Capitolo 14 - Addio ma non addio

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Il mese passò in fretta mio malgrado e arrivammo all'ultima sera. Marco e Kate ci lasciarono soli. Indossai un abito grazioso nero in pizzo davvero molto bello con abbinata una borsetta dello stesso colore; ero elegante come non lo ero mai stata.

 Indossai un abito grazioso nero in pizzo davvero molto bello con abbinata una borsetta dello stesso colore; ero elegante come non lo ero mai stata

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Mi sedetti di fronte ad Alex e ci guardammo senza dire niente. Entrambi sapevamo che sarebbe stato doloroso. Si alzò e mi prese la mano, per poi baciarne il dorso. Arrossii di botto, mentre il mio cuore cominciava a battere sempre più forte. Mi portò la cena e mangiammo. «Wow, non sapevo fossi così bravo, hai cucinato tu? Perché non me lo hai detto?» chiesi curiosità di sapere una sua sua risposta. Ride di gusto, per poi accarezzarmi una guancia. «Beh, se te l'avessi detto, lo avresti preteso tutte le sere» affermò, mentre ridevo a mia volta; in effetti aveva ragione. «Altroché» replicai con un sorriso. Finimmo di mangiar e cominciando a svenderci delle lacrime. «Alex non farmi questo, parlami, non cambierà nulla fra noi» cercai di dire, mettendomi seduta su di lui.

Gli accarezzai il viso. «Non ci riesco» sussurrò alla fine, mentre il mio cuore perdeva qualche battito. Sospirai affranta. «Verrò a trovarti, non cambierà niente» dissi cercando di sembrare convincente, anche se in una situazione così era difficile, quasi impossibile. «Sai che non è cosi» soffiò. Ci baciammo intensamente e ci mettemmo a letto per preparci alla nostra ultima notte insieme.

Pensai se stessi facendo bene visto i dubbi e le preoccupazioni che avevo, ma non mi importava, io lo amavo. Ci sdraiammo sul letto e, mentre le lacrime sgorgavano, ci continuavamo a baciare. «Era da un sacco di anni che non piangevo. L'ultima volta è stata per mia madre. Un giorno ti racconterò tutto» affermò mentre si asciugano le guance.
«Ok». Si mise sopra di me e ricominciammo a baciarci. Senza che ce ne accorgessimo, ci ritrovammo in intimo. «Non ho organizzato la serata per questo Lexie, voglio che tu sia sicura» disse serio e preoccupato allo stesso tempo. Risposi sorridendo: «lo sono, lo sono». Ci ribaciammo. «Ti amo» affermò tra un bacio e l'altra facendomi sorridere. «Ti amo anch'io» risposi. Mi spogliò completamente e gli accarezzai la schiena. Appena presi coraggio infilai le mani sotto i boxer e glie li tolsi. Lo sentii gemere, poi prese un preservativo e se lo mise. Dopodiché mi penetrò, ma non del tutto, solo la punta. Voleva farsi desiderare, infatti disse: «se mi vuoi devi dire una cosa». Ansimo, lo volevo.

«Ti prego, io ti amo e ti voglio» affermai seria, per poi attirarlo a me e facendogli un sorrisetto. Sembrava soddisfatto e, appena sentì quelle parole, mi penetrò violentemente tutto d'un colpo. All'inizio sentii molto dolore, ma poi si trasformò in piacere. Gemetti, mentre continuava a spingere. Venimmo entrambi poco dopo. Mentre godevamo e ansimavamo, mi disse «oh piccola, sì ti prego». Si staccò e si mise sopra di me. «Voglio assaporarti» ammise poi, mentre arrossivo. Appena capii, scese in basso infilando le dita dentro la mia intimità, poi la leccò. Gemetti e gli accarezzai violentemente i capelli. Si alzò e io rimasi li sotto. Ridacchio. «Cosa mi fai piccola?» domandò curioso. Si alzò e mi misi sopra di lui. «Voglio... voglio anch'io fare qualcosa per te, ma non so come». Si tolse il preservativo e mise le mie mani attorno alla sua lunghezza. «Ti aiuto io». Le faccio scorrere su e giù, mentre ci avvolgevo anche le labbra. Aumentai la velocità e gemette; mi piaceva l'effetto che avevo su di lui. Mi tenne la testa e mi accarezzò i capelli. «Oh piccola, sì ti prego continua... cazzo, sto per venire, se non lo vuoi in bocca staccati» disse ansimando.

Non mi tolsi e bevetti tutto. Pensai di amaro, quindi lo potevo fare. Dopo un po' ci lasciammo andare sul letto sfiniti. Ci stringemmo e ci baciammo fino a che lui non si addormentó. Mentre mi scendevano delle lacrime preparai la mia valigia. Non ce l'avrei fatta a vederlo l'indomani mattina, sarebbe stata troppo dura. Presi la valigia e mi avviai verso l'uscita quando Kate mi bloccò: «non sei mai stata brava con gli addio eh?!». Piansi. «L'abbiamo fatto e io lo amo, non posso vederlo domani mattina» affermai ormai affrancata. Capì e mi accompagnò al campus. Mi addormentai col viso bagnato.

 A Disastrous love (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora