16.

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"Niall? Niall? Sveglia siamo arrivati."

Erano appena atterrati all'aeroporto di Londra, quando il capitano aveva dato il permesso ai passeggeri di scendere dal jet. Mark era l'unico dei presenti ad essere rimasto sveglio per tutto il volo, quindi, era toccato a lui il compito di svegliare il cantante e la sua fidanzata.
Niall infatti, dopo essersi seduto al fianco di Marta, si era lasciato cullare dal suono del motore dell'aereo ed era crollato in un sonno profondo così come aveva fatto Marta.

"Mh?."

"Siamo arrivati ragazzo." Ridisse la guardia al cantante.

"Sì? Okay, adesso scendiamo."

E mentre il portellone veniva aperto e Mark raccattava le sue cose in giro, Niall si rivolse verso Marta, che si stava stropicciando gli occhi disorientata.

"Hei babe, siamo arrivati." Le disse dolcemente.

Troppo stanca per rispondere la ragazza annui, e, dopo essersi spinta con le braccia verso il ragazzo per dargli un piccolo bacio sulle labbra, si accoccolò al suo petto aspettando che la aiutasse come aveva fatto a Dublino. Niall ormai sveglio ridacchiò, e dopo aver fatto leva sulle gambe, ed essersi assicurato che Marta fosse ben stretta a lui, si diresse fuori dal jet.
A terra gli stavano aspettando due auto: una per Niall, Dante e Marta, l'altra per Mark; le auto gli avrebbero portati nelle loro rispettive case, solo che Marta sarebbe stata da Niall come concordato il pomeriggio prima di partire.
Infatti, visto che l'aereo sarebbe atterrato tardi a Londra, Niall, aveva convinto Marta a restare per il giorno seguente a casa sua, costringendo la ragazza a fare un patto segreto con la nonna Camilla, che si era resa più che disponibile a coprire le spalle alla nipotina come faceva quando era piccola.
Quindi Marta sarebbe andata da Niall, e sarebbe andata dalla nonna solo quando entrambi i ragazzi avessero recuperato il sonno perso, il giorno seguente.

"Ci vediamo fra qualche giorno ragazzo." Disse Mark dopo aver recuperato la sua valigia ed averla riposta nel bagagliaio dell'auto.

"Certo Mark, e grazie. Se ho bisogno ti chiamo."

Il cantante sorrise e dopo aver preso la sua valigia, e quella di Marta si diresse verso la sua auto. La ragazza, che aveva chiesto a Niall di lasciarle sgranchire un po' le gambe, lo seguiva lentamente con Dante alla sua destra pronto per salire.

"Bello, vieni che andiamo a casa." Disse Niall rivolgendosi al cane. Dante, sentitosi chiamare si rivolse al cantante solo dopo aver aspettato che Marta gli desse il suo consenso, si avvicinò al bagagliaio dell'auto e con un piccolo slancio salì. Marta intanto, salita anche lei in auto, stava aspettando Niall, a cui si accoccolò dopo avergli dato il tempo di salire e legarsi la cintura.

"Babe, non ti facevo così affettuosa." Disse il cantante lasciando un bacio sulla testa della ragazza.

"È perché sono stanca, fa freddo e mi sei mancato." Rispose la giovane affondando di più il volto nel petto del ragazzo.

"Anche tu mi sei mancata."

Il viaggio in macchina non fu molto lungo, quando i due ragazzi stavano per essere sopraffatti dal sonno però, Dante iniziò a guaire dal bagagliaio e ad essere irrequieto.

"Oi Dante che c'è?" Chiese Marta con gli occhi assonnati.
Dante, dal canto suo la guardò per poi riprendere a guaire. La ragazza dopo aver osservato i suoi movimenti capì cosa stava succedendo al suo cucciolo. Si alzò dal petto di Niall ed iniziò a frugare nello zaino alla ricerca della scatola di biscotti che portava sempre con se, con l'intento di farlo calmare.

"Cosa ha fatto?" Chiese Niall guardando la padrona allungarsi dietro ai sedili per dare qualche biscotto al cane e fargli qualche carezza.

"Ha bisogno di correre, è stato troppo tempo fermo. E poi, è come un bambino, ha voglia di attenzioni."

Il giovane cantante ridacchiò e, al richiamo dell'autista tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il telecomando per aprire il cancello della sua abitazione.

"Dai, ora che siamo arrivati, poi lasciarlo in giardino a correre un po', quando ha fatto lo facciamo rientrare per dormire." Disse il ragazzo mentre scendevano dall'auto.

"Grazie Nì, ma per quanto vorrei è meglio se questa notte dorme fuori. Vicino alla porta. È abituato ad ispezionare i posti nuovi e non vorrei  che questa notte, o meglio mattina, faccia qualche danno mentre noi dormiamo."

"Va bene babe, vieni che andiamo a casa."

Dante si era già disperso nel giardino del cantante, quando i due giovani ragazzi erano entrati in casa e l'autista aveva lasciato tutti i loro bagagli sull'uscio della porta. Niall gli stava già portando nella sua camera da letto quando Marta lo fermò chiedendogli di aprire la sua valigia.

"Sicura che non trovo qualche tua mutandina di Victoria's Secret?" Disse il ragazzo appoggiando la valigia della fidanzata a terra e iniziandola ad aprire. La giovane in tutta risposta diede, ridacchiando, un piccolo colpo alla schiena di Niall con la stampella mormorando uno "stupido."

"Dovrebbe esserci una borsa verde, ci sono delle cose di Dante, potresti prendere la sua coperta blu e il suo peluche di sdentato?"

"Certo, dove lo metto mammina?" Disse il giovane continuando a prenderla in giro.

"Fuori alla porta così non fa qualche danno nel tuo giardino ed io non mi sentirò in colpa, cantante dei miei stivali."

"Come mi hai chiamato scusa?" Disse Niall fingendosi indignato dopo aver lasciato vicino allo zerbino le cose di Dante.

"Cantante dei miei stivali, cos'è ti ho ferito nell'orgoglio?"  Ridacchiò la ragazza.

Sembrava che entrambi avessero recuperato tutta la stanchezza del viaggio e dei giorni precedenti.

"Assolutamente." Disse il cantante avvicinandosi alla giovane. "Ma questa persona." continuò Niall indicandosi, "ti ha fatto mandare in tilt il sistema nervoso."

"Narcisista." Risposte la ragazza appoggiandosi alla parete dietro di lei.

Entrambi si trovavano, all'ingresso della casa del cantante. Casa, che Marta aveva visto prima che si separasse da Niall, durante le vacanze natalizie.

"Mh mh, hai proprio ragione." Disse il ragazzo avvicinandosi alla giovane.
"Ma darmi del narcisista, non nasconde il fatto che ti si siano arrossate le guance."
Continuò accarezzando dolcemente il volto della giovane e perdendosi nei suoi occhi scuri.

La ragazza sentiva lentamente le guance riscaldandosi e rilasciò un sospiro non appena Niall iniziò a darle dei focosi baci sul collo.

Seppur cercasse di tenerlo nascosto, Niall le era mancato anche fisicamente e forse, il sentirsi di nuovo, legata a qualcuno, la rendeva vulnerabile e allo stesso tempo vogliosa di un contatto fisico.

"Niall.." disse la giovane tra un sospiro e l'altro, dopo aver spostato la testa verso destra, permettendo al cantante di avere libero accesso al suo collo. "Niall ti prego, baciami." Continuò la ragazza, ed il cantante non se lo fece ripetere un'altra volta. E, lasciato stare il collo della giovane, dove probabilmente il giorno seguente si sarebbe formato un livido, le diede un bacio, uno di quelli passionali, che portò l'unione delle lingue dei due giovani innamorati.

Avevano entrambi il fiato corto e gli occhi ancora chiusi quando si allontanarono l'uno dall'altra. Quando si guardarono negli occhi, poterono capire il bisogno e l'eccitazione presente nei loro corpi.
Fu Marta a spingersi di nuovo fra le braccia di Niall che non rifiutò il suo gesto, dandole un'ulteriore bacio.
Fece leva sulle sue gambe, e assicuratosi che Marta fosse stretta al suo corpo la portò al piano superiore dirigendosi nella sua camera.
Complimentandosi mentalmente per il fatto di aver chiamato la governante ed aver fatto pulire la casa affinché non la trovassero sporca.

In camera, appoggiò dolcemente la ragazza sul letto, aveva un disperato bisogno di lei, ma non voleva né pressarla, né farla affaticare troppo, dopotutto, era tornata da poco dall' ospedale. Ma tutti i suoi timori caddero nel momento in cui, Marta, gli sussurrò prima di baciarlo un'altra volta "ti voglio Nì."
E il giovane non se lo fece ripetere di nuovo, dopo averla baciata la strinse a se, e cercando di farle capire quanto per lui, Marta fosse importante, la fece sua.

"Walking in the wind."  NJH.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora