Ti Faccio Voto

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La giovane zingara sola e abbandonata sembrava inconsolabile tra le sue lacrime che cadevano sul pavimento della cattedrale.
"Vorrei solo vivere felice..." pensò mettendosi a sedere portando le ginocchia al petto e mettendo le braccia davanti ad esse. Proseguì il suo pensiero tenendo gli occhi bassi ed asciugandosi le lacrime "Perché una persona deve soffrire così tanto per avere la vita che desidera?!"
In quel momento, come per rispondere ad un richiamo, Esmeralda alzò il capo, guardò verso sinistra e notò che gli occhi della statua di Notre-Dame la fissavano intensamente.
La ragazza si mise in piedi trovandosi alla sua destra il gran portale della chiesa e si diresse verso la statua fino a trovarsi al suo cospetto. Le sembrò di essere sotto gli occhi di Notre-Dame in persona.
Esmeralda si era ormai calmata.
Rimase immobile per qualche minuto.
Poi, congiungendo le mani, la zingara s'inginocchiò innanzi alla scultura e le parlò emettendo respiri profondi.
<<Oh Notre-Dame, so che sono una gitana... e che non dovrei nemmeno essere qui, ma ti prego solo di ascoltare le parole di un'umile diciottenne figlia della strada. Io amo un uomo, un uomo di chiesa, forse quello a te più devoto. Farei di tutto per lui, darei qualsiasi cosa per un suo sorriso e la sua felicità. Sono qui in ginocchio davanti a te, oh Maria, per chiederti una grazia. Se non vuoi concederla a me, perché ho rubato il cuore dell'uomo che più ti venerava, almeno concedila a lui. L'arcidiacono Claude Frollo non ha alcuna colpa: si è innamorato di me, ma non per questo deve essere punito. Il mio unico vero amore...>>
Esmeralda fece una piccola pausa appoggiando la fronte alle mani congiunte. Poco dopo rialzò la testa fissando gli occhi della statua, che sembrava ascoltare davvero le parole della zingara. La scultura aveva una mano che reggeva un rosario tesa verso la ragazza e quest'ultima la racchiuse tra i suoi palmi.
<<Ti faccio voto>> proseguì Esmeralda  <<Libera Claude, lascialo vivere in pace e felice! Fa' che non soffra mai più e che la sua vita scorra tranquilla. Se lui sarà libero, sano e salvo noi... non ci rivedremo mai più>>
Detto ciò la ragazza si lasciò cadere ai piedi della statua in preda allo sconforto.
"Ma Claude lo deve sapere!" pensò la gitana alzando la testa all'improvviso.
In effetti l'arcidiacono aveva tutto il diritto di sapere che il suo amore aveva preso questa decisione. Bastava solo trovare il modo di uscire dalla cattedrale.
Esmeralda nel cercare con lo sguardo una porta che Phoebus non avesse chiuso notò una finestrella piuttosto bassa illuminata dalla luce della luna. La gitana era abbastanza alta e forte per rompere il vetro e saltare fuori dall'edificio.
La ragazza credette che Notre-Dame l'avesse veramente ascoltata.
Esmeralda s'alzò velocemente e corse verso la finestrella, sfondò il vetro e con un balzo si trovò fuori dalla cattedrale, illuminata solo dalla luce della luna.
La sventurata gitana non poteva immaginare, però, che qualcuno già l'attendeva.

Un Prete E Una ZingaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora