(Completa)
Lexie è una diciottenne, da sempre brava ragazza, che frequenta l'ultimo anno di superiori. È cresciuta con la sua migliore amica Kate che da sempre considera una sorella. La giovane non ha molta stima di se stessa, ma per fortuna c'è l'...
La settimana passò abbastanza in fretta, era stata la migliore della mia vita. Certo, era sempre la solita routine, tranne il fatto che avevo vissuto da Alex. Per fortuna che di puttane non se ne erano viste, ed era stato bravo, avevamo dormito insieme, ma non aveva fatto niente, e solo per questo lo ringraziavo. Mi ero stupita molto della sua camera, non era come l'avevo immaginata, era perfettamente pulita, immacolata, niente puzza di birra o poster di donne nude sulle pareti. Era... raffinata. Avevo anche visto i risultati della verifica, ero passata con il massimo dei voti, tutto grazie ad Alex. Oggi era l'ultimo giorno in casa sua, quindi, per ''festeggiare'', aveva detto che mi portava al suo locale a vedere un suo scontro. La cosa stranamente mi piaceva. Un messaggio interruppe i miei pensieri, era di Lorenzo: «Ciao L, ti va di venire da me stasera?».
Da un po' aveva inziato a Chiamarmi ''L'', ma avevo un nome! Scrivo: «Non posso, ho un impegno con Alex.» Sorrisi e lui rispose: «Ah... vi vedete spesso vedo eh.» Quel suo commento mi fece arrabbiare. Sembrava geloso e scrissi: «Te l'ho detto, è un mio amico, sei geloso?! Ora vado ciao.» Eh già, avevo scelto Alex al posto di Lorenzo, anche se non era proprio questione di scegliere. Avevo detto di sì prima a lui e giuro che ci sarei andata, ma avrei fatto lo stesso se al posto di Lorenzo ci fosse stato Alex? Spensi il telefono e mi alzai. Arrivò Alex. «Forza, è ora, vestiti, io vado nella stanza di Marco e Kate» disse, mentre mi guardava. «Ok» replicai mentre si dirigeva dal ragazzo. Kate venne da me con troppe cose per i miei gusti. Mi sorrise e chiuse la porta. «Forza, ti aiuto io» affermai e, dopo mezz'ora, si mise un vestito blu, mentre io ero vestita da una poco di buono, di nuovo. Avevo un vestito nero con un spacco sulla schiena e sul petto, troppo evidente.
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Uscimmo truccate e pettinate. «Siamo pronte» disse Kate e i ragazzi uscirono. Marco guardava kate sorridendo, ovvio, era abituato. Mi bloccai quando vidi che Alex mi guardava come guarderebbe l'ultima bistecca rimasta e il mondo non avesse più cibo e stesse morendo di fame. Non mi piaceva, così abbassai la testa e chiesi: «Che c'è?!». Ero super imbarazzata e anche rossa. Lo notò, poi sorrise e mi abbracciò, toccandomi un po' troppo per i miei gusti. Si stava trattenendo e mi dice sussurrando: «Sei bellissima, ma cambiati prima che ti salti addosso, o qui finisce male.» Non riuscivo a non trattenere un sorriso. «Cosa?» Chiesi io, curiosa di sapere quello che mi avrebbe detto. «Ti devo proteggere, non posso portarti al locale così, ti salterebbero tutti adosso! Se devo pensare allo scontro non riuscirei a tenere gli altri lontani da te» affermò serio. Kate intervenne dicendo: «Dai Alex, lasciala, è bellissima.» Intervenne anche Marco: «Sì, ci penseremo noi a lei.» Alex peró non voleva convincersi. «No Lexie, cambiati, vestiti normale» disse mentre sospiravo. Non ne potevo più. «Ok.» Ritornai in camera e uscii poco dopo: «Va bene così?».
Avevo solo una maglietta, dei jeans e scarpe da ginnastica. «Perfetta, andiamo» disse felice, poi partimmo. Dopo un po' arrivammo. Vidi il rivale di Alex, ero davvero preoccupata. «Non ce la farai a batterlo» dissi, mentre lui faceva un sorrisetto. «Scommettiamo?». Marco interviene ridacchiando: «Non metterti contro di lui Lexie, vince sempre.» Kate ridacchiò e io guardai Alex. «Non ho mai perso una scomessa in vita mia, sono bravo nel gioco d'azzardo» affermò convinto. Sorrise. «Se perdo puoi darmi uno schiaffo, se vinco mi devi baciare e restare da me per un mese» continuò poi il ragazzo. «Ok» dissi e mi baciò. Ero sorpresa, non volevo ricambiare. Le sue labbra però si adattavano perfettamente alle mie, era un bacio caldo, lento, ma anche molto intenso. Quando si staccó sentii un bisogno di riaverlo e a malapena riuscì a dire: «Ma non hai ancora vinto.».
«Ma tanto vincerò e mi serve come incitamento, per ricordarmi cosa vinco.» Mi fece l'occhiolino e si posizionò nell'arena. Venne acclamato dalla folla, mentre il suo nome veniva urlato dal megafono. Poco dopo iniziò lo scontro, si fece colpire un po' di volte tanto per tenere alti i soldi e, dopo, l'avversario si trovò a terra in una pozza di sangue. Aveva vinto. Persa tra la folla mi sentii tirare per un braccio. Pensavo fosse Alex ma non era così. Mi voltai e trovai un ragazzo ubriaco. Mi sbatté al muro e mi baciò il collo. «N-no, ti prego». Feci una smorfia e cercai di allontanarlo, mentre delle lacrime mi rigavano il viso. «Sta zitta troia, ne ho voglia» affermò mentre sentivo il suo alito vomitevole. Iniziai ad urlare: «No!». A un tratto non ce l'avevo più addosso. Alex lo stava massacrando di botte mentre Kate e Marco guardavano la scena. Rimase a terra inerme, mentre il ragazzo veniva da me coperto di sangue. Mi abbracciò. «Stai bene?» chiese con un sorriso affamato. Annuii e mi asciugai le lacrime.
«L'avevo detto che qui non era sicuro, mi dispiace» affermò; sembrava preoccupato. «Tranquillo» dissi, poi lo strinsi a me. Si voltò verso Marco e alzò la voce: «E tu dovevi proteggerla?». L'altro si giustificò dicendo: «Mi dispiace, l'ho persa tra la folla. «Tranquillo» ripetei sia a lui che a Marco per evitare una terza rissa. «Non è colpa sua» continuai. Alex sospirò, mentre andavano a casa senza mai smettere di stringerlo. Arrivammo e ci mettemmo subito sotto le coperte. Mi strinse e disse: «Tutto bene davvero?». «Sì» affermai, mentre mi accoccolavo a lui. Annuì, per poi sorridere. «Benvenuta nella tua nuova casa per un mese» afferma, mentre sorridevo a mia volta. Me ne ero quasi dimenticata. Chiusi gli occhi, mentre mi stavo per addormentare. «Buonanotte piccola» affermò mentre mi dava un delicato bacio. «Buonanotte» risposi e sorrisi ancora una volta ricambiando prima di addormentarmi ancora con il suo sapore sulle labbra
