(In foto lexie) (Vorrei iniziare scusandomi per l'assenza di questi mesi, cercherò di essere più attiva).
Per fortuna questa lezione non ce l'ho con Alex bensì con Lorenzo. Faccio poca attenzione alla prof che spiega, mentre continuo a parlare dell'uscita di questa sera con lui, sono molto felice di togliermi Alex dalla testa o così penso. La lezione, come il giorno, passa velocemente e io vado subito in camera per preparami alla serata. Quando arrivo noto Kate: "Già te ne vai? Che c'è? il piccolino ha fretta?". Le risposi: "Il piccolino ha un nome, Lorenzo, lo sai, ora non ti piace più?". Inizio a svestirmi. "Non è che non mi piace, ma ti vedo più con Alex." Rimango scioccata da quelle parole. "Alex? Ma che sei matta? Sei stata tu stessa a dire che non era per me, è un bad boy, un ruba cuori e io non voglio soffrire, lo sai" dico abbastanza contrariata. Sospira quasi triste. "Lo so, ma sta cambiando a modo suo, non è mai stato così dolce con nessuna, tu sei la prima, almeno prova a conoscerlo, sii sua amica." Ora tocca a me a sospirare. "Uno come lui non ha amiche, semmai scopa-amiche, e io non voglio essere tra quelle, in più non è dolce, è un coglione, e ora cambiamo discorso, mi sono stufata" affermo, alzando gli occhi al cielo.
"Ok... allora sai già dove ti porta?" Chiede sorridendo, curiosa. "Non lo so, ha accennato a una cena, dopo ti racconto. Mi viene a prendere al campus alle otto e sono già in ritardo" dico guardando l'orologio che punta le sette. "Va a finire che farò tardi perché non ho avuto tempo per preparami". Kate ridacchia. "Dai vieni qua, ti aiuto" afferma tranquilla e felice. Dopo mezz'ora sono truccata, pettinata e vestita con un elegante abito nero non troppo corto né troppo lungo. È in pizzo, con maniche a tre quarti, che fascia e risalta le mie curve senza sembrare volgare, ho una cintura e dei gioielli. Sento bussare, so che è Lorenzo così prendo la borsetta e saluto Kate ringraziandola. In fretta e furia esco e mi avvio. Quando lo vedo rimango a bocca aperta, è elegantissmo ma non mi fa sembrare inadeguata anzi, in più mi è venuto a prendere con una porch. Inizio a sorridere come un ebete, ed è lui che inzia a parlare: "Sei bellissima." Sorrido.
"Grazie, anche tu." Mi prende per mano e mi porta verso la macchina. "Andiamo?". Saliamo e annuisco. Partiamo e, dopo mezz'ora, arriviamo in un ristorante dall'aria elegante. Mi fa scendere educatamente, dopodiché parla: "Arrivati." Durante il tragitto abbiamo parlato del più e del meno, ma non mi sono mai annoiata, forse perché ho continuato a pensare ad Alex. Incredibile, anche quando non c'è e non lo voglio è comunque sempre dentro la mia testa. Riemergo dai miei pensieri ed entriamo, ci sediamo ad un tavolo e continuiamo a parlare. "Allora, come vanno le cose con lui? È stronzo come dicono?" Mi chiede curioso. Questo argomento mi mette a disagio, mi irrigisco. "E-ehm...". Cerco di trovare le parole: "È un amico, non è poi così cattivo come dicono." Tento di convincere più me stessa e lui risponde: "Ah si? Bhe magari solo con te, se ti fa qualcosa dimmelo, ci penso io." Sorpresa rispondo: "So badare a me stessa, grazie."
"Ma voi due non eravate amici?" Domando, portandomi una mano tra i capelli. Lui alza le spalle e risponde: "Sì insomma, più o meno, quando capita non mi piace che giochi con te, tu non sai com'è, ti usa, vuole solo portarti a letto» d'un tratto mi sento stanca, voglio solo tornare a casa e ripeto: "So badare a me stessa, non ho bisogno né della mamma e né della guardia, non mi faccio prendere in giro così, non sono stupida, e non sono come le altre. Non ci tengo ad andare a letto con lui." Mi prende la mano, e dice in un tono talmente dolce che mi fa star male da come gli ho risposto io: "Lo so, volevo solo avvertirti." Dopodiché la serata scorre tranquilla e scopro che era il ristorante dei genitori. Li ho conosciuti, sono simpatici. Mi prende la mano e saliamo in macchina. "Andiamo, ti porto a casa" dice, ma d'un tratto gli squilla il telefono e risponde. Dal tono sembra preoccupato. Riaggancia dopo un po' e mi guarda con occhi dispiaciuti. "Lexie mi dispiace un sacco, non posso riportarti a casa, ho avuto un'emergenza e devo andare subito a casa." Mi fa scendere e mi guarda con occhi supplichevoli.
"Ti prego perdonami." So che non è colpa sua, ma mi dispiace lo stesso. Come se stessi facendo una scala tra lui e Alex, faccio perdere un sacco di punti a Lorenzo. "Tranquillo, non c'è problema, ovvio che ti perdono, non è colpa tua." Sforzo un sorriso e lui sfreccia via. Inizia a piovere e non ho nemmeno l'ombrello. "Merda! Perché tutte a me?". Cammino per un po'. Sono ormai fradicia e i vestiti tutti trasparenti e appiccicosi contro la pelle. Sento un rumore di una moto e lo vedo: Alex. Sono sorpresa, ma neanche tanto, forse me lo aspettavo. Inizia a parlare: "Il principino ti ha lasciato a piedi?". È fradicio ed è ancora più bello. Serra la mascella come se gli desse fastidio, ma è impossibile. "No, ha avuto un problema, è dovuto andarsene» rispondo. "E ti ha lasciata sotto la pioggia? Che coglione!" Grida. "Dai su, sali, ti porto al campus." Indica con un cenno della testa la sua Harley e mi porge il casco. "Perché? Tu non l'avresti fatto?". Lo guardo con le braccia incrociate e risponde: "No, non l'avrei fatto, sarò pure uno stronzo, ma queste cose non le faccio. Se avessi avuto la ragazza non mi sarebbe importato di qualunque impegno, io l'avrei portata a casa." Un po' sorpresa e non solo dalle sue parole chiedo: "Non hai la ragazza?" Sospira. "No, non ho la ragazza, sali o no?". Mi accorgo che ha ancora il casco in mano.
"Ehm... non sono mai salita su una moto, non so come si faccia." lo vedo sorpreso. "Ma come? Kate mi ha detto che frequentavi I bad boy e non sei mai salita su una moto?". Intanto che penso che devo zittire la bocca di Kate, alzo le spalle e rispondo: "Eh già, non ho scelto bene." Lo vedo sorridere, poi dice: "Magari non avevi ancora incontrato il bad boy giusto." Un sorrisetto da togliere il fiato. Sorrido anch'io e, prendendo coraggio, mi infilo il casco e salgo. Mi stringo a lui sia perche ho paura ma anche perché c'è una piccola parte di me che lo vuole fare. "Ma tu non porti il casco?" Gli chiedo e sento che sta sorridendo. "Non lo porto mai e ora tieniti forte." Lo stringo all'altezza della vita e premo cosce e torace contro di lui. Non so perché ma sento che sta resistendo. Sfrecciamo via passando con il rosso e superando il limite di velocità. Allo stesso tempo voglio che questa corsa contro il tempo finisca. Ho paura ma vorrei anche che non finisse mai per restare abbracciata a lui. Sento che per lui è lo stesso e, mentre guardo gli alberi sfrecciare via sotto i miei occhi, mi accorgo che inconsapevolente ha acquisito una marea di punti.
Arriviamo e scendo dalla moto. Gli porgo il casco e gli dico: "Sei scemo? Andavi troppo veleoce! Mi sono spaventata." "Per questo mi stringevi così forte." Sorride e arrossisco. "Grazie per il passaggio." Faccio per andare via, ma mi blocca. "Aspetta, domani vieni a casa mia, ci sono anche America e Marco, mi devi un favore." "Cosa? No, io non ti devo niente, me l'hai offerto tu il passaggio e non ci vengo" affermo sicura. "Per favore." Sono sorpresa e sospiro. "Non lo so, vediamo". Entro nel dormitorio e vado subito in camera. Kate sta dormendo e non voglio svegliarla. Le avrei raccontato tutto domani. Mi metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte tutta bagnata e sporca, consapevole che non sarei riuscita a dormire. Sto prendendo sonno quando mi arriva un messaggio da Lorenzo: "Scusa ancora, per farmi perdonare domani ci vediamo?''. Gli rispondo: "No, devo andare da Alex" , Sono consapevole che sto mentendo, ma chi lo sa. Scrive: ''Ok'' e mi addormento mentre nella mia testa prende forma un volto in particolare.
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A Disastrous love (COMPLETA)
Romance(Completa) Lexie è una diciottenne, da sempre brava ragazza, che frequenta l'ultimo anno di superiori. È cresciuta con la sua migliore amica Kate che da sempre considera una sorella. La giovane non ha molta stima di se stessa, ma per fortuna c'è l'...