«Unknown»

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Tutti si voltarono verso la grande porta in legno, ma non videro nessuno.
"Sarà stato qualche banalissimo scherzetto!" Disse con tono agitato l'insegnante.
I Mai abbassarono le bacchette, e ripresero la lezione normalmente.
"Stavo dicendo, questo incantesimo viene usato solamente in caso di emergenza...richiede molta energia, e quindi non è assolutamente consigliabile usarlo durante un duello quando si è ancora nel pieno delle forze" diceva la donna.
"Il movimento é molto semplice, basta soltanto innalzare la bacchetta verso l'avversario e ruotarla, pronunciando 'Morsus malum', ecco così!" Continuò l'insegnate, una luce grigiastra si slanciò a forma di croce dalla sua bacchetta, colpendo un topo..che cominciò a dimenarsi senza tregua.
"Avanti provate sui vostri topi" disse poi.
"Morsus malum!" Dissero in coro gli studenti.
Molti incantesimi non riuscirono subito, e la donna sembrò non stupirsene, piuttosto rimase impressionata quando vide il topo di Adeline contorcersi più del suo, come se avesse messo più male.
Purtroppo ciò durò circa due secondi perché Adeline non riconosceva alcuna colpa in quell'animale e non aveva senso torturarlo in questo modo così truce.
"Perché ti sei fermata?" Chiese la donna, molto calma, sembrava molto serena e felice da ciò che aveva appena deciso la strega.
"Siamo cattivi quando utilizziamo il male per vendicarci, ma siamo bestie quando utilizziamo il male su qualcosa e qualcuno che non ha fatto nulla, o ha avuto semplicemente la sfortuna di nascere così, proprio come questo tipo" disse Adeline posando la bacchetta.
"Ma io sono cattiva e quindi non ha senso continuare a torturare questo insulso animale" disse in fine.
La donna sorrise calorosamente ascoltando le parole di Adeline.
Alla fine della lezione, quando il suono della campana annunciò la fine delle prime due ore, il gruppo si stava complimentando con Adeline, la quale fu richiamata dall'insegnate.
"Chiudi la porta per piacere" disse lei.
Adeline annuì e poi scostò la porta facendo segno agli amici di aspettarla.
"Hai dimostrato molto oggi, sono questi i valori che vanno veramente appresi" disse la donna.
"Però volevo dirti una cosa che sicuramente prima non avrai preso in considerazione" continuò.
"A volte il male può essere utilizzato per fare qualcosa di buono" sorrise.
"Noi non potremo mai fare qualcosa di buono, non é un caso se quell'uccellaccio ci ha richiusi qui" disse Adeline.
"Non si può scegliere chi essere, ma si può scegliere che strada intraprendere" disse infine la donna, scomparendo nel nulla.
Adeline uscì dall'aula pensierosa.
Cosa voleva dire? Era sempre più preoccupata e confusa.
"Sapete cosa ci fa una gallina su un coniglio?" Chiese ridendo Hort.
"Hort! Ti prego! Non lo dire..!" Implorò Harley, portando le mani sul viso.
"Le uova di Pasqua!" Tutti i ragazzi risero, mentre le ragazze sbuffarono.
"Ehi ma...dove siamo? Non conosco questo lato della scuola" disse Harley.
Adeline era così immersa nei suoi pensieri da non accorgersi che avevano camminato per un bel po' senza una meta precisa.
"Non ci sono mai stata" disse Sophie.
Per Adeline invece osservando quel posto, notò qualcosa di estremamente familiare, ma in quel momento la sua mente era come offuscata.
"Ma perché qui non c'è né un mobile ne un lampadario decente?" Disse facendo una smorfia di disgusto Harley.
Osservarono le illuminazioni, erano torce estremamente vecchie, fin troppo.
Certo, a scuola vi erano quei corridoi leggermente più antichi rispetto ad altri tanto da aver ancora le torce, ma queste erano eccessivamente antiche.
Fu sconvolgente poi notare che lì non vi era alcuna presenza, né studentesca ne degli insegnanti.
Continuarono a camminare per trovare un'uscita, ma niente, tutto sembrava ripetersi.
Adeline memorizzò per bene uno dei segni presenti su una torcia, poi continuarono il loro percorso.
Ciò che fece rimanere a bocca aperta Adeline fu scoprire che nonostante andassero sempre dritto quella torcia segnata si ripeteva infinite volte, e quindi era difficile pensarlo ma stavano girando in tondo.
"Quella torcia l'abbiamo già passata tre volte" disse Adeline.
"Che diavolo sta succedendo?" Chiese Harley, che si strinse al braccio di Robert.
Adeline si avvicinò al muro e poi ricollegò: era il muro che aveva visto qualche giorno prima nelle sue visioni.
Lo sfiorò con un dito, notando che esse non erano pietre, ma bensì sembravano formate da una sostanza liquida.
Poi capì.
"È un incantesimo!" Disse Adeline, imboccando la bacchetta.
"Significa che.." Stava per dire Robert.
"Che resteremo qui fino a quando non lo annulliamo" completò Adeline.

~Il principe e la strega:2 RITORNO IN ACCADEMIA~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora