Era passato un po' di tempo dalla lite e Alex era tornato il solito con le solite troie. Sembrava che non gliene fregasse niente, e questo mi faceva male. Le prime ore della giornata erano passate. L'aria invernale già si sentiva e io me ne stavo sul retro della scuola a fumare, appoggiata al muro e con il piede sopra ad esso. Ero umida, infatti pioveva e c'era la neve tutta per terra, ma me ne stavo sotto un tettuccio, quindi ero abbastanza riparata. Vidi francesco, il mio amico gay, venire verso di me. Lo conoscevo da sempre, avevo le lacrime agli occhi e ce li avevo tutti arrossati, quindi quando mi chiese che cosa avevo, non ce la feci e cedetti.
Lo abbracciai e piansi. Gli raccontai tutto e, dopo un po', mi indicò Alex che mi guardava e veniva verso di me. Si allontanò lasciandomi sola con lui. «Ciao» mi disse disinvolto. «Ciao» affermai io seria. «Come stai?» domandò, mentre alzavo gli occhi al cielo. «Secondo te?». «Ehi, senti, sei stata tu a voler che ci lasciassimo, anche se continuo a pensare a te» ammise subito dopo. «E le altre troie?» domandai infastidita. «Mi servono per distrarmi» replicò. «Beh, io non vado a letto con altri per non pensare a te» affermai incrociando le braccia al petto. Sorrise. «Vuol dire che anche tu ti devi distrarre, mi ami ancora? Perché io sì. So che sarà difficile riconquistarti, ma non mi arrendo, io ti amo e ti rivoglio» affermò convinto
Ero allibita, anch'io lo rivolevo perché lo amavo, ma non potevo dirglielo, non subito, poi disse: «Senti, ti ricordi che mi avevi detto che mi avresti aiutato con il tacchino e saresti rimasta da me per il giorno del ringraziamento?» domandò ad un certo punto. «L'ho detto quando stavamo ancora insieme» affermai stizzita. «È, vero ma me l'hai promesso» mi fece notare. Sospirai, aveva ragione, così alla fine annuii. «Bene, ti vengo a prendere domani mattina e dormi con noi» affermò tranquillo. «Cosa? No! Non voglio dormire con te» replicai subito arrabbiata.
«Ok ok, comunque non sanno che ci siamo lasciati, quindi dovremo far finta» sussurrò. «Cosa? No! Dovevi dirglielo». «E lo farò, ma non ne ho avuto il coraggio, non ora» ammise guardandomi serio. «Ok». Sospirai mentre se ne andava. Il giorno passò e dissi tutto a Kate. «Oddio non ci credo, che stronzo. Senti, perché non vai a casa? Io vado da i genitori di Marco, altrimenti lo passavamo insieme» disse preoccupata. «No, meglio morire. Comunque tranquilla e buona fortuna, non essere nervosa, gli piacerai» affermai facendole l'occhiolino. «Speriamo» borbottò lei. Il giorno successivo mi alzai e sentii bussare alla porta: era Alex. «Che ci fai qui?» chiesi stranita.
«Ti sono venuto a prendere, che ci fai ancora in pigiama? Andiamo, mio padre ci aspetta. Lo so che avevi detto che non volevi dormire da noi, ma visto che per lui siamo una coppia non ha voluto semtire storie» soffiò, facendo spallucce. «Ok» sospirai e andai a vestirmi. Dopo mezz'ora arrivammo a casa del padre e dei fratelli. Entrammo mentre mi vennero ad abbracciare tutti, Logan e Cris, poi il padre. «Ciao, siamo moto contenti di conoscere la ragazza di Alex, parla sempre di te». Sorrisero. Guardai Alex, mentre mandava giù il rospo. «Grazie, anch'io sono contenta» dissi sorridendo.
Sistemammo le valigie e mi fecero vedere la casa e ovviamente dove avrei dormito con Alex. Passai la giornata a conoscere la famiglia, erano molto simpatici, e ovviamente a cucinare. Preparammo il tacchino, torte, contorni, e arrivammo quasi alla sera. Pulii la confusone che avevo combinato per cucinare quando arrivò il padre di Alex.
«Devi avere pazienza con lui, sei la prima forma che ha amato dopo sua madre e per lui non è facile, ha paura di perderti, ma ti vuole. Farà molte sciocchezze perché DEVE combattere con i suoi demoni interiori, quindi per quando difficile, devi perdonarlo» detto questo se ne andò. Mi sa che aveva intuito tutto, forse non ero stata tanto brava visto Che per tutta la giornata l'avevo evitato ,Poi quando mi toccava, baciava o io dovevo dire paroline dolci come "Tesoro" o "Amore" mi veniva un groppo alla gola. Cenammo, mentre continuavano a farmi complimenti sulla cena. Dopo mangiato guardammo un bel film. Alex si sedette vicino a me, mentre mi toccò la gamba e mi prese la mano. Non ce la feci più, così lo allontanai e dissi: «smettila». Solo dopo mi resi conto di avere tutti gli sguardi della sua famiglia puntati su di me.
La mia mano riprese la sua e la strinsi. «Sono solo stanca». Annuirono e tornammo a guardarlo. Alex aveva detto che avrebbe colto questi paio di giorni per baciarmi e starmi appiciccato e non mentiva, ma così era troppo. «ehm... sentite, io vado a dormire va bene? È che sono molto stanca» dissi, mentre mi alzavo. «Oh sì sì certo cara, vai» sorrisi. «Grazie» afferma mentre andai in camera. Sentì Alex dire: «Sì, anch'io sono stanco, vado» dissi, sentendo le risa dei suoi fratelli. «Sì certo, stanco, vuoi fare l'amore con lei». Mi affacciai per vedere la scena, vedendo che si davano delle pacche, fingendo di prendersi a botte. Kevin intervenne.
«Smettetela, Lexie è una brava ragazza ed è vostra sorella Ora» disse autoritario. «Stavamo scherzando» dissero, mentre mi diressi di nuovo in camera. Alex aprì la porta. «Carina» disse. «Dormirai per terra» soffiai subito. Sospirò. «Ok». Si preparò delle coperte e dei cuscini per terra. Mi metteva tristezza solo a guardarlo. Mi misi sotto le coperte e anche lui in qualche modo. «Buonanotte» dicemmo all'unisono. Non riuscimmo ad addormentarci e fu lui il primo a parlare: «non riesco a dormire se so che sei qui ad un metro da me e non posso nemmeno abbracciarti, anche se forse è l'ultima notte insieme. Posso dormire con te? Non faremo niente, voglio solo stringerti tra le mie braccia».
Mi guardò e annuii. Ci stringemmo e non passò picco tempo che già ci baciammo. «Avevi detto che non avremmo fatto niente» dissi. «Ho anche detto che avrei utilizzato tutto il tempo possibile» affermò mentre ci ribaciammo. Non seppi come ma ci ritrovammo a fare sesso. Ci addormentammo abbracciati, poi il girono seguente ci svegliammo. Andammo giù e facemmo colazione, poi preparammo i bagagli e salutammo tutti. Prima di partire ci sedemmo sul letto; mi doveva dire una cosa: «Mi dispiace per ieri, mi sono lasciato andare e non volevo, io ti amo e ti voglio ancora, ma se vuoi finirla e rimanere amici ok» disse, mentre rimanevo delusa.
Pensavo mi avrebbe chiesto di tornare insieme e ora non potevo dirglielo. Non potevo dirgli che lo amavo, che lo perdonavo. Sospirai. «Ok». Ero una stupida. Prima di entrare in macchina la famiglia mi salutò e mi disse: «speriamo che passerai altre feste con noi». Sapevo Che non sarebbe stato possibile. Entrammo poi in macchina e ci dirigemmo verso il campus con il rimorso che avevo fatto una cazzata, una cosa sbagliata e me ne sarei pentita per tutta la vita. C'era troppo silenzio così gli dico: «Glielo dirai che non Stiamo più insieme?». Rispose: «credo che lo sappiano già, non sei l'unica capace di mentire». Mi sentii una merda.
Alex's pov
Ritornai in casa e tutti che mi dissero: «Non la meriti». «Lo so» risposi e stranamente e ricevetti lo stesso messaggio da Marco e Kate. Risposi allo stesso modo e Kate difese la sua amica: "è troppo buona per te, è dolce, gentile, non voglio che soffra. Ti avevamo avvisato, non è un gioco, ma la realtà. Lei non vede che la ami mentre lei ti ama. Certo, so che è bella e magari può eccitarti che ha un lato un po' più "sexy", ma non devi essere coglione, stronzo e cattivo come al tuo solito, non è una caccia, non è una preda. Non dovevi prenderla come bersaglio facile perché ti renderai conto che non lo è... è più forte di quanto pensi".
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A Disastrous love (COMPLETA)
Romance(Completa) Lexie è una diciottenne, da sempre brava ragazza, che frequenta l'ultimo anno di superiori. È cresciuta con la sua migliore amica Kate che da sempre considera una sorella. La giovane non ha molta stima di se stessa, ma per fortuna c'è l'...