||QUALIFICHE

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A quel punto erano finite pure le prove libere della MotoGP e nei vari box si respirava già aria di qualifiche. Quelle non sarebbero state le prime qualifiche che guardavo da dentro il paddock, ormai erano quattro anni che vedevo meccanici correre da una parte all'altra in ogni box, piloti scendere di moto e sentirsi come se avessero appena preso un due di picche da Miss Italia, ma quella volta mi sentivo coinvolta in prima persona, come se dipendesse da me l'esito della prova, in bene e in male. Dovizioso si aggiudicò la pole, secondo fu Rossi, terzo Pedrosa e quarto il mio Marc...."il mio Marc"?!?! Già,  ogni tanto l'entusiasmo mi illude e mi fa sparare cavolate...qui a Motegi, per meglio dire in casa Honda, Marc si sarebbe giocato la prima occasione di vincere il mondiale grazie anche alle prime dieci vittorie consecutive: bastava che arrivasse primo o secondo e poteva già dichiararsi campione del mondo per la seconda volta consecutiva con ben tre gare di anticipo!!!
Appena finirono el qualifiche e le varie interviste, mi diressi verso il box del 93, giusto per capire come stava e se su sentiva a suo agio con la moto, ma dato che mi muovevo con un'andatura da tartaruga a causa del mio ginocchio, quando arrivai al box lui era già cambiato e pronto a trasferirsi nuovamente in hotel per l'ultimo breafing della giornata con i suoi meccanici. Appena mi vide mi venne in contro e mi sussurrò all'orecchio: "ora devo andare a fare una cosa molto noiosa, appena ho finito vengo a prenderti nella tua stanza e ti porto a fare un giro" e io rimasi lì  senza saper cosa dire e tempo di realizzare ciò che era successo che lui era già sparito.
Appena rientrai nella mia stanza di hotel mi feci subito una doccia ed iniziai a prepararmi.... cosa mi potevo mettere? Dove mi voleva portare? Un posto all'aperto o al chiuso? Oddio era un arrivo una crisi esistenziale...decisi di mettermi del leggins neri rifiniti in pizzo nero, una canotta lunga a righe bianche e nere, una giacca di jeans e ai piedi le mie fedelissime converse nere, ovviamente non potevano mancare le stampelle, un accessorio che per un periodo non è andato fuori moda per me.
Erano le 20 passate e considerando che iniziavo ad avere fame gli scrissi:
[Conversazione su Whatsapp]
Io: "carissimo hai detto che saresti venuto a prendermi, ma devo ordinare la cena in camera?"
Marc: "se hai fame ordina pure qualcosa, qui sta andando per le lunghe, arriverò verso le 21:30. Un beso ❤".

Ordinai giusto una porzione di patatine fritte e del sushi,  così sarei giunta tranquillamente all'ora stabilita con lo stomaco mezzo pieno. Erano ormai le 21:45 e decisi di chiamare Marc sul cellulare, ma dava la segreteria telefonica..come mai non rispondeva? Forse era sempre in riunione? Con il mio andamento lento arrivai all'ascensore con l'intenzione di andarlo a cercare e capire cosa stava succedendo. Appena l'ascensore si aprì mi ritrovai davanti Alex e gli chiesi subito delle spiegazioni: "a quanto so mio fratello è ancora in riunione, perché i suoi meccanici hanno riscontrato dei problemi nelle telemetrie e quindi tra poco vanno alla pista a fare delle modifiche alla moto" e io: "ha il telefono rotto?" "No, mi ha appena chiamato per dirmelo. Perché me lo chiedi?" "Semplice, non mi risponde! Scusa Alex, ma ora vado in camera a finire la mia cena".
Così presi e tornai nella mia stanza ripensando all'assurditá della situazione che stavo vivendo.

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