10 ottobre 2014 ore 5:45, finalmente atterrai in Giappone. Strano, non c'ero mai stata prima di allora e dato che eravamo lontani da casa io e la mia famiglia saremmo stati per il fine settimana nell'albergo dove dormono alcuni piloti tra cui Marc! Tempo di arrivare in albergo e sistemare le valige (non era molto facile fare tutto ciò con le stampelle!), che si era già fatto giorno. Ero stanchissima, ma dovevo trovare le forse per spingermi fino all'ascensore e andare alla pista di Motegi perché dopo un'ora sarebbe iniziato il primo turno di prove libere della Moto3. Appena entrai in ascensore mi misi le cuffiette all'orecchi ed iniziai ad ascoltare a tutto volume la mia canzone preferita: "YOU'RE GONNA GO FAR, KID!" e senza accorgermene iniziai a cantarla a voce alta. Ad un certo punto l'ascensore si aprì e vidi entrare Marc Márquez vestito da capo a piedi con cose della Honda e senza salutarmi mi prese una cuffietta, se la mise all'orecchio e iniziò a cantare insieme a me. Che cosa bella, stavo duettando con MARC MÁRQUEZ!!! Quando uscimmo dall'ascensore mi sentii chiamare per nome, era Maverick e con uno sguardo sconsolato e penetrante mi disse che mia madre mi stava aspettando nella Hall dell'hotel per andare insieme alla pista. Marc si tolse la mia cuffietta e me la mise nella mano stringendomela e mentre stava andando via mi fece l'occhiolino. Appena arrivata alla pista iniziai a percepire quelle sensazioni che provavo solo nei weekend di una gara: ansia, tensione, paura e soprattutto PASSIONE! Insieme a mia mamma mi recai alle cucine e siccome non riuscivo a stare tanto in piedi, mi fece sedere a preparare dei biscotti con sopra i nomi di ogni ragazzo dello staff, ma proprio mentre stavo per scrivere "Maverick", mia madre passò di lì e si accorse che stavo scrivendo "Marc♡" e ridendo sotto i baffi mi fece: "per fortuna abbiamo altri biscotti, non voglio sciupare il tuo capolavoro. Appena hai finito, se ce la fai, porta questo biscotto a Marc, gli farà sicuramente piacere".
Siccome non stavo molto bene mi feci accompagnare all'albergo e rimasi lì a riposarmi fino alle 16, scordandomi completamente del biscotto di Marc; allora chiamai un taxi e mi feci portare alla pista, poi con l'aiuto delle mie fedelissime stampelle camminai fino al box del 93, dove lo vidi parlare con i suoi meccanici. Appena si accorse della mia presenza smise di parlare e il suo sguardo si illuminò, lascio il meccanico al suo lavoro, mi venne in contro e gli diedi il biscotto dicendo: "stamani stavo aiutando mia madre con i biscotti e non so come, ma per sbaglio ho scritto il tuo nome, quindi ho voluto portatelo non per il nome, ma perché il biscotto è davvero buono" e lui leccandosi i baffi: "grazie Sara, sei molto gentile. Puoi farmi un favore?!" E io tutta fiera: "certo! Dimmi pure!" :"quando mi vedi o mi incroci nel paddock non parlarmi e non salutarmi, perché io sto lavorando e non posso e non devo essere disturbato. Insomma non voglio distrazioni. Capito?" e io a testa bassa: "certo, dopotutto io sono venuta in Giappone con un ginocchio mal ridotto e ho rimandato l'operazione solo per vederti trionfare domenica" e sconsolata me ne andai.
Cosa voleva dire con quel: "non voglio distrazioni" ? Ero una distrazione per lui? Non mi dovevo montare la testa se lui mi mandava i fiori o i messaggi? Dovevo far finta che non fosse famoso e che non lo conoscessi?
Arrivata in hotel presi lo stesso ascensore nel quale avevo avuto il duetto con Marc e con me entró Maverick. Cosa avevo fatto di male quel giorno? Ci fu silenzio fino a che lui lo interruppe dicendo: "tua mamma mi ha raccontato del ginocchio. Ora ti fa sempre male?" e io risposi a questa domanda banale con una risposta altrettanto banale: "non saprei. Sono stata meglio, ma anche peggio". Uscii prima io dall'ascensore e ripensando alle parole di Marc andai in camera.
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CUORI & MOTORI
Fanfictionuna fan-fiction basata sul pilota di MotoGP Marc Marquez. la storia era stata pubblicata tempo fa su una pagina Instagram dedicata a questo pilota e ha riscosso molto successo.