9.

67 4 2
                                    

La pioggia scendeva fitta per le strade di Londra, ma a Niall poco importava.
Era la terza volta che faceva il giro del suo isolato, perso nei suoi pensieri. A breve avrebbe incontrato Marta, avrebbero parlato di loro due, del loro rapporto. Niall non sapeva cosa fare, che cosa dirle. Era consapevole che l'affetto che provava nei confronti della giovane studentessa non era un semplice affetto, ma non era neanche sicuro di fare un passo avanti. È vero, si erano baciati, più di una volta, ma non era sicuro che Marta provasse i suoi stessi sentimenti e non era neanche sicuro di volerla veramente portare all'interno del suo mondo. Nel corso dei mesi aveva imparato che Marta era una ragazza veramente timida, che si fidava di pochissime persone e che solo chi la conosceva da un po' di tempo aveva avuto modo di vedere la vera lei. E questo lo spaventava. Sarebbe mai stata pronta ad essere catapultata in quel mondo? Dove si sarebbe trovata in poco tempo le sue stesse foto in rete? Forse no. Per Niall poche erano le soluzioni: lasciare il loro rapporto ad una semplice amicizia, fare un passo avanti e tenerla nascosta, fare un passo avanti e mostrarla al mondo come la sua fidanzata.
E mentre si dirigeva verso il vialetto di casa, capì cosa era giusto fare.

***

"Ecco qua, la mia ragazza."

"Marco!"

Marta non poteva crederci, non si sarebbe aspettata di vederlo lì, a casa dei nonni.
Per  chiunque non li conoscesse vedere quella scena, dove Marta era stata presa in braccio dal giovane ragazzo con la barba scura, avrebbe creduto che i due stessero insieme, ed invece erano solo semplici cugini. Cugini con un legame speciale. Nessuno dei due sapeva come si era creato, era successo con poco, qualche battuta, scherzo ed ecco che erano diventati inseparabili mostrando l'affetto reciproco con insulti scherzosi, baci, abbracci e carezze.

"Dio quanto mi sei mancata cucciola."

"Anche tu." Continuò la ragazza mentre si stringeva ancora di più fra le braccia del cugino.

"Ciao Bocciolo." Marta non poteva non si sarebbe aspettata di vedere il padre lì lo stesso giorno del suo arrivo, sapeva che si sarebbero incontrati la sera successiva. E senza neanche pensarci si allontanò dal cugino per andare ad abbracciare il padre. Era da tanto che non lo vedeva e le chiamate su FaceTime non sarebbero mai bastate a colmare quel piccolo senso di vuoto che provava tutti i giorni.

"Mi sei mancato."

"Anche tu.."

E così fra saluti e calorosi abbracci la famiglia Gunt si riuscì a riunire per le feste natalizie. Ma nessuno sapeva cosa sarebbe accaduto in quelle vacanze.

***
"Marta! Questa sera ci sbronziamo come se non ci fosse un domani!"

"Sì e poi Marco lo dici tu a mio padre?"

"No, se gli diciamo che visto che il locale è lontano da casa dormiamo in un hotel."

"E secondo te riesci a convincerlo?"

"Certo, zio non può dire di no al mio fascino."

"Va bene, allora vado a prepararmi."

Il clima di euforia si sentiva da tutti gli angoli di casa Gunt, dai più piccoli ai più grandi e Marta amava quel clima. La faceva star bene, la faceva sentire felice. E sapeva che quella sera sarebbe stata unica. Era una tradizione sua e di Marco: ogni volta che passavano del tempo insieme dovevano anche andare in discoteca. Non si sbronzavano mai, anche se partivano con quell'intento, arrivavano sempre ad essere allegri e a tornare a casa facendo svegliare i più grandi. Ma ciò che li divertiva di più era fingersi fidanzati, profondamente innamorati l'uno dell'altra così che Marta non avesse problemi con ragazzi che avevano alzato un po' troppo il gomito.

Il locale era pieno di gente e Marta e Marco camminavano senza lasciarsi la mano. Muoversi fra i corpi sudati che strisciavano contro di loro sembrava un'impresa ardua ma ai due cugini poco importava. Tutto quello gli piaceva, la confusione, la gente che balla senza preoccuparsi di apparire stupida, i drink conosciuti e i nuovi da provare sotto consiglio dei barman. A loro piaceva tutto questo.

"Cause we young, and wild, and free."

La musica remixata al beats risuonava tra le casse mentre i due cugini con un drink in mano si spostavano dal bancone alla pista ridendo e scherzando.

"Mi piace questo locale!" Urlò Marco a Marta per farsi sentire oltre la musica, la ragazza intanto fece un lieve sorriso mentre beveva il suo ultimo sorso di mojto.

"Anche a me." Disse poi lei, prendendo il bicchiere vuoto di Marco e appoggiandoli sul vassoio di un cameriere che stava passando in quel momento.
"Ed ora Marco, balliamo! Non siamo venuti qui per niente."
I due cugini si inoltrarono ancora di più fra la folla in mezzo alla pista da ballo, la commerciale era la pista più piena, era quella in cui passavano tutte le hit delle radio internazionali, quelle per cui non riuscivi, dopo averle sentito una volta, a togliertele dalla testa.
Marta ballava con disinvoltura, quel vestitino di pizzo nero le fasciava perfettamente il corpo, lasciandole la possibilità di ballare senza aver timore che occhi di persone fin troppo curiose  potessero darle fastidio. Marco era davanti a lei, ogni tanto le sorrideva mentre si avvicinava con il proprio corpo a quello della cugina più piccola come per proteggerla da quegli occhi troppo indiscreti.
L'aveva visto, in lontananza aveva visto Niall e sapeva che anche lui aveva visto loro due, o meglio lei. Gli occhi del cantante non si erano staccati dal corpo di Marta da quando l'aveva intravista al bancone mentre aspettava il suo drink, l'aveva seguita con lo sguardo in ogni suo movimento, da quando parlava con Marco fino a quel momento, dove i due ragazzi si stavano godendo la musica nel mezzo della pista.
Marco era a conoscenza di tutto, di ogni singola cosa, dei messaggi, del pranzo insieme, del bagno a Dante e perfino dei baci. Era stata Marta a raccontarglielo , quando un pomeriggio lui l'aveva trovata nella mansarda della casa dei nonni, raggomitolata in un angolo mentre fissava il vuoto immersa nei suoi pensieri. 
Pensare al volto in panico della cugina per l'imminente incontro e ad una mossa falsa di Niall fece, come d'istinto avvicinare il corpo di Marco alla più piccola come per far capire al cantante che lei era sua.
Niall d'altra parte cercava di capire chi fosse lui, e quel movimento fatto dal ragazzo "sconosciuto" vicino a Marta, gli fece intendere che fra loro non c'era solo una semplice amicizia. Vide la ragazza sorridere e questo gli provocò un piccolo colpo al cuore, sapeva, o meglio aveva capito qualcosa, ma ammetterlo faceva veramente male e non voleva saperne di ritornare indietro sulla sua decisione.

"Smettila di fissarla, il suo ragazzo se ne è accorto e non mi sembra molto contento." Urlò Liam nelle orecchie del cantante per farsi sentire sopra la confusione. Aveva seguito lo sguardo di Niall e quando riconoscendo chi fosse l'oggetto della sua osservazione così acuta aveva capito tutto.

"Non mi importa. E poi, io non sto guardando solo lei." Rispose con nonchalance  il biondo mentre beveva il suo ultimo sorso.

"Okay, ma goditi la serata amico e non pensare va bene?"

"Certo bro".

Intanto dalla pista i cugini si erano spostati ancora una volta verso il bancone per ordinare un'altro drink.

"Qualcuno qui sta attirando attenzione." Disse Marta ridacchiando mentre osservava due ragazze poco più grandi di lei che stavano sorridendo al cugino.

"L'ho notato." Ridacchiò Marco nel momento esatto in cui Marta gli dava dell'egocentrico.

"Ma sono qui con te e mi voglio godere la serata con te." Continuò.

"Allora facciamolo." Ridacchiò Marta.

"Walking in the wind."  NJH.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora