«Adventure of a lifetime»

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La mattina successiva, un fresco vento invernale aveva già portato ancora più malinconia nella scuola del male.
Adeline sedeva come al solito sulla sponda del suo fossato, lasciando che quella corrente la accarezzasse dolcemente, quasi come un richiamo.
Era molto presto, pochi studenti a quell'orario sarebbero stati svegli e quindi lei poteva godersi questi attimi di pace.
Qualcosa di molto curioso le saltò all'occhio, era un foglietto, incastrato tra una spina e all'altra delle piante ormai morte.

"Prima di svelare il futuro, devi osservare bene il passato, e vivere l'avventura di una vita"

Adeline sospirò sonoramente, poi guardò il cielo nero che solcava la scuola del male.
In un qualche modo aveva capito ciò che il bigliettino voleva dire.
C'era qualcosa che le mancava, e quel qualcosa era sicuramente in un tempo assai lontano: aveva poco da ricordare, perché non voleva ricordare e c'era qualcosa che lei nascondeva a se stessa.

"Helena, dov'è Adeline?" Chiese la donna, era davvero meravigliosa.
Helena indicò la finestra, mostrando una bambina che stava parlando, parlando da sola.
"Adeline? Con chi stai parlando?" Chiese la donna, che rispondeva al nome di Cassandra.
"Sto parlando con il mio amico Decatrop! Il Signor Decatrop! Dice che un giorno ci aiuterà tutti ma non capisco di cosa parla mamma!" Gridò la bambina.
"Vieni in casa! Ora!" Si agitò Cassandra cominciando a sudare freddo, poi il giorno dopò qualcosa portò via la madre alle figlie.

Prendeva grandi sorsate d'aria, sembrava avere avuto un'altra delle sue visioni, ma più che una visione, era un ricordo, un ricordo che aveva deciso di rimuovere, la morte della madre era qualcosa che l'aveva segnata profondamente, perché con la sua morte la felicità dei suoi anni era stata portata via insieme al genitore.
Chi è Decatrop in realta?
A quanto pare, era meglio ricordare, anche se spesso i ricordi riaprono ferite che era meglio lasciar stare.
Dunque lei aveva già conosciuto quest'uomo, che da qualche tempo era salito al regime del mondo, quell'uomo che aveva dettato le leggi e che li aveva rinchiusi li dentro, proprio per farli cadere uno a uno...o forse era un'altro lo scopo, ma quello non era il momento di pensarci.
Doveva ricordare.

"Adeline chi è Decatrop?" Chiese Helena alla bambina.
Sedevano sul prato, tranquillamente, le due sorelle.
"Adeline?" Ripeteva la ragazza.
Ma lei non ascoltava, era come persa nel nulla, stava pensando a qualcosa, elaborando qualcosa.
"Decatrop dice che tornerà" riuscì solo a dire la bambina."

I tuoni la svegliarono dal suo stato di trans momentanea, stava per avvicinarsi un grosso temporale.
In quel momento, pose il suo sguardo sul castello bianco di Tedros.
Doveva fare proprio schifo essere nato principe, o ancor peggio...una principessa tutto tulle e vomito di unicorno.
Poi tornò al castello nero, dove si, quella era casa.
Nessuno vagava per i corridoi quella mattina, nemmeno uno dei fantasmi che abitava il palazzo.
Quando entrò nella sua stanza, Anita era ancora avvolta tra le coperte nere, mentre Sophie, giocava con un boo-balau (arnese magico, simile ad piccolo tamburello, in grado di creare immagini nel vuoto).
"Sophie?" La richiamò la ragazza.
La ragazza si voltò verso l'amica.
"Cosa le prende?" Chiese Adeline.
"Ancora per la solita storia.." Disse calma la ragazza, come se la cosa non la toccasse minimamente.
Adeline capì immediatamente di cosa si trattasse, ma non voleva peggiorare ancora di più la situazione.
Un tuono interruppe il silenzio che si era venuto a creare nella stanza.
Poi il bussare alla porta fece voltare le ragazze.
"Comunicazione N.146!" Era un lupo sicuramente, aveva appena lasciato un biglietto in carta macchiata e sgualcita davanti la porta della stanza.
Adeline guardò ancora una volta le amiche, che intanto avevano cominciato a lanciarsi sguardi colmi d'odio..quella situazione era diventata insostenibile!
"Okay, vado io" sospirò Adeline.
Preso il biglietto, lo lesse ad alta voce.
Le lezioni sarebbero state sospese, era stata convocata un'assemblea tra gli insegnanti, e un brutto presentimento pervase la mente e l'animo di Adeline.
"Potete smetterla?" Si stava agitando la bionda, strinse le mani in due pugni e un ghigno di fastidio comparve sul suo volto, dove gli occhi ormai quasi Bordeaux spiccavano.
"È colpa sua!" Finalmente parlò Anita, puntando il dito contro Sophie.
"Ha scelto me!" Urlò quest'ultima.
Poi un'idea balenò nella testa di Adeline, un'idea un poco rischiosa, ma fattibile!
"Anita...ti devo far conoscere qualcuno!" Disse improvvisamente Adeline, sorridendo.
"Ma quanto sei strana?" Rise Sophie.
Alla porta qualcuno bussò.

~Il principe e la strega:2 RITORNO IN ACCADEMIA~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora