai.
"Okay, adesso girati." Dico ferma a Sam.
"Perché?"
"Devo vestirmi."
"Ti basta se chiudo gli occhi?"
"No, o ti giri, o te ne vai."
"E va bene, e va bene, mi giro." Dice arrendendosi.
"Non sbirciare eh!"
Ma essendo che io sono più furba di lui, mi abbasso le maniche del pigiama, indosso la maglietta e sfilo il resto da sotto.
I pantaloni invece li metto e tolgo alla velocità della luce, non penso abbia avuto la possibilità di vedere nulla.
"Fatto!"
"Troppo veloce! Non sono riuscito nemmeno a dare un'occhiatina." Afferma scherzando e con tono quasi deluso.
"Scemo!" Dico dandogli un leggero schiaffo.
"Ae, come ti sei permessa!" Esclama ridendo.
Comincia a farmi il solletico.
E vi giuro, io ODIO il solletico.
E soprattutto, non lo soffro quasi mai.
Ma stavolta è diverso.
Comincio a ridere a crepapelle e poi mi butto sfinita sul letto, vicino a lui.
Piomba di nuovo quel cazzo di silenzio.
Stavolta non mi pare molto imbarazzante però.
"Dai...devo andare a truccarmi" Sussurro e faccio per alzarmi, ma lui mi prende il braccio.
"Non ne hai bisogno, sei bellissima anche senza." Dice, cercando di farmi nuovamente allungare.
"Non possiamo rimanere tutta la giornata a guardarci così." Dico sorridendo.
"Chi l'ha deciso?"
"E il "piano"? Signor Cooper pensavo fosse più professionale."
"Va bene scusa, hai ragione, vai a truccarti, ti aspetto qui." Afferma sorridendomi.
Una volta aver finito ciò, mi pettino semplicemente i capelli e rimaniamo a chiacchierare.
Quando decidiamo che è il momento di uscire dalla camera, per un motivo o per un'altro lo spingo e casca a terra, poi mi fa scivolare e cado a mia volta, ma su di lui.
Cominciamo a ridere come scemi, ma in quel momento la porta della camera si apre.
"Che sta succedendo qui?" Chiede Carissa.
Mi affretto ad alzarmi, nella posizione in cui ci troviamo è facile farsi strane idee.
Sam è visibilmente a disagio e imbarazzato.
"Nulla, stavo uscendo." Affermo fredda.
"Chi è questo ragazzo?"
"Sam Cooper, piacere di conoscerla." Dice sottovoce lui.
Mia sorella quasi lo ignora.
"Dove intendi andare?"
"Affari miei." Dico prendendo il telefono e uscendo, dandole una spallata.
Sam mi segue a testa bassa.
Usciamo di casa e andiamo in un vicolo cieco.
Ora scatta la prima parte del piano, contattare Kelly.
Fortunatamente trovare il suo numero non è stato molto difficile, è praticamente su tutti quanti i social network.
Le scrivo questo:

Carol H: Ehi Kelly, sono Carol, volevo parlarti di una cosa abbastanza importante e soprattutto scusarmi per lo schiaffo dell'altro giorno, incontriamoci al vicoletto vicino al parco adesso, scusami ancora.

Invio e in poco tempo visualizza.
Ecco la sua risposta:

Kelly M: Sapevo che prima o poi ti saresti resa conto del fatto che io sono migliore di te. Vengo soltanto per vederti inginocchiata ai miei occhi a chiedermi perdono, non per altro. Sto arrivando.

Perfetto.
Ora scatta la seconda fase, nascondere il materiale.
Questo lo farà Sam il più in fretta possibile, mentre io ripasso le battute.
Nasconde il registratore dietro ad un secchio e il telefono in una finestra, così oltre a registrare le sue parole, riprenderà la scena e lei non potrà negare più nulla.
Sam si nasconde tipo dietro a una porta e il tempo di girarmi mi ritrovo Kelly in faccia.
È il momento.
Adesso scatta la terza e ultima parte del piano, diciamo anche la decisiva.
È vestita, come al suo solito, super scollata.
Maglietta che lascia poco all'immaginazione, rosa, un po' trasparente.
Pantaloncini viola che mostrano metà chiappa.
Tacchi altissimi
E occhiali da sole rosa, nonostante l'estate sia finita da un pezzo.
Muove i suoi ricci rossi al vento e dice:
"Cosa volevi dirmi, Hest?"
Tiro un respiro profondo.
"Allora. Volevo semplicemente chiederti scusa per tutto, hai fatto bene a rompermi il cellulare, non avrei mai dovuto nemmeno rivolgere la parola a Brandon e hai anche fatto bene a prendere in giro quel coglione di Sam, è uno sfigato, ma me ne sono resa conto troppo tardi. Scusa se da quando ci siamo incontrate non accetto il tuo filo da torcere, è evidente che sei migliore di me."
Non so quanto possa essere stata convincente, ma pare aver abboccato.
"Chiedimi scusa in ginocchio."
Bah, ti pareva.
Faccio come dice.
"Sono contenta che finalmente hai capito come stanno le cose, Hest. Poi ammettilo anche tu, quel telefono faceva schifo, dovresti solo ringraziarmi ad avertelo rotto, ti avrebbero tutti quanti preso per culo in poco tempo. E poi quel giorno Sam era vestito di merda! Come hai fatto a difenderlo non lo so. Meno male che ci sono io che ho occhio per queste cose."
"Scusa anche se mostrerò tutto quello che hai detto alla preside e finalmente verrà dimostrata la mia innocenza, Kelly. Sei stata fregata."
Rimane un secondo a riflettere.
"COSA?!" Urla poi
"Non una stupidissima registrazione riuscirà a fermarmi!"
"Ma tesoro c'è anche il video. E poi Sam è testimone, ha visto tutto."
Si rende conto di essere evidentemente nei guai e scappa via a gambe levate.
Io e il mio Compagno Criminale battiamo il cinque e siamo pronti lunedì a mostrare tutto a scuola.

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