Un Prete E Una Zingara

Quando tutto ebbe inizio

Quello del 1482 era un inverno freddo a Parigi. In quel giorno di dicembre una grande folla era giunta al Palazzo di Giustizia per assistere all'imminente processo presieduto da Jacques Charmolue, il procuratore del re presso il tribunale ecclesiastico.
Charmolue era vestito con un lungo abito bianco con ricami rossi e portava in testa un piccolo berretto bianco. Non si vedevano i suoi piedi: il suo abito era troppo lungo per mostrarli.
Era in piedi al centro di una grande stanza. Alle sue spalle aveva già preso posto la folla accorsa, composta perlopiù da nobili, e davanti a lui era seduto l'accusato: l'arcidiacono Claude Frollo.
Quest'ultimo era un uomo di trentacinque anni vestito con i suoi soliti abiti da prete. Aveva i capelli e gli occhi scuri e questi ultimi fissavano quelli di Charmolue.
<<Ha inizio il processo contro l'arcidiacono di Notre-Dame.
Siete accusato, monsignore, dell'omicidio della zingara Esmeralda il cui corpo è stato recentemente trovato nella vostra cella del chiostro.
Ora vi prego di raccontarci la vostra storia>> disse il procuratore sedendosi vicino agli altri giudici, i quali erano tenuti separati dalla folla e dall'accusato da alcune guardie.
Claude cominciò così a raccontare con tono fermo e calmo e un'espressione così cupa che accentuava i tratti austeri del suo viso.
<<Era il 6 gennaio quando vidi per la prima volta Esmeralda.
Io mi ero affacciato alla finestra della mia cella del chiostro, perché avevo sentito il suono di un tamburello basco. Lei era nella piazza di Notre-Dame che ballava, cantava e suonava in mezzo ad una folla.
Anche lei, poi, mi vide, mi rivolse un sorriso e sparì dalla piazza.
Poco dopo sentii bussare alla mia porta e andai ad aprire. Trovai davanti a me quella bellissima ragazza di diciotto anni dalla pelle ambrata, i capelli e gli occhi castani e un sorriso così radioso e innocente>>.
La zingara Esmeralda fece visita a Claude per due mesi e i due divennero amici.
Finché un giorno...