«Strange sensations»

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"Perché non possiamo?!" Sbraitava Adeline in preda ad una crisi nervosa.
Le sembrava tutto così ingiusto, tutto così sbagliato.
Un giorno prima la felicità colmava le sue membra, il giorno dopo sembrò quasi che il mondo le fosse caduto addosso.
"Adeline, sono le nuove leggi..." Disse Sophie, anch'ella un pó stupita dalla nuova costituzione.
"Hanno ripristinato le due fazioni a scuola, male e bene per 'garantire maggiore ordine' e hanno aggiunto tre anni in più al normale.." Lesse nel foglio intanto Anita.
"Per garantire stupidità magari! E poi..mi sarei dovuta sposare accidenti! E invece.." Gli occhi di Adeline sembravano ardere più di prima, il suo animo infuocato si era come svegliato dopo tanto tempo, da quando la Grande Guerra era terminata.
"Dobbiamo tornare a scuola tra una settimana esatta.." Concluse Anita dopo un'attenta occhiata al foglio.
Adeline non riusciva proprio a crederci, il suo matrimonio sarebbe saltato e sarebbe dovuta tornare in accademia sotto le vesti di una Mai, di nuovo, anche dopo la Guerra.
Fece un cenno alle amiche e con un gesto della bacchetta si volatilizzò nel nulla, sparendo in una nube di fumo nero.

Intanto, Tedros..a pugni stretti dalla rabbia stava leggendo lo stesso foglio che avevano ricevuto qualche ora prima le ragazze.
"Calmati, scommetto che tutti quelli del nostro anno avranno avuto la stessa reazione" una voce femminile, che riconobbe istantaneamente, si levò improvvisamente rompendo il silenzio.
"Non posso davvero credere abbiano fatto ciò!" Alzò la voce il ragazzo.
"Il matrimonio..." Disse abbassando il tono della voce, facendo notare della tristezza nella sua voce soffocata dalla rabbia.
"A quanto vedo il matrimonio dovrà aspettare" si avvicinò a lui abbassando lo sguardo la ragazza.
Lui la baciò dolcemente e poi si voltò con fare regale, dirigendosi verso il grande portone del palazzo.
"Dove stai andando?" Chiese la ragazza, insospettita.
"A chiedere informazioni, ci vediamo più tardi" sorrise mascherando la rabbia il principe.
Adeline sospirò e agitando la bacchetta scomparve nuovamente.
Quando rientrò nella dimora, che appena tre anni prima aveva lasciato per andare in accademia, si accorse di un particolare che prima non le era saltato all'occhio.
Un'ulteriore lettera posata sul tavolino della stanza da pranzo.
Si guardò attorno, in cerca di una qualsiasi altra presenza in quella casa, ma non trovò nient'altro che la desolazione del silenzio.
Ricordava come soltanto qualche mese prima aveva varcato, pensando che fosse l'ultima volta, i cancelli di quella scuola, ricordava come aveva lasciato quel posto appena tre anni prima, come aveva lasciato tutto quando per seguire il suo futuro.
Si rassegnò al fatto che doveva obbligatoriamente tornare in accademia e provò a consolarsi pensando che almeno avrebbe imparato di più e sarebbe cresciuta, insieme a Tedros e alle sue amiche.
Cercava un briciolo di speranza, un barlume di luce in tutto quel buio che sembrava quasi accecante.
Poi tornò alla realtà, pensando alla misteriosa lettera.
Prima di aprirla osservò per bene la superficie: sembrava di un bianco ormai spento, quasi consumato dal tempo, non vi era nessun mittente, nessuna scrittura che le facesse capire da dove la lettera provenisse; quando l'aprì e lesse il contenuto la prima emozione che provò fu lo stupore, perché le parole che conteneva non avevano un minimo di senso, almeno per lei.
"Sei pronta?"
Per cosa? Era questa la domanda che echeggiava nella sua testa.
Cosa la aspettava? Tentava di capire un qualsiasi senso in quella frase, un qualsiasi riferimento, ma nulla, non trovava alcuna spiegazione logica.
In quel momento l'unica alternativa era raggiungere le amiche e parlarne.

Quando raggiunse le due, a casa di Sophie, dove prima si erano riunite, mostrò senza esitazione la lettera alle ragazze.
"Anche io ne ho ricevuta una" disse Anita.
"E anch'io" concluse Sophie, mostrando la sua ad Adeline.
Cosa voleva dire? Anche gli altri ragazzi del suo anno avevano ricevuto la lettera?
Per scoprirlo bastava parlare con Tedros e Chaddick.
Ma decise di aspettare qualche oretta, ricordando che Tedros era uscito per chiedere informazioni riguardo la lettera precedentemente ricevuta.
Qualcosa non andava, e un brutto presentimento insospettiva Adeline.
La stava invadendo la stessa sensazione che aveva avvertito prima della Grande Guerra.

CIAOO💋
SCUSATE LA PICCOLEZZA DI QUESTO CAPITOLO, SERVE SOLO DA INTRODUZIONE!
BENTORNATE A TUTTE QUELLE CHE ASPETTAVANO QUESTO SEQUEL...SPERO POSSA PIACERVI❤️

~Laila.

~Il principe e la strega:2 RITORNO IN ACCADEMIA~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora