18.

52 2 0
                                    




"Continua così forza Marta."

"Continua un corno fa malissimo Doc"

"Lo so, ma se continuiamo così nel giro di qualche settimana puoi togliere il tutore e tornare a camminare come se niente fosse."

"Lo spero".

Per Marta infatti, quel periodo non era  una passeggiata. Aveva dovuto convivere con il gesso per poi iniziare la fisioterapia che non era per niente semplice, in più aveva voluto intensificare gli incontri con Alexander Smith, il fisioterapista che lei chiama Doc, per tornare al più presto a camminare anche senza l'uso delle stampelle. Era stanca di dipendere da qualcuno. Amava essere autonoma e quella limitazione le dava sui nervi.
Aveva infatti, a Londra, tentato di riprendere tutte le attività che aveva lasciato in sospeso a Dublino. Aveva iniziato le lezioni universitarie al campus di Londra, e stava cercando di mettersi al pari con le lezioni perse.
Ambientarsi ancora una volta per lei non era semplicissimo, ma almeno poteva contare sull'aiuto dei suoi nonni che con molta pazienza le stavano affianco anche nei momenti di sconforto. Capitava che Marta avesse dei momenti talmente no, che si rinchiudeva in camera sua senza far entrare nessuno, neanche il suo cane Dante, che passava la giornata a vegliare davanti alla porta della padrona senza muoversi.

"Distendi la gamba Marta."

"Così va bene Doc?"

"Perfetto, cerca di tenerla in questa posizione per circa trenta secondi."

In quel momento infatti, Marta e Doc, si trovavano nella palestra vicino casa dei nonni per la fisioterapia, era un incontro regolare che aveva fatto crescere un'amicizia fra i due giovani. Fortunatamente il Dottore Alexander Smith, non era anziano, era un giovane ragazzo di dieci anni in più di Marta che la aiutava nel suo percorso. Alla ragazza andava più che bene Doc, sempre meglio di un vecchio medico scorbutico. Durante le loro sessioni infatti, non mancava qualche chiacchiera con la musica della palestra in sottofondo.

"Tolto il tutore posso tornare a fare tutto?"

"Certo, tutto quello che facevi, ovvio magari non iniziare con cose pesantissime, ma puoi tornare a fare tutto quello che facevi. "

"Lo spero.. Magari ne riparliamo quando torno a camminare in modo normale che dici?"

"Certamente, ora cambia gamba e fai la stessa cosa con la sinistra.
Ma Marta, non scomparire una volta tolto il tutore, lo so che vuoi tornare alla tua quotidianità, ma alcune volte dovremmo vederci per i massaggi visto che.."

"Sì lo so, visto che il mio muscolo è stato troppo tempo a riposo e devo tipo "riattivarlo", insomma fare quelle cose che dite voi fisioterapisti."

"Esatto, per fare quelle cose che diciamo noi fisioterapisti e poi mi servi come arbitro" Disse il medico allungando le braccia verso la ragazza che era a terra per aiutarla nello streacing.

"Ah, per questo Doc, hai accettato di vederci più spesso? Solo perché ti serve un arbitro?" Ridacchiò la giovane.

"Esatto, poi se questo arbitro mi deve fare un favore e non lo pago ancora meglio. E poi c'è sei italiana! Voi italiani amate il calcio, quindi è una combo perfetta." Disse il medico con ironia.

"Guarda che non mi sarei fatta pagare a prescindere, io amo fare l'arbitro." Affermò Marta sorridendo.

Era successo infatti che durante i loro incontri di fisioterapia, parlando avevano iniziato a conoscersi ed era emerso che Marta, influenzata forse dalla grande presenza maschile nella sua famiglia era appassionata di calcio. Difatti, durante il periodo del liceo aveva seguito un corso da arbitro che l'aveva poi portata a giocare durante alcune partite dei suoi amici. Una cosa insolita per una ragazza,di cui lei ne andava tremendamente orgogliosa.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 03, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

"Walking in the wind."  NJH.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora