«How is it possible?»

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"Ci vediamo dentro allora!" Disse Anita, alzando la mano per fare un cenno di saluto alle altre due ragazze.
Adeline e Sophie avevano deciso di fare prima una passeggiata in 'giardino'.
Più che giardino era una valle desolata e completamente spoglia di ogni forma di allegria e spensieratezza.
Sophie stava parlando di qualcosa di cui Adeline non ne era minimamente a conoscenza, e non stava ascoltando una parola di ciò che l'amica le stesse dicendo: c'era qualcosa che occupava la sua mente.
Sapeva che c'era qualcosa che stava dimenticando, qualcosa di estremamente importante...ma non ricordava davvero cosa.
"Ad! Mi stai ascoltando?!" Sophie strattonò l'amica, che non rispondeva alle sue domande da cinque minuti circa.
"C'é qualcosa che non quadra" disse subito Adeline.
"Che stai dicendo?" Chiese Sophie.
"Manca qualcosa Sophie, stiamo scordando una cosa molto importante!" Disse Adeline.
Sophie si interrogò per un attimo, e intanto le ragazze non si accorsero che la risposta a quella domanda era appena arrivata, planando sulla secca valle della Scuola Del Male.

L'aria di festa che si era venuta a creare era davvero magnifica.
Alcuni Sempre ballavano attorno ai loro tavoli, altri bevevano e mangiavano insieme, scherzando tra loro.
L'atmosfera era completamente diversa rispetto a quella che regnava nella scuola del male.
C'era però da considerare che le situazioni erano ben diverse.
"Domani a prima ora abbiamo scherma?" Chiese Tristan ai due amici, sorseggiando una strana bevanda arancione.
"A quanto pare si" rispose Chaddick.
"Avete avuto notizie dalla scuola del male?" Continuò, la sua storia con Sophie stava andando avanti.
Tedros sospirò sonoramente, appoggiando i gomiti sul tavolo.
"Nella scuola del male c'è qualcosa che non va" disse Chaddick.
"Lo so, Adeline mi ha accennato qualcosa" disse Tedros.
"Dov'è per ora?" Chiese l'amico.
"Dovrebbe essere a cena no?" Disse cercando di convincere se stesso Tedros, guardando l'orologio d'oro al suo polso.
Un picchiettio curioso alla finestra dietro le spalle dei tre ragazzi li fece voltare.
Una strana figura nera, che assomigliava ad un volatile di dimensioni non precise, stava picchiando insistentemente nella finestra circondata dal marmo.
Tedros la aprì, prendendo dalla strana figura un foglio di carta rovinato.
Lo portò al tavolo dove i suoi amici lo aspettavano.
«Adeline e Sophie non sono ancora venute in Sala Mensa, ho paura sia successo qualcosa.
-Anita.»
"Cosa dice?" Chiese Tristan.
"Amico?" Lo interpellò Chaddick.
Tedros diede un pugno sul tavolo, sbattendo il foglietto, in modo che i suoi amici potessero leggerlo.
"Non posso neanche far nulla" si agitava il principe.
"Calma amico, non sappiamo se è davvero successo qualcosa" disse Tristan.
Chaddick sospirava.
Non sapeva cosa fare e cosa pensare.

"Quella cella le ricordava vagamente qualcosa, ma in quel momento aveva la mente offuscata: tante immagini si susseguivano cronologicamente, facendole lentamente mettere a fuoco la situazione.
Le sbarre d'un tratto sparirono, e rimase lì, in quello che riconosceva come 'il vuoto'.
Davanti a lei c'erano tante immagini e le bastò toccare la prima per teletrasportarsi in un tempo assai passato.
"Helena! Sono qui! Sono a casa!" Disse una bambina di appena cinque anni, era bionda e aveva dei luminescenti occhi color rubino.
"Helena?" Nonostante i continui richiami, ella non rispose.
Poi la bimba notò qualcosa di molto interessante sul tavolo della piccola cucina: una rosa nera con un foglio, dove vi erano incise le parole 'sei Pronta?'.
La bimba posò subito ciò che aveva preso.
"Mamma?" Chiamò andando verso la stanza da letto.
Un uomo la accolse, lo riconosceva, doveva essere quel lontano zio Wilkinson di cui sua madre parlava sempre.
La bimba non prestò troppa attenzione al perché della visita dello zio Wilkinson, e uscì, dirigendosi verso il fiume.
E ahimè, aveva trovato la sua povera sorella, e forse era anche meglio non trovarla appesa ad una corda, priva di vita.
Nello stesso momento, il principe Tedros si stava esercitando con la tua spada giocattolo, ma la sua attenzione fu attirata da un raggio di luce nera proveniente da un altro territorio, lontano rispetto al suo.
Qualcosa dentro di lei si era spenta per sempre.
Fu come poi trasportata dentro un'altra vita, in un altro tempo.
Vide una ragazza quindicenne, la stessa, ora era solo cresciuta.
Un uccello tutto ossa la stava portando lì dentro, un castello nero: la riconosceva, era la sua scuola.
Poi un incontro di sguardi, degli occhi blu la scrutavano, e come non riconoscerli.
La classifica della scuola del male, il suo nome predominava su tutti gli altri.
Era un flusso continuo di immagini che ripercorrevano la sua vita.
L'ultima immagine rappresentava il suo principe, con le mani sul capo chinato intento ad osservare un foglio, nella sua Sala Mensa.
Poi due pugni sbattuti sul tavolo in segno di rassegnazione, poi il suo sguardo disperato, poi una lacrima.
Voleva tornare indietro, ma non ci riusciva, non capiva perché si trovasse lì.
Sentiva di nuovo la stessa presenza alle sue spalle, poi si girò.
"Chi diavolo sei?! E cosa vuoi?" Sbraitò la ragazza, comparì poi l'immagine di quella figura umanoide, che teneva ancora quel sorriso su quello che doveva essere il suo volto.
Poi tutto sparì per com'era comparso, in una nube."

"Adeline?!" Era la terza volta che l'amica la stava richiamando, ma lei era ancora confusa e stralunata.
"Mi senti?" Insistette Sophie, aveva le lacrime agli occhi, non era mai stata così tanto in trans mentre aveva una visione, che non era dopotutto una visione, erano solo dei ricordi, ricordi messi insieme.
Ma perché?
Come se ne avvertisse la presenza, Adeline alzó il braccio e puntò il dito in un punto indefinito del prato, ed ecco pronta la risposta che tanto stavano aspettando.

Intanto, nell'entroterra...
"Kora, hai sistemato tutto?" Disse una voce cupa, con tono esigente.
"Non ancora signore, ma vedrà...dobbiamo solo riuscire a farli fuori!" Disse fiduciosa una donna.
"Farli fuori dici? State parlando di una scuola dove vi studiano maghi e streghe cattivi! Hanno qualcosa in più di noi, ovvero il controllo totale sulla magia nera! Come pensate di ucciderli razza di idioti?! Saranno loro a farvi fuori! Guarda come quella stupida ragazzina ha ridotto Polden con un sol attacco, nonostante lui abbia poteri psyco! LORO LI RACCHIUDONO TUTTI! Trovate una soluzione idioti!" Sbraitò la voce.
"Sì signore, lo faremo!" Disse la donna alzando la mano e ponendola sopra gli occhi, in segno di saluto.
Dopo ciò, si congedò...

~Il principe e la strega:2 RITORNO IN ACCADEMIA~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora