Capitolo VII

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"Pronto, Giuse, che c'è?!"
"Sascha, è successo un casino"
"Dimmi"...
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Giseppe: "Stefano ha avuto un incidente stradale!"
"Cosa?! Ora dov'è? Sta bene?!"
"È in ospedale. I medici hanno detto che è ridotto male. Siamo tutti qui, se puoi, raggiungici.
Attaccai il cellulare.
Mi accasciai sul prato e senza rendermene conto i miei occhi si fecero lucidi e le lacrime iniziarono a rigarmi il volto.
Sabrina: "Sascha che è successo chi era!?"
Fra un singhiozzo e l'altro risposi: "Era Giuseppe...ha...ha detto che...che...Stefano ha avuto un incidente stradale, ed è all'ospedale!"
Sabrina: "sta bene?"
"HA AVUTO UN INCIDENTE, NON STA BENE!" Urlai
"Okay, Sa, devi calmarti...andiamo in ospedale"
"Sì!"

Dopo venti minuti arrivammo in ospedale, dove Salvatore insieme, Giuseppe e Marina erano seduti in sala d'attesa.
Non so perchè, ma guardando quella scena mi venne ancora più da piangere.
Dovevo vederlo.
Dovevo vedere come stava Ste.
Mi avvicinai a Marina: sembrava un rubinetto aperto.
"Ehi..." dissi dolcemente
"Lui ti aveva aiutato?" parlò senza staccare lo sguardo dal pavimento.
"Si...si, mi aveva aiutato...mi sento in colpa per questo" lacrime dopo lacrime cadevano giù.
"No, non è colpa tua...è solo che...Non posso vivere senza di lui capisci?!" alzò gli occhi e li portò sui miei, mentre i suoi singhiozzi si fecero sempre più forti.
"Ti capisco" mi limitati ad abbassare lo sguardo e abbracciarla.

Dopo un'oretta, il medico uscí dalla sala:
"Ragazzi, il vostro amico sopravvivrá!"

Di colpo ripresi a respirare.
Le lacrime di prima si trasformarono in gioia e un sorriso si stampò su tutti i nostri volti.

"Se volete entrare, uno alla volta mi raccomando." continuò poi.

"Vado io" disse Marina alzandosi e asciugandosi le lacrime con la manica del maglioncino.

{Marina P.O.V.}
Entrai in stanza.
Rimasi per qualche secondo sulla soglia in silenzio ad osservarlo. Vederlo in quello stato mi distruggeva dentro: aveva fili e tubi attaccati dappertutto.
Mi avvicinai sempre più lentamente e stampai un bacio sulle sue labbra statiche.
Gli sussurrai un 'ti amo' e di colpo la sua bocca si mosse, ma non disse niente. Lo abbracciai e uscii dalla stanza.

"Vado" disse Sascha, quando mi vide.
Io annuii.

{Sascha P.O.V.}
"Ehi" bisbigliai.
Lui non si mosse.
Mi avvicinai e gli dissi:
"Mi dispiace Ste...Mi dispiace tanto...è tutta colpa mia...è solo colpa mia...ti prego perdonami...Ti voglio bene...ti voglio tanto bene"
Gli afferrai la mano mentre le lacrime riprendevano a scorrere sul mio volto bagnato.
"Ste"continuai
Ste: "Sa...Sa...Sascha..." quelle parole uscivano a stento dalla sua bocca.
"Si, sono, sono qui, non ti abbandonerò..."
Ste: "Non ti sentire in colpa Sa..."

Strinsi la sua mano ancora più forte.

Ste: "Ti voglio bene anche io"
Non so il motivo, ma piansi molto ascoltando quella frase.
"Ste, appena ti rimetti in forze farai un St3pVSfood vero?!" dissi per smorzare la tensione.
"Sa, non farmi ridere, altrimenti qui saltano tutti i tubi!" disse cercando dinsoffocate le risate.
"Ora vado Ste, faccio entrare qualcun' altro."
"Ok"
...
...
...

Arrivò sera.
Io, Sabrina e Marina decidemmo di rimanere in ospedale per la notte in stanz con Ste.
Feci sedere Sabrina e Marina sulle due sedie all"interno, mentre io ero lì in piedi, davanti al letto di Stefano.
Non avrei mai pensato di provare una sensazione tanto brutta: pensare che un tuo amico possa essere morto per colpa tua.

La notte passò.
Mi svegliai con Sabrina in braccio.
La prima cosa che notai, fu Stefano che non c'era.
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CIAO RAGASSUOLIIIIII
CREDO CHE QUESTA VERSIONE SIA MOLTOOO MA MOOOLTO MEGLIO DELLA SCORSA.
COME SEMPRE CI VEDIAMO DOMAAANIII SCIMMIETTE💖🐵😍

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