Capitolo XXVII

1.3K 63 44
                                    

"Vieni qui amore"
La baciai.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Dopo la cerimonia svolta in Chiesa, festeggiammo la solita nottata da matrimonio: discoteca, cenone, karaoke... abbiamo registrato anche un vlog, ma la cosa che mi colpì di più, fu il discorso dei mates:

{Giuseppe P.O.V.}
"Allora ragazzi, siete pronti?"
Ste: "Sì"
Sal: "Sì"
"Bene, allora seguitemi, andiamo sul palco"

"Ehy scusate, signori e signore, vorremmo avere la vostra attenzione soprattutto la tua Sascha" dissi sorridendo.
Lui staccò lo sguardo dal piatto e lo rivolse a noi. Ci guardò confuso ma poi capì.
"Allora, Sascha, noi Mates siamo qui per dirti grazie.
So che potrebbe sembrare il solito discorso noioso che si fa a tutti i matrimoni, beh forse è così, ma pensa per un attimo alla tua vita:
iniziò tutto quando ci siamo conosciuti, te eri quello con più iscritti sul canale, ma non ti importava; te facevi quello che ti piaceva tanto fare ovvero divertirti e far di divertire.
Sei arrivato per ultimo nel gruppo, sì è vero, ma ciò non diminuisce il bene che ti vogliamo.
Sei una persona che lascia il segno dove passa e si vede!
"Giá dai piatti rotti!" Intervenne Salvatore facendo scoppiare una risata fra il pubblico.
"Sì, quella è una cosa che risolveremo nel tempo, ma il fatto è che senza di te, non ci sarebbero i Mates e molti progetti non si sarebbero potuti realizzare.
Quindi grazie fratello."

Fu un discorso emozionante.

Io e Sabrina arrivammo a casa verso le tre di notte, e stanchi andammo subito a dormire.

Il giorno seguentemi svegliai per colpa di un grido.
In fretta mi alzai accorgendomi della mancanza di Sabrina nel letto.
Preoccupato scesi le scale e vidi Sabrina stesa a terra con la testa accasciata sull'ultimo scalino.
"SABRINA" urlai
Mi ci inginocchiai accanto e presi il suo corpo statico fra le braccia, mentre con la mano destra le accarezzavo il viso.
"SABRINA SVEGLIATI"
"SABRINA" continuavo ad urlare invano il suo nome, come se fosse la formula di un incantesimo per far la risvegliare.

Non riuscivo più a vedere: i miei occhi erano pieni di lacrime.
Prima che fosse troppo tardi, chiamai l'ambulanza.

{Sabrina P.O.V.}
"Sabri tieni duro...ce la farai...pensa al bambino, pensa a ieri, il nostro matrimonio, tieni duro, resisti, siamo quasi arrivati"
'Riconosco quella voce, è di Sascha, ma da dove viene? Dove mi trovo?'
Ricordo solo di esser caduta dalle scale e poi tutto nero. Continuavo a sentire Sascha che mi spronava a svegliarmi, ma come potevo farlo?'
Quando ci riuscii mi ritrovai in una sala operatoria.

{Sascha P.O.V.}
Arrivammo in ospedale.
Il dottore mi disse che c'era l'urgenza di far nascere il bambino, altrimenti sarebbe morto all'istante.
Acconsentii al parto.
"Dottore, aspetti un attimo, Sabrina come sta? Insomma, se la caverà, giusto?" chiesi prima che se ne andò.
"Per ora tutti quello che possiamo fare è sperare che il bambino si salvi" disse per poi togliere il disturbo.

Mi ritrovai solo.
In una sala d'attesa buia con dei disegni fatti da bambini e, guardandoli, mi chiedevo se anche il nostro bambino, avrebbe potuto imparare a disegnare.
Mi passai le mani sul volto asciugandomi le lacrime.
L'attesa mi stava uccidendo.
Nel frattempo chiamai Giuseppe, Salvatore e Stefano per dirgli di venire in ospedale.

{Sabrina P.O.V.}
Ero sveglia in una sala operatoria.
Non vedevo niente, riuscivo solo ad udire parole del tipo: "passami il bisturi, sta perdendo troppo sangue, dobbiamo salvare il bambino"
Dopodichè, una frase, una frase che non dimenticherò mai:
è un maschietto.
Dopo quelle parole non percepii più nulla, niente voci, niente rumori, niente di niente, solo buio.

{Sascha P.O.V.}
Per fortuna arrivarono Stefano Giuseppe e Salvatore, altrimenti non so cosa sarei stato in grado di combinare.
Mi sentivo frustrato, arrabbiato con il mondo: perchè io non posso mai essere felice? Perch3 deve esserci sempre qualcosa che non va?
Queste domande mi gironzolavano nella testa, fino a quando il medico non fece la sua entrata nella sala.
Tutti gli andarono incontro, tranne io: avevo paura di cosa avrebbe potuto dire.
"Signor Burci" disse avvicinandosi a me.
Strizzai gli occhi facendo cadere le ultime lacrime sulle guance.
"Signore, dobbiamo dirle che...
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

EHYLA RAGASSUOLIIIIIII
QUESTO È STATO L'ULTIMO CAPITOLO DELLA GIORNATA, SPERO VI SIA PIACIUTO :D
COME SEMPRE VI INVITO A VOTARE IL CAPITOLO SE VI È PIACIUTO, COMME TARE SE VI VA E PUONA SERATAAAAAAAA
SCIAO SCIMMIETTEEEEEEEEEE😙💖😏🐵😄💟💚💙❤💛

~Saschina Is Real~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora